… e poi alla fine, dunque…
forse… ti soffermi un attimo e scopri che la strada che stai percorrendo non è
proprio quella che credevi… leggero come
un fiocco di neve arriva il silenzio interiore, ti estranei dal vociare,
dismetti persino l’ascolto e ti senti ovattato come se fluttuassi immobile nell’acqua,
lo sguardo è opaco e dolcemente ti trapassa un’infinita tristezza… sei un
puntino indifferente che potrebbe scomparire senza lasciare nessun vuoto… e
velocissimo il pensiero corre alle bambine… e sai profondamente che vale anche
per loro… sai che il loro destino individuale è così importante che in qualche
modo è indifferente la tua presenza ma solo funzionale…
…smarrita e un po’ irritata…
le pieghe della vita portano incontro impressioni e pressioni e oppressioni… e
tu dove sei finita giovane maga che anelava ad essere speciale, unica …
irripetibile… oggi vorrei solo essere anonima, sabbiosa, oserei dire
inesistente… oggi il mio cuore è così vuoto e nel frattempo così pesante e non
ci sono ragioni… solo viene incontro questo sentire così noto eppur sempre
sorprendente… mi schiaccia e sopraggiunge il mal di vivere … mio compagno di
culla per tutta l’infanzia e poi l’adolescenza … sempre tenuto a bada da una
sana e prepotente risata… a volte ironica, a volte dissacrante, a volte
esilarata, a volte accogliente… quella risorsa della mia anima seconda gemella
nella mia culla…
e poi alla fine, dunque…
forse si ritorna in se stessi, sempre lì… ed oggi è un giorno difficile… non voglio
essere, non voglio dormire, non voglio pensare, non voglio proiettarmi, non
voglio assentarmi dalle mie figlie, non voglio…
…ascolto le parole degli
altri, mi assento dagli impegni assunti e respiro la pioggia mista a neve, combatto
con la narcolessia e sento le palpebre pesanti come se non avessi mai dormito
in questa vita… e anelo al sogno, alla comunione … eppure ritorna il senso di
inettitudine che si mescola con la grande sicurezza di sé e i corsi e ricorsi
storici mi fanno incazzare da morire… sono stanca sono stufa sono arrabbiata
sono daniela… troppo daniela sempre daniela…
…e poi alla fine, dunque…
forse … non ho mai accettato fino in fondo la mia natura…. Come dice Battiato? …le aquile non volano a stormi… non accetto la mia natura di aquila? Non
l’ho chiesto, non l’ho voluto… devo amare la mia intrinseca e karmica
solitudine… sono di ogni luogo e non appartengo a nessuno… quasi grandioso ma
infinitamente intimo questo sentire… non sono speciale, non più di qualunque
altro individuo… solo è che… lo percepisco e infine è doloroso come una carezza
con briciole di vetro…
… e poi alla fine dunque
forse… cara daniela buon 2014 crogiolati pure oggi nel nulla e domani ritira
fuori quella tua risata così contagiosa che molto spesso diverte persino te….