…intona
una bella canzone… la domanda è molto profonda, siamo tutti molto ancorati al
nostro mondo, qualunque sia la verità che lo riflette. Non importa se siamo il
riflesso di un brutto film o la brutta copia dei nostri genitori, non importa
se nutriamo l’anima e il corpo di cibi di plastica o se nutriamo i nostri figli
(ovvero tutti i nostri progetti) di stereotipi e note stonate. Non importa se
brancoliamo nel buio in una giornata di sole o nuotiamo nella terra invece che
nel fiume. Non importa! Siamo comunque avvinghiati al nostro mondo e non
vogliamo abbandonarne neanche un pezzettino. Adoro sentire vibrare le persone,
accorgermi che sono vive… quando mi guardano e vedo un guizzo nel loro occhio…
questo vuol dire che ci siamo incontrati… questo vuol dire che forse, entrambi,
abbiamo abbandonato per un attimo il nostro mondo e ne abbiamo incontrato un
altro.
Come
dice la canzone? Mi fido di te. Oh com’è difficile affidarsi, quale atavico
dolore ci fa sempre sentire sperduti e abbandonati? È sempre un rimpianto di
quel mondo ovattato e amniotico… il nostro paradiso perduto? Quale ferita non
ci consente di credere intimamente che la persona che ho di fronte ( chiunque
essa sia) mi abbraccerà, mi sorreggerà se dovessi cadere? Recentemente ho
sentito me stessa dire alla mia bambina di non avere paura del buio, di
rassicurarsi perché il mondo è buono. È arrivato il momento di spezzare le
corde della caverna platonica e uscire… costi quel che costi… cosa sei disposto
a perdere? Tanto quanto sei disposto a trovare….
saggia cug..... bellissime parole... i love u...
RispondiEliminacug <3
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