Dopo
il seminario sono cominciati i giorni del surreale: il contatto e i momenti
sincronici si sono susseguiti fittamente ed emotivamente spessi.
In
particolare ho parlato con diverse persone ed ho sentito molto forte il senso
di comunione di compartecipazione del sentire…
Martedì
poi è stata una giornata sopra le righe, un suggello di continuità spazio
temporale tra diverse nature, proiezioni, stati d’essere, punti di contatto,
relazioni umane.
Andando
in ordine partirei dalla mattinata dove un gruppo di educatori ha portato a
compimento un importante lavoro di autoformazione e sulla qualificazione
dell’intenzionalità educativa. Ero felice, soddisfatta e grata del lavoro
svolto con scrupolo, emozione, dedizione, professionalità. Ne è uscita una
presentazione di grande livello, soprattutto perché raccoglie il lavoro di
alcuni anni, la volontà di comprendere ed incontrare, di appartenere e
condividere. Contentezza di avere partecipato a questo processo, di averlo
favorito in alcuni momenti e di essere stato spettatore attento e curioso di un
passaggio significativo. E questo è
stato solo l’inizio giornata…
Subito
dopo sono scappata da Diana dove c’era anche Anna! Abbiamo parlato a lungo, ci
siamo scambiate impressioni sui progetti Waldorf, su questa infanzia
depauperata, su questi tempi animicamente così difficili.
Nella
piacevolezza abbiamo mangiato e chiacchierato e accolto i primi raggi di sole
finalmente caldi. Infine io e lei abbiamo guardato il mio astrogramma di
nascita per individuare i punti salienti di questo periodo così denso, per
approfondire il tema del proprio Karma, per riconoscerlo e sposarlo in pieno.
Un colloquio ricco e pieno di risonanze del cuore, un momento di sospensione
del tempo (e del giudizio) per entrare profondamente nel sentire cosmico in
alternanza con la mia stessa individualità.
Ho
sempre un sentimento altalenante nei confronti di Anna: è una persona talmente
generosa ed empatica che spesso mi domando se posso osare, continuare a
chiedere, a parlare, ad entrare in merito… fatico a comprendere se sto
esagerando, passando il segno o se posso ancora “approfittare” della sua grande
capacità di connettere tra loro le informazioni, il suo moto intuitivo così
spiccato e profondo… mi sembra possa in qualche modo portarle tanta fatica…
Finito
il colloquio mi sono affacciata nel verde e nel sole e mi sentivo riempita, era
come se avessi tolto dei veli dalla mia vista… ho incrociato Lilli e Romano e
Diana e Bruno e… velocemente sono stata inghiottita nel parlare, nel
confrontare… Il tempo era ancora sospeso… è passato sfrontato fregandosene
delle leggi della fisica, prendendo un suo andamento rarefatto e concentrato.
Presto
(relativamente appunto) anche Lilli ha terminato il suo colloquio… che fare?
Sostare in questo stato di pensiero ed intuizione o buttarci in un nuovo
viaggio? Indecise! Tentate… siamo partite alla volta di Milano per andare a
teatro a vedere un magnifico balletto.
