È
qualche settimana che è arrivato nella mia vita un nuovo oggetto. Nuovo per
dire, è semplicemente un telefono, però è uno di quegli orrendi marchingegni
touch con sistema android tanto di moda negli ultimi anni.
Fino
a poco tempo fa andavo in giro con un arcaico quanto solido, quanto semplice,
quanto comodo telefonino che aveva le sue piccole e normali funzioni, prima fra
tutte telefonare!!!
Guardavo
sempre con un po’ di commiserazione le persone tutte infervorate e sbavose
intorno a questi insulsi smartphone…
Questi
apparecchi sono portatori di alienazione sociale, non ci sono più le
conversazioni di una volta dove le persone argomentavano sul loro pensiero…
basta collegarsi col telefono, una piccola ricerca google e il “santo
wikipedia” risolve ogni diatriba; oppure in una bella festa o uno spettacolo le
persone invece di guardare in modo diretto e godersi quanto c’è in quel momento,
come un sol uomo, alzano il loro braccino dotato (ormai chirurgicamente?) di
telefono super accessoriato con videocamera, fotocamera etc… e riprendono il
tutto…
Gli
ambienti sono ricolmi di suoni perpetui di ogni genere: tuit, bip,
tiritiritero, pirulì di messaggi e chat continue… e il concreto, il vivente, il
compresente sta addormentandosi a favore del virtuale, del distante,
dell’assente…
La
lingua italiana si sta impoverendo a vista d’occhio: siamo sicuri che i ragazzi
di oggi sanno che la parola “anche” si
scrive così e non è corretto scrivere anke? Gli slang hanno un loro senso nella
lingua parlata… ma in quella scritta? Dove ci porterà?
Infine,
ma non per questo meno pericoloso, questi aggeggi creano dipendenza, le persone
si alienano con giochini, intrattenimenti, finti contatti… e non vivono la vita
vera, la sensazione di solitudine, la noia, l’essere qui ed ora.
Beh
allora perché me ne sono procurato uno?
Improvvisamente
mi sono resa conto che le applicazioni di questi telefoni avrebbero potuto
aumentare la qualità della mia vita. Avere in tempo reale, nel flusso roteante
della giornata, l’accesso alle mail è una cosa che mi è molto utile in questo
periodo della vita. Inoltre ho capito che spendevo una barca di soldi in
ricariche telefoniche quando, con un contratto ad hoc con questi telefoni, con
una decina di euro (solo 10) avrei avuto a disposizione quanto mi serviva e
più. Improvvisamente mi sono sentita un po’ sciocca… rimaneva il fatto che non
volevo assolutamente spendere il prezzo di una lavatrice o di un frigorifero
per avere un telefono. Discorrendo di questo e di altre facezie, in una sera di
inizio estate, una cara amica mi ha detto che il suo innamorato aveva cambiato
telefono e poteva vendermi il vecchio ad un prezzo modico!!!
È
cominciato un periodo un po’ difficile, l’amicizia con il nuovo accessorio
stenta ad accendersi. In verità non ho grande difficoltà ad interagire con gli
apparecchi meccanici, riesco, dopo un breve “smanettamento” capisco come
funzionano e via poi li utilizzo per quello che mi servono. Per questo oggetto
è un po’ diverso, quello che più mi sconvolge è che richiede un’attenzione e
manutenzione continua: tanto per cominciare non posso dimenticarmi di lui
perché con tutte queste funzioni ciuccia un sacco di batteria ed ogni sera devo
ricaricarlo (quindi risparmio di telefonia ma aumenta la spesa elettrica
grunt); poi il continuo arrivo di mail, messaggi e informazioni necessitano di
una continua pulizia per non intasare la memoria (anche perché il dannato
telefono non mi fa utilizzare la schedina di memoria esterna per la maggioranza
delle applicazioni scaricate); poi avendo schermate varie come un mini computer
che si rispetti gli accessi non sono immediati come vorrei, per telefonare devo
accedere ai contatti, piuttosto che alle ultime chiamate, piuttosto che…
insomma va gestito il maledetto: mi sembra di aver adottato un tamagotchi che
ha bisogno di cibo, affetto e cure come i vecchi animaletti virtuali di qualche
anno fa.
Anche
questo mi ha innervosito…
Come
i dannati computer quando gli dai troppi imput o comandi troppo veloci si
impallano e rimani lì come un pirla ad aspettare i tempi del dannato oggetto
che dovrebbe essere al tuo servizio… invece… ti occupi tu di lui: della sua
batteria, del suo schermo pieno di ditate, della sua memoria in esaurimento,
della sua difficoltà se gli chiedi troppe cose in una volta … GRUNT
Insomma
come dicevo l’amicizia stenta ad instaurarsi, rimpiango ancora il mio amato ed
antidiluviano telefono che usavo per tre semplici funzioni: telefonate,
messaggi e sveglia mattutina (toh ogni tanto qualche promemoria).
A
dire il vero lo usavo anche come orologio, ora il maledetto nuovo oggetto è
scomodo per questo servizio (dovendo stare in stand by se no ciuccia la
batteria ancor prima) ogni volta devo estrarlo dalla borsa, schiacciare il
pulsante (con la giusta intensità se no
pensa che lo voglio spegnere) e guardare l’ora… RIGRUNT
Altri
disagi mi hanno accompagnato… ho scoperto (casualmente facendo delle prove di
suoneria con degli amici) che il mio telefono comincia a squillare al quarto
squillo (ovvero chi mi chiama ha già sentito tre squilli e il mio tel tace
meditabondo… solo al quarto comincia a suonare… sgruntissino). In questo modo
ora che lo sento nella borsa e che lo estraggo e che attivo lo schermo per chi
mi chiama è già almeno il sesto o settimo squillo e mette giù, risultato? Non mi trova
più nessuno! (beh questo è il meno dei problemi… chi davvero mi cerca alla
lunga mi trova…). Poi la dannata mini tastiera touch vuole infinita attenzione
(pena messaggi da disgrafici gravi)… sì sì c’è il correttore automatico… ma
vuoi mettere con una grezza tastiera a pulsanti dove le dita non fanno NULLA
che non vuoi? MALEDIZIONE!
Beh
in sintesi spero che la convivenza con il nuovo telefono migliori… anche perché
so che ho intrapreso una strada senza ritorno… le comodità (in termini
economici e di servizi) hanno sempre un
costo e in questo caso è stato in semplicità ed immediatezza. Me ne farò una
ragione… nel tempo…
confido nella tua evoluzione ;-)
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