Lamicia basita |
Ecco
ho bisogno di scrivere perché non riesco a fermare il pensiero, sento vibrare
sotto la pelle un vecchio sentimento, antico come me o come i miei labili
ricordi, quella sgradita sensazione di esclusione.
A tratti ho riconosciuto che
era autoesclusione, ci ho lavorato parecchio e so che in qualche modo ci casco
sempre.
Ma l’allenamento continuo sull’io mi ha portato a riconoscere bene
tutti quei meccanismi che mi portano ad allontanare le situazioni, le
relazioni e le persone.
Questo è un vantaggio in ogni caso perché mi
consente di porvi rimedio quasi subito, però da un’altra parte riconosco bene
quando invece davvero si sta attuando un meccanismo vero di allontanamento.
Anche questo fatto purtroppo avviene molto spesso e mi crea non poco dolore.
Anche su questo ho ampliamente ragionato e lavorato e ne ho comprese le
ragioni: sono sicuramente una persona ingombrante, nella mia liquidità troppo
spesso faccio da specchio alle persone e queste, quando non hanno voglia di
specchiarsi, si allontanano.
liquidità |
Mi subissa una sensazione oceanica di solitudine che, per carità, è di
tutti ma il percepirla, anzi propriocepirla, mi sgomenta sempre e mi smarrisce,
sento sempre una sensazione di abbandono, di lutto e vedo relazioni profonde e intense scemare
nella gioia e nella serenità dell’altro.
foglie d'autunno |
Ripeto: bello!
Oggi, però, mi piace appassire nell’autunno
come le foglie danzanti.
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