Che sapore ha la pioggia torrenziale?
Che sapore ha un sorriso mancato?
Di caduta della risonanza e di vuoto nell'anima.
Che sapore ha lasciar trascorrere?
Di mancanza e di noia ancora e anche.
Che sapore ha cadere in tentazione?
Di assenza dell'Io e di velata soddisfazione.
Che sapore ha il rancore a denti stretti?
Di amori perduti dalla notte dei tempi.
Che sapore ha lasciarsi guidare senza dubitare?
Di conforto e infanzia.
Che sapore ha perdersi nel cielo?
Di forme ballerine delle nuvole.
Che sapore ha accorgersi che il tempo non sta passando ma che è già passato?
Di forme di saggezza e demenza insieme.
Ah la demenza in cui ognuno cerca di sotterrarsi anzitempo: nella dipendenza, nelle solitudini, nella grettitudine, nella maldicenza, nella sfiducia, nel pressapochismo... lontani dalle stelle.
Che sapore ha fermarsi e raccogliersi e ricordarsi
dell'amato cammino,
delle mete,
dei compagni di viaggio,
di ieri, oggi e domani, insieme.
... allora le stelle non sono più così lontane... o temibili?
Daniela Merlino
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