Concentrazione... estrema, formidabile, incessante, spasmodica.
Nell'emergenza il panorama non è mai stabilizzabile, il contesto è continuamente mutevole e l'autoidentificazione diviene sforzo adattivo continuo.Come una mondiale pulsazione autistica siamo qui, nell'impossibilità di connessione tra causa/effetto e di proiezione di sè nella scansione temporale prima e/o dopo, e questo frulla la nostra autopercezione significativa, e quindi significante, e la certezza della nostra identità si sente come una bestiolina nelle fauci di un predatore: squassata, strattonata, lacerata.
Perchè la sospensione nel nulla, nell'attesa "di niente che non arriva mai" aliena se stessi, partendo proprio dalla capacità di DESIDERARE, ovvero andare a prendere "immaginazioni", idee e progetti nello spazio siderale e portarli sulla terra.
Ecco cosa sta accadendo in questo straordinario evento mondiale: la rivoluzione dell'identificazione di sè.
Riflessi: negli schermi, nelle dottrine e nei nuovi dogmi cyberculturali, nell'attenzione diffusa...
Il futuro è qui. Sarà compito degli uomini di domani riconoscere quale sentiero o pensiero o azione è più adeguato allo sviluppo dei tempi.
Oggi, ora, noi possiamo SOLO andare dove sentiamo, con le viscere, con il cuore, con l'affinità elettiva e goderci la mareggiata.
Onorata di essere testimone di un passaggio tra un prima e un dopo, attraverso la pandemia...
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