La smisurata malinconia, l'ineluttabile tristezza, l'ancestrale rimpianto ecco il REGALO n.3 dei Doni della Morte.
Quando ci si avventura nel bosco di mezzo, dove si attraversa, tra un mondo e l'altro, in quel luogo il sentire si amplifica e i sentimenti, le stesse percezioni risuonano come corde percosse dal vento.
Si dilata come una macchia d'olio la percezione di essere vivi, proprio perchè si porta a coscienza che la morte è un fatto vero, che accade, che fa parte della vita. Vita e morte camminano parallele, due facce di una stessa medaglia, due amanti intrecciati.
E proprio in quel bosco scuro si trovano doni, vecchi scrigni, nuove visioni, antichi aneliti, incommensurabili desideri.
Una notte, lunga e impegnativa, stremate con la Mami riversa e un pò disperata, mentre ricordava come se fosse qui e ora, quell'amore dolce, intenso, totalizzante che l'aveva rapita e depositata per sempre nelle braccia di mio padre, e contemporaneamente il dolore e la consapevolezza che non è più qui ed ora, e che tanta polvere, tanta vita, tanto altro si è depositato su quell'eterno momento, e lì attonite e vicine, catturate in quel struggente rimpianto, in quella camera di ospedale abbiamo cantato la "vostra" canzone d'amore... ed è stato un nuovo eterno momento, questo è il n. REGALO n. 3 di questo incredibile periodo.
to be continued...
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