...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







lunedì 12 novembre 2012

Il tavolo delle stagioni

tavolino autunnale



Come ho già più volte ribadito la scelta di mandare le mie bimbe in una scuolaWaldorf  è stata per la nostra famiglia una grande scuola di vita. Io e Cri ci siamo trovati impegnati in un continuo riapprendimento legato al ritmo, alla stagionalità, ai riti, agli stili di vita. Non nascondo che è stato molto faticoso e a volte snervante ma posso dire con certezza che è una strada senza ritorno. La qualità offerta (non solo alle bimbe ma anche a noi stessi) della quotidianità e degli impulsi educativi offerti è senza paragoni.
Tra i diversi imput incontrati una delle cose che amo  di più è stato l’arrivo in casa nostra del tavolino delle stagioni.
È uno spazio bellissimo dedicato al tempo che passa, ai frutti della terra, ai colori della natura, ai suoni del cosmo…. Ma andiamo in ordine.
Il tavolino (o mensola, o cassapanca, o cassettone) è un ripiano preposto esclusivamente a questo scopo.
La preparazione prevede che ci siano dei teli come sfondo e come “tovaglia” che richiamino i colori delle stagioni in cui ci si trova (per fare un esempio in questo momento – autunno – ho messo sul tavolo una tela di cotone color arancione mattone, lo sfondo è rosso stemperato da una garza color giallo oro. Poi in alcuni punti ci sono delle piccole stoffe di seta marrone e rosso. Lo sfondo lo faccio calare dal soffitto attraverso una cornicina a formare una specie di capanna/ tetto del tavolino. Sulle stoffe si potrebbero dire tante cose: vanno bene le garze, tele di cotone ma il materiale più bello è sicuramente la seta (crea un bellissimo effetto naturale, però ha un costo stratosferico!!!).

Poi si aggiunge una bella pianta fiorita o un mazzo di fiori legato alle stagioni (io in questo momento ho un vasetto di ciclamini). È bello a seconda delle stagioni ricercare quali siano i fiori più adatti, tagliare qualche ramo dai giardini (di bacche in autunno, di gemme in inverno, di fiori in primavera ed estate). Inoltre ci sono anche delle piante verdi d’interni che hanno delle fioriture caratteristiche (un esempio chiarissimo è la stella di Natale, in questo periodo ci sono anche i bulbi tipo il giacinto che al tepore di casa fioriscono).

Nella mia ricerca di materiali adatti ci sono anche delle immagini simpatiche, rappresentazioni del momento naturale o della festa che sta passando  (ad esempio in questo momento ho riposto in un porta foto vicino alla pianta un quadretto disegnato che ritrae dei bambini con lanterne – per San Martino- prima c’era una cartolina autunnale del raccolto nei campi).
Attraverso questi semplici gesti portiamo incontro al bambino (e a noi stessi in verità) il ritmo della natura caratterizzandola attraverso immagini viventi e quindi assolutamente “vere” per i più piccoli: ovvero il colore (i teli), le attività dell’uomo (il raccolto, le lanterne), i processi vegetativi delle piante. Offriamo al bambino la possibilità di comprendere il passare del tempo con le sue metamorfosi (concetto ontologicamente  importante) attraverso strumenti adeguati al suo sentire.
Tutto questo poi si accompagna anche con azioni concrete del bambino, infatti noi e le bambine adoriamo l’attività della raccolta in ogni stagione partiamo con i nostri bei panierini alla ricerca di quello che la natura ci può offrire che varia ovviamente in ogