Mi sento altalenare come la temperatura di questa inusitata primavera: le oscillazioni repentine tra i 10 e i 30 gradi mi trovano sempre e comunque impreparata.
Al di là dei problemi logistici legati all'abbigliamento, in questo ambito, sempre con lentezza, sono riuscita,però, ad organizzare, anche mentalmente, il confort "a cipolla" e, quasi sempre, sono riuscita a stare bene. Piuttosto è l'altalenare della luce, della gravità, dell'umidità, della percezione che mi lascia attonita.
Nello stesso modo mi sento galoppare animicamente tra mondi diversi, come se saltellassi da una dimensione all'altra, come nel mago di Oz, dove si attraversavano scenari e paesaggi diversi, semplicemente camminando.
I passaggi quantici vissuti negli ultimi tempi mi hanno lasciato un pò sgomenta e frastornata e, a tratti, chiaroveggente.
Sì perchè poi, la mia più grande passione, che è lo studio antropologico delle situazioni e delle esperienze, mi conduce sempre ad agirmi come osservatore esterno di quanto mi rotea intorno.
Devo dire che in questo periodo mi sembra di veder passare mondi e costellazioni, tra i più svariati, intorno a me.
A parte la sempre presente ed incombente sensazione di essere "sulla soglia" con mia madre, anche altre attività, relazioni, incontri umani, mi hanno riempito, letteralmente, di umanità, di compresenza, di pietà vera, di gratitudine per la grande saggezza dell'universo, delle storie di ognuno, degli incroci e delle innumerevoli possibilità di libertà individuale.
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Ci sono, ce la faccio, sono presente...
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