Incredibile, mi sembra di rinvenire a me stessa dopo la girandola di dicembre e ricongiungermi, infine e finalmente.
In verità è bello, ci si incontra un pò più del solito... attimi irripetibili a volte.
Ricordo Natali in cui la mia capacità di percepire il sè degli altri era completamente offuscata dall'ingombro della percezione unica di sè... attimi necessari per crescere, per prendere la rincorsa prima di fare un grande salto, ma in quei natali il contatto non esiste.
Ricordo altri Natali dove ci si immerge pasciutti e vulnerabili nella famiglia d'origine... qualunque siano stati i rapporti nel tempo, lì ci si sente riconosciuti nel bene e nel male, è un luogo d'appartenenza e quindi di esistenza. E come non ricordare gli incantevoli, caldi Natali dei giochi? Monopoli, coloni di Catan, carte, etc...
Ricordo ancora Natali in cui il vuoto del cuore prende risonanza con l'energia del Natale e la solitudine diventa una solitudine cosmica, e lì c'è un grande incontro con sè ma soprattutto con la cocente ( perchè primigenia) percezione dell'io altrui.
Il Natale che spendi come un forsennato facendo regali esagerati e poi te ne penti perchè sei all'asciutto e devi pagare l'assicurazione. I Natali dei tuoi figli (attimo di silenzio interiore)... è incantevole, riscoprire la magia, riconoscere l'attesa, la meraviglia attraverso i loro occhi e riaverli nuovi per te vivificati.
Il Natale è una festa meravigliosa, altamente biografica!
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