Un aspetto
della scuola Waldorf che condivido con enfasi riguarda le vacanze autunnali. In
questa scuola il ritmo tra attività e riposo è molto equilibrato. Le bimbe
hanno bisogno di spezzare i ritmi veloci e mattutini molto spesso. In questo
momento, come dicevo, ci troviamo nelle vacanze autunnali. È bellissimo
scandire la propria atmosfera, il respiro della casa assecondando lievemente la
stagionalità. Siamo nel tempo dei morti, novembre! La nostra atmosfera
casalinga si è dipinta di luce gialla delle candele, arancione del camino, di
fiori stagionali come piccoli crisantemi e ciclamini vivaci.
E in cucina? In cucina oltre ad arrivare zucca e broccoli, oggi, in un fantastico giovedì mattina freschino e soleggiato solo a tratti, io e le bimbe ci siamo cimentate per la prima volta nella preparazione dei famosi biscottini chiamati ”pan dei morti”. Ho cercato diverse ricette in rete, non tutte mi soddisfacevano e quindi alla fine sono andata un po’ a naso.
Ho preso mezzo pacco di biscotti
(tipo petit – sembra uno scioglilingua..
tipo petit, tipo petit, tipo petit… difficile provate a ripeterlo velocemente
:)). Beh insomma li ho messi in una ciotola e subito la micina si è avvicinata
interessata, domandandomi con gli occhi furboni cosa stessi facendo. Le ho
messo in mano il mortaio e le ho lasciato cospargere il tavolo e il pavimento
di frammenti di biscotto. I tonfi hanno subito richiamato l’attenzione della
piccolona (la sorella numero uno), la quale si è precipitata in cucina
affermando con un un tono che non considerava obiezioni “anch’io ti aiuto”. Preso
un piccolo mattarello, anche la piccolona si è messa alacremente a pestare.
Mentre le due sgarzoline mangiucchiavano e spargevano briciole, ho fatto una
veloce panoramica tra i miei possedimenti culinari: pinoli? Una manciatina…
uvette…. Ah già devo metterle a bagno… quante? Mmmmh una manciatina – nel frattempo
cerco di ricondurre le bimbe alla ragione… basta mangiare biscotti… quindi gli
offro il barattolino di cannela in polvere, comincia
la solita litania: io, io , io e si risolve che entrambe danno una bella spolveratona di cannella… bene quindi afferro velocemente gli ingredienti e
li pongo sul tavolo (come a creare un po’ di suspence… per distrarle insomma) cacao in polvere,
zucchero di canna, mandorle, farina tipo 0, lievito per dolci (mezza bustina). Le dosi mi hanno sempre infastidito… quindi senza misurare
troppo faccio mettere una manciata di mandorle sminuzzate, quattro cucchiai da
minestra rasi di zucchero di canna alla piccolona e alla micina cinque
cucchiaioni colmi di farina. Io aggiungo velocemente una spolverata abbondante
di cacao e il lievito. Tutte insieme giriamo incuriosite dallo sbriciolone color
cocciolato (come dice la micina) e aggiungiamo le uvette scolate e
strizzate. Nelle varie ricette ho letto
che andavano messi solo gli albumi ma non so perché la cosa mi urtava… quindi
ho sbattuto due uova intere e le ho mischiate al composto insieme ad una bella spruzzata
di vino bianco. Impasta che ti impasta il tutto si fa molto appiccicoso… le
bimbe incalzano… c’è bisogno di rinforzo e quindi chiamo a gran voce Cri, il
padre delle due creature. A questo punto tutti insieme riusciamo a preparare
(grazie alle mani ben infarinate) delle pallete (grosse come un mandarino) che
adagiamo sulla leccarda preparata con un foglio di carta forno. Si schiaccia
piano con il palmo della mano e si da quella forma un pò allungata. Tutto
sommato (grazie all’aiuto) non è andata poi tanto male, poco spargimento di
impastone marrone ed è stato un bel successo. Mettiamo in forno preriscaldato a 180
gradi e aspettiamo pulendo e rincorrendo le birbone. Beh dopo 20 minuti i nostri biscotti erano pronti… buoni e la
casa è simpaticamente odorosa di cannella…
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