Tirare fuori! Ecco questo
è il pensiero di oggi! (in verita di un paio di giorni fa… quando ho scritto
questo post… ma solo ora riesco a pubblicarlo… sob) Tirare fuori in mille modi,
per innumerevoli ragioni, alla rinfusa. Oggi mi sono svegliata con un mal di
testa particolarmente insistente e fastidioso. Semplicemente, credo, avrei
dovuto dormire un po’ di più. Ma la giornata ricca e densa di impegni mi
aspettava, mi sono dovuta alzare, di malavoglia, e calarmi nelle solite
vicende, nonostante tutto. Il mio compagno della giornata è stato a tratti
benevolo e si è affievolito, in altri momenti mi ha martellato la fronte, in
altri ancora ha appesantito le palpebre come se ci fossero sopra due
sacchettini di polvere di piombo, per qualche istante ha pulsato avvolgendo
tutta la testa, in alcuni istanti si è anche appena appena defilato: comunque,
il mio caro mal di testa, è rimasto lì con me, a ricordarmi qualcosa. Tanto per
cominciare che è necessario darsi tregua per non consumare troppo il corpo e
che bisogna sempre trovare dei tempi di ristoro dove rigenerarsi e poi… e poi
in qualche breve momento di pausa ho provato a pensare, ascoltare, sentire che
cosa, in effetti, mi voleva dire questo mal di testa.
Sono giorni molto intensi,
vedo TANTISSIME persone, più del solito, e in aggiunta, posso dire, sono quasi
tutte persone nuove, mai viste. Mi sto mischiando, incontrando, tastando e
incrociando con numerosissimi eterici altrui, persone agitate, speranzose,
spaventate, così ansiose sulla performance che non riescono, appunto, a tirare
fuori quello che sanno (la maggior parte), Guardo queste ragazze (più o meno
giovani) che annaspano nei loro pensieri, nei loro saperi e nelle più remote
paure, per cercar di rispondere a quesiti semplici (in verità, legati al buon
senso), senza soffermarsi a pensare, a dare fiducia alle proprie conoscenze,
alle proprie idee, a se stessi. E tirano fuori pochissimo, per lo più
agitazione.
Sempre in questi giorni mi
sono dedicata con un certo impegno nella pittura, in contesti diversi, con
maestri e compagni diversi e anche lì ho sentito come una fatica a tirare
fuori, penso alle circonvoluzioni di colore che metto nei miei dipinti (come mi
ha fatto notare la maestra d’arte Letizia) e come queste circolarità siano
movimenti concentrici e contratti della mia interiorità che stento a tirar
fuori, così tanto che si ripercuotono sul fisico, sulla mie forme e sul mio
benessere.
Mi è venuto in mente il
pensatoio di Silente, quando tirava fuori con la bacchetta magica quei rigoli
di fumo che erano ricordi, più o meno antichi, che riponeva in questa larga
anfora che ribolliva. Mi sembra come se la mia mente (e il mio cuore) fosse
ricolma di affannosi pensieri, connessioni da inseguire, frammenti da
ricollocare e significare, sincronie da cogliere, progetti da immaginare,
ricordi da depositare e sequenze da rispettare…
Tutto gira vorticosamente nella
mia interiorità e credo fortissimamente che io debba tirarla fuori con ordine,
coraggio e volontà. Difatti nel corso della giornata il mal di testa è
diminuito notevolmente, durante i colloqui ho disegnato molto, intensamente e
con grandi sfumature di forme e colori, ho scritto e rielaborato (sono anche
andata in bagno)… insomma ho tirato fuori un po’ di cose e il mal di testa mi
ha dato un po’ di tregua, si è attenuato il martellamento e mi sento meno
attanagliata.
È subentrata ora un’immensa stanchezza, ma sento che è iniziato
un processo, un nuovo momento di consapevolezza. Non posso assimilare,
assumere, trattenere e farmi carico di tutto ciò che incontro nel mondo (bello
o brutto che sia), è necessario che io impari piano piano a metabolizzare e a
lasciare andare, che riesca a non ingoiare ma assaporare, magari anche in modo
contemplativo. Tutto questo, mi rendo conto, è molto sensato, infatti in questi
giorni ho avuto anche un grande sfogo cutaneo, un eritema.
Mi rendo conto,
anche, che è il tema di questo periodo, che c’è una grande similitudine sulla
digestione/assimilazione e metabolizzazione: del cibo, delle sensazioni, delle
emozioni, dei pensieri, delle esperienze, delle relazioni, delle azioni… e via
dicendo. Ho una vita molto ricca ed è necessario che io impari a tirare fuori,
lasciare andare, sensatamente dimenticare… e forse tutto scorrerebbe più
semplicemente….
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