![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ-vApJ1htS0s9jyxc30CwuPPz5-6xL3NP_IJ8I1YPtzMUnsTuKZ8p1GXHglHG_hyphenhyphenVglz32cGhKrcT3Y1yN4eM4J-aDpfSJA0mysbkeCbc4ZqIQkP6RwA1IJenolW7yR9NYvSfYFSH-rM/s200/822bcf5e99.jpg)
È da quando ho cominciato il master in pedagogia clinica che ho cominciato a desiderare di aprire uno studio, di costruire, realizzare, riempire, abitare uno spazio dedicato allo stare insieme, al giocare, al danzare, al colorare, al sentire.
Ricordo come fosse ieri
quando ho scelto di cominciare il master, di quando stavo cercando delle
soluzioni al dolore della vita, delle persone.
Ricordo che trovai,
“casualmente” il volantino di questo Istituto di Firenze ed oggi posso dire che
me lo ha proprio mandato un angelo, quel volantino. Ero un essere diverso da
oggi, razionale, piena di rancore verso la mia storia, arrabbiata, a tratti
feroce, addolorata nell’esistere. E poi, piano piano, sperimentando su di me l’incontro
con l’arte, con gli umani, con il sentire del cuore, con una pedagogia vera,
non solo teorica, ho iniziato un lungo e lento percorso che ancora oggi non ho
abbandonato. Sono un’altra persona oggi. Mi sono riconciliata con il senso del
divino, con la mia religiosità ed ho scoperto che il mondo è un luogo
meraviglioso dove sperimentarsi e incontrarsi. Non è stato facile, è stato
doloroso, è stata una scoperta e sono felice di avercela fatta, di aver aperto
il mio cuore al possibile.
Ricordo me stessa
viaggiare supersonica tra le colline toscane mentre incrociavo e incocciavo in
infiniti viaggiatori del mio cuore, in nuovi amici, fratelli, compagni,
complici… e intanto qualcosa di me moriva… ma era giusto così, era l’unico modo
per vivere ancora e pienamente.
Ricordo che ho disegnato,
immaginato, sognato, desiderato il mio studio dove portare ad altri questa
carezza per curare ferite e lenire dolori, ricordo che, esordiente nel mondo,
finalmente libera, ho potuto incontrare l’amore della mia vita… sono arrivate
le bambine e i progetti sono rallentati…
Ma oggi lo studio c’è e si
chiama la Corte Dalì, la casa dell’arte sociale ed è completamente diverso da
come lo avevo immaginato, più bello, più ricco, più caldo, più vero che mai…
grazie al contributo di tutti… è arrivato senza che me ne accorgessi, fino a
pochi mesi fa, quando d’un tratto mi sono resa conto:
ho realizzato il mio
sogno!
E questi mesi sono stati
dedicati al pensiero, alla riflessione, alle elucubrazioni, alle retrospettive.
Ho bisogno di un nuovo desiderio!
Ecco cosa ho pensato in questi mesi, ed è
stato facile, è bastato capirlo perché subito si formulasse, chiaro e preciso,
nella mia mente, un nuovo ardente desiderio: aprire una scuola.
In realtà è un
vecchio desiderio, ma allora, quando lavoravo con i miei bambini del
doposcuola, non sapevo che tipo di scuola avrei voluto aprire. Sapevo che
volevo costruire qualcosa di diverso, un luogo dove i bambini fossero felici di
trovare la loro strada, un’occasione per crescere, un mondo da scoprire…
crescendo, soprattutto grazie alle mie figlie, ho capito che questa scuola
esiste già, ed è la scuola Waldorf, dove le bambine ogni giorno corrono gioiose
e desiderose di incontrare ed incontrarsi.
Quello che so oggi è che
sono gli insegnanti e gli educatori che hanno bisogno di una scuola: una scuola
del sentire, una scuola dell’arte maieutica, una scuola che sappia carezzare
anche l’anima.
Abbiamo dipinto insieme, una pittura sociale e ci siamo intrecciati con i
nostri pennelli e i nostri colori per creare una nuova tessitura, una nuova
avventura. Ecco che il mio desiderio comincia a prendere forma, sì un grande
desiderio di arte sociale, di cammini, di proposte, di amicizie vecchie e
nuove.
Che gioia, grazie amici dei vostri doni di oggi ed auguro a tutti noi di fare
una lunga strada!
Del resto È una specie di magia
…sì It's a kind of magic
Nessun commento:
Posta un commento
lascia un pensiero : )