Il
sole era caldo, le teste un po’ confuse… tanta voglia di scambiare opinioni e
nel contempo studiare la strada, emozionate di tanto fatto insieme… traffico,
macchine, dialoghi, telefonate, calore… luce… finalmente è arrivata la stagione
di inizio estate…
Milano
ci ha impegnate velocemente, le macchine sfrecciavano, i viali, i controviali,
i semafori le ENORMI rotonde…. Siamo arrivate, abbiamo parcheggiato e con un
tempismo perfetto siamo arrivate a teatro… ultimi battiti prima di entrare e…
dopo tanta frenesia l’immobilità più assoluta… la calma del corpo dagli imput
meccanici e dalla frenesia del mondo e nei giochi di luce e ombra è cominciato
uno spettacolo davvero sorprendente. ![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFqtSF27dKQ-odpyE8T7E7tF4EoLcKiZMyX91F9Gv1CVSFxv3bZ4gflVx4AzXtRaGtph4-IVE0OA5-F5Fc4ynBm6-eR4NztnqBIzzbJM0GPOO2rS3ef5aTrILaEOnEXJzSbJek0ydpylo/s1600/come_respiro.jpg)
Per
iniziare “Come un respiro” un balletto fatto di forme umane, di intrecci di
corpi, di un respiro, appunto, che ti tiene sospeso nella meraviglia, nello
stupore di tanta arte attraverso il corpo. Subito dopo hanno messo in scena “InCanto
dall'Orlando Furioso”: Balletto in un prologo ed un atto, liberamente ispirato
all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. In questo secondo spettacolo anche la
scenografia resa attraverso le luci e le coreografie dei balletti completano l’inenarrabile
tensione strabiliata nel guardare questi artisti fondersi insieme, seguire la
musica, esprimere ed essere la sostanza della scintilla divina dell’uomo. È stato
meraviglioso vedere la perfezione dell’essere umano, quale capacità ha di
esprimere ogni sentire vibrando nella musica e nel movimento. Entrambi i balletti si sviluppavano sulle note di Georg Friedrich Händel Un brivido
lungo la schiena, un sospiro durato due ore.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrjjb1sdZoqXX2FhRFy2RxKbNGX-2ni3ZuHsIPNCm8GhCy3pusf3OynR7whDfjHucrP7oereANuGNw5E_dmXcp0r0mT6MUeE3X1PvCkaanfRmbk3hkjCOZl6li1niFnC-GXPutVm5MkP8/s200/DSCN9323.JPG)
Paghe,
piene, felici io e Lilli siamo uscite dal teatro con un gran sentire del cuore,
lo sguardo luminoso e liete ci siamo addentrate nella notte milanese per
mangiare un boccone, per placarci un attimo e depositare cotanta giornata.
Allegre
e spensierate abbiamo attraversato l’enorme e città e proprio sul limitare una
fiera si è abbattuta su di noi.
In
una frazione di secondo siamo precipitate nello sgomento più assoluto: un
incidente! La macchina si è abbattuta sulla nostra fiancata senza un cenno di
frenata tra luce arancione gialla e rossa nell’oscurità ci ha attanagliato in
un fragore di lamiera… la macchina ha cominciato a girare… il tempo era fermo…
non un vero spavento… insomma non come quando sussulti nel cuore, qualcosa di
diverso un persemprepresente e unabissalemaipiù … e nello stesso istante tutto
finisce, la macchina si ferma e siamo felicemente illese! Qualche contusione,
un po’ di mal di testa ma tutto bene!
Poi
la serata prende una piega quanto mai bizzarra: il conducente dell’altra
vettura, un cinese testardo, comincia una pantomima inesauribile, vuole i
vigili, non si fida, chiama stuoli di cinesi ad assisterlo… rimaniamo lì
attonite ed impotenti in questa via di Milano, stanche, desolate, stralunate…
la situazione stenta a risolversi… fino a che prendiamo la risoluzione di
andarcene lasciando l’arduo compito di comprendere e risolvere alle
assicurazioni. Nella notte, esauste, con la portiera mezza aperta torniamo
verso casa… sprofondo nel letto senza sogni, profondamente.
La giornata
surreale si è conclusa!
Il
giorno dopo mi ha accompagnato frequente quell’immagine di fiera che si
scagliava verso di noi… solo il disegnarla mi ha consentito di liberarmene… mi
sono fatta molte domande… in questi tempi frenetici ed intensi mi sento spesso “investita”
di buono, di bello, di vero… a volte nel dolore, altre nella gioia e nella
gratitudine… volo come un’ape di fiore in fiore… sono rose, margherite,
ciclamini… tulipani… ma so che il significato di questo ronzare instancabile in
ogni corolla di questo sentire l’altro da me ha un profondo significato cosmico…
magico… lo scelgo… scelgo questo fortissimo “impatto” con la vita e mi ritrovo
a ringraziare questo cinese che si è prestato a portarmi così presente a me
stessa nonostante il tanto svolazzare… sulla terra e nel cielo contemporaneamente
… ecco come mi sento!
E
questo viaggio interstellare è avvenuto insieme a Lilli… insieme forse da
centinaia d’anni? Dovevamo reincontrarci più che mai e quel momento e i momenti
di queste ultime settimane sono un suggello così magico… un sodalizio così
interessante che mi ritrovo sfrontata a fare una grassa risata: di gusto me la
rido, cara Lilli grazie infinite e sai che ti dico? siamo in ballo!... e allora…
balliamo!
Posso
solo aggiungere che la parola che il seminario mi ha portato incontro era perfetta
per me… giocando e rimescolando è nato un pensiero… il pensiero del
trasformista…