Quanto
è pieno il bicchiere? In questo periodo intorno a me ci sono tante inferenze e
difficoltà che mettono le persone in grande affanno emotivo. Mi sembra di
sentire dischi rotti registrati sulla lamentela, sul “non è mai abbastanza”,
manca sempre qualcosa, frasi seguite sempre da infiniti ma e però… e come ho
sentito dire in un film … anche il più grande elogio seguito da un ma non ha
valore … una particella che toglie… che porta rimostranza o recriminazione…
Quanti
ma, quanti se, quanti no…
E
il nostro bicchiere? Si svuota .. non è sufficiente nessuna fonte cristallina a
riempire quel vuoto creato dall’assenza di fiducia, senza la ferma volontà di
farcela in ogni caso, privi di quella gratitudine disinteressata per l’essere
in questo mondo meraviglioso dove sempre, ogni giorno, sorge il sole, in ogni
caso.
Mi
dibatto infinitamente e gratto sul fondo per portare calore al mio vicino,
offrire sempre “un altro punto di vista” sulle sciagure… un sorriso per
riportare l’attenzione sulla continuità di sé, sulla fratellanza,
sull’appartenenza reciproca…
Il
bicchiere è sempre mezzo pieno, anzi è colmo di quello che desidero (fosse
anche solo aria)… posso bere infinitamente e continuare a riempire con la mia
determinazione, la mia coscienza, il mio esserci… perché è tanto difficile
comunicarlo agli altri? Quanto è limitata la parola? Quanto è grande il nostro
spazio egoico? La necessità di affermarci pur nel lamento quanto costa?
Il
MIO bicchiere è sicuramente pieno e scelgo di godere di ogni istante e di ogni
prova della vita, di ricordarmi sempre quali sono le “cose” importanti per me,
che domani è sempre un altro giorno e che il cosmo mi assiste e mi offrirà
sempre (benevolmente) quello di cui ho bisogno…
Stringiamoci
forte, noi che ci siamo… noi amanti della vita senza condizione, stringiamoci e
… insieme riusciremo a contagiare più anime possibili a riconoscersi perfette
in ogni caso… e possiamo bere insieme e offrirne agli assetati.
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