Sono
decisamente giorni intensi, pieni di densità e presenza. Sono quei giorni in
cui ogni qualvolta ti relazioni con qualcuno ti rendi conto di incontrare l’altro
e l’intervallarsi ritmico e metodico di nuove presenze (figlie, amici, colleghi,
collaboratori,parenti, soci,compagni…) mi butta in un continuum temporale
incessante.
Insomma se ognuno di questi incontri comporta
una intenzionale presenza, le energie sono molto impegnate!
In
tutto questo ci sono le routine a cui pensare e qualche progetto a cui dare
nutrimento.
Tanto
per cominciare, tornando da scuola venerdì, ci siamo fermate a casa di Madda
& c. (due pargoli, un papà, due gatte e 4 micini)… meraviglia i 4
micettini, pigolanti, con le orecchie base, gli occhi come due palle nere,
unghiette (quasi innocue) sparate in ogni direzione… Piccoli e profumati di
piccino… io e le bimbe eravamo estasiate… e poi dopo poco siamo andate in brodo
di giuggiole dalla tenerezza quando la gattolina mamma li allattava… Tra un
miagolio, qualche goggiolona d’acqua e tempesta io e Madda ci siamo godute un “caffè”
e simpatiche chiacchiere…
Siamo
corse a casa perché aspettavamo la cuginetta con la zia e il pomeriggio si
acceso di altri giochi e altre chiacchiere.
Ieri
invece mi sono rituffata nel colore e, dopo un pranzo tra parentame ancestrale,
io e la Diana ci siamo recate al terzo incontro di pittura con Letizia.
Trafelate
e sotto la pioggia io e diana siamo entrate nel salone e come le altre volte è
come se gli impegni, le figlie affidate alla nonna, quanto c’è da fare venga
risucchiato dall’esterno contemporaneamente alla chiusura della porta.
Sono
entrata bighellonando e curiosando, ho rivisto molto volentieri la bella
Letizia e subito il mio occhio è stato rapito dai colori preparati sul tavolo:
era un’armonia, un invito ad entrare in
un mondo incantato. Questa volta abbiamo fatto il cerchio dei colori, l’introduzione
di Letizia era vera poesia: ha parlato in un soffio delle qualità animiche dei
colori ed è stato un respiro, un’atmosfera di significato meravigliosa.
Ho
utilizzato i gessetti e ipotizzando un progetto, o un sogno o una biografia
siamo partiti dal colore della nascita il rosa (o meglio il fior di pesco),
nell’anelito verso il sogno si carica di entusiasmo e si accende nel rosso,
prima il magenta e poi il vermiglio pieno di luce.
Quando si scende nel ritmo
attraverso l’agire, l’azione ripetuta ecco arrivare l’arancione. La luce che
irraggia passa dal giallo oro verso il giallo limone, fino ad incontrare il blu…
questo incontro crea il verde, ovvero la vita concreta, la materia. Il blu è l’incontro
con la propria interiorità e si ripiega su di sé fino all’oscurità per poi, con
un piccolo guizzo, nella luce, risorgere nel luminoso blu di prussia… che si innamora
del rosso e crea tutte le sfumature dei viola e dei violetti… fino a
ricongiungersi con il rosa…
Ho
lavorato con buona lena, sporcandomi, addentrandomi nei pigmenti, sfregando il
foglio e cercando una vaga forma, i ritmi, le sfumature. È una tecnica molto
interessante e trovo che dia molta soddisfazione!!! Letizia ci ha guidato in
alcuni tocchi… mostrando come in pochi cenni riesca a rendere nel colore quella
magia di cui parla… Mi piace il mio disegno… e trovo che sia molto espressivo
della mia interiorità. Tutti i disegni erano molto belli ed ognuno diverso dall’altro.
Purtroppo
fino in autunno credo che non faremo altri incontri con mio estremo rammarico,
è un momento di grande concentrazione e nutrimento…
Oggi
io e Cri ci siamo dedicati alla casa e alle bambine, abbiamo pulito,
riordinato, buttato, lavato, steso, piegato, impignato, cucinato… Ce n’era
bisogno eravamo sommersi dagli oggetti e le bimbe hanno svolazzato nel
disordine, combattuto con l’aspirapolvere, rovistato nei vesti ammucchiati e
sghignazzato per tutto il giorno. Io e Cri siamo stremati e abbastanza
soddisfatti… sebbene ci sia ancora tanto e tanto da fare. E domani mi preparo
alla festa di Pentecoste all’asilo Mirtillo… andremo vestiti di bianco… la
piccolona volerà nella colombaia ed è già come un primo saluto…