tavolino autunnale |
Come
ho già più volte ribadito la scelta di mandare le mie bimbe in una scuolaWaldorf è stata per la nostra famiglia
una grande scuola di vita. Io e Cri ci siamo trovati impegnati in un continuo
riapprendimento legato al ritmo, alla stagionalità, ai riti, agli stili di
vita. Non nascondo che è stato molto faticoso e a volte snervante ma posso dire
con certezza che è una strada senza ritorno. La qualità offerta (non solo alle
bimbe ma anche a noi stessi) della quotidianità e degli impulsi educativi
offerti è senza paragoni.
Tra
i diversi imput incontrati una delle cose che amo di più è stato l’arrivo in casa nostra del
tavolino delle stagioni.
È
uno spazio bellissimo dedicato al tempo che passa, ai frutti della terra, ai
colori della natura, ai suoni del cosmo…. Ma andiamo in ordine.
Il
tavolino (o mensola, o cassapanca, o cassettone) è un ripiano preposto
esclusivamente a questo scopo.
La
preparazione prevede che ci siano dei teli
come sfondo e come “tovaglia” che richiamino i colori delle stagioni in cui
ci si trova (per fare un esempio in questo momento – autunno – ho messo sul
tavolo una tela di cotone color arancione mattone, lo sfondo è rosso stemperato
da una garza color giallo oro. Poi in alcuni punti ci sono delle piccole stoffe
di seta marrone e rosso. Lo sfondo lo faccio calare dal soffitto attraverso una
cornicina a formare una specie di capanna/ tetto del tavolino. Sulle stoffe si
potrebbero dire tante cose: vanno bene le garze, tele di cotone ma il materiale
più bello è sicuramente la seta (crea un bellissimo effetto naturale, però ha
un costo stratosferico!!!).
Poi
si aggiunge una bella pianta fiorita o
un mazzo di fiori legato alle stagioni (io in questo momento ho un vasetto
di ciclamini). È bello a seconda delle stagioni ricercare quali siano i fiori
più adatti, tagliare qualche ramo dai giardini (di bacche in autunno, di gemme
in inverno, di fiori in primavera ed estate). Inoltre ci sono anche delle
piante verdi d’interni che hanno delle fioriture caratteristiche (un esempio
chiarissimo è la stella di Natale, in questo periodo ci sono anche i bulbi tipo
il giacinto che al tepore di casa fioriscono).
Nella
mia ricerca di materiali adatti ci sono anche delle immagini simpatiche, rappresentazioni del momento naturale o della
festa che sta passando (ad esempio in
questo momento ho riposto in un porta foto vicino alla pianta un quadretto
disegnato che ritrae dei bambini con lanterne – per San Martino- prima c’era una cartolina
autunnale del raccolto nei campi).
Attraverso
questi semplici gesti portiamo incontro al bambino (e a noi stessi in verità)
il ritmo della natura caratterizzandola attraverso immagini viventi e quindi
assolutamente “vere” per i più piccoli: ovvero il colore (i teli), le attività
dell’uomo (il raccolto, le lanterne), i processi vegetativi delle piante.
Offriamo al bambino la possibilità di comprendere il passare del tempo con le
sue metamorfosi (concetto ontologicamente
importante) attraverso strumenti adeguati al suo sentire.
Tutto
questo poi si accompagna anche con azioni concrete del bambino, infatti noi e
le bambine adoriamo l’attività della
raccolta in ogni stagione partiamo con i nostri bei panierini alla ricerca
di quello che la natura ci può offrire che varia ovviamente in ogni stagione.
In questo periodo si sono avvicendati diversi materiali – a settembre abbiamo
cominciato con pannocchie, noci e nocciole, poi è stato il turno di castagne,
ricci e ghiande, poi sono arrivate le zucche…. Certo non è che il tavolino si
riempie oltremisura man mano i raccolti si sostituiscono con i nuovi arrivi.
Tutto
ciò piace molto alle bambine loro amano raccogliere anche sassi colorati,
foglie variopinte secche in autunno, verdi in estate, piccoli fiori o bacche
colorate. Una volta a casa li ripongono sul tavolino con un atteggiamento
sacro meraviglioso. Ecco si può dire tranquillamente che il tavolino delle
stagioni è un mezzo favoloso per riunire la famiglia in un momento di
religiosità (ovvero di tendenza verso la spiritualità al di là della religione
di appartenenza), un momento di educazione al “sacro” attraverso un linguaggio
adeguato ai bambini, attraverso la natura e i suoi ritmi. Infatti sul
tavolino è sempre presente una bella
candela che porta luce e colore nei cuori da accendere al crepuscolo,
momento di cura e pausa davanti al bel tavolino.
tavolino invernale - periodo di gennaio |
Insieme a quanto detto, il tavolino diventa un modo di portare
l’educazione ecologica e il rispetto per l'altro da sè, aiuta la comprensione della natura del mondo e della natura tessa,
mettendo in evidenza il suo funzionamento e la bellezza, il rincorrersi
necessariamente, con un prima e un dopo significativo (prima il seme poi la
pianta, il fiore e solo infine il frutto). Portiamo ai bambini l’arte
dell’aspettare, in controcorrente con il “tutto e subito”, e prima aggiungerei,
dei nostri tempi.
Per
completare questo bel quadro è bello anche portare incontro ai bambini un po’
di magia (mondo al quale loro se
sono fortunati ancora appartengono) mettendo qualche bel nanetto, o una fatina,
o un animaletto fatto artigianalmente (l’ideale fatto da mamma e papà… ma si fa
quel che si può)… sulla costruzione di bei manufatti parlerò sicuramente in
altri post…
Quello
che qui mi preme dire è che il tavolino delle stagioni è uno strumento
fantastico che accompagna dolcemente i bimbi nel mondo ed io credo che non
dovrebbe mancare in nessuna casa, in nessuna aula scolastica, in nessun luogo
frequentato da bambini. Ringrazio ancora la bella pedagogia che ho incontrato
che mi ha offerto la possibilità di conoscere così a fondo, nelle sue
sfaccettature la natura e la cultura delle feste del luogo dove vivo.
libri interessanti... |
Titolo | Il tavolo delle stagioni. Creare addobbi per celebrare il ciclo dell'anno con il tavolo delle stagioni | ||||||||||
Autore | Van Leeuwen Marjolein; Moeskops Jos | ||||||||||
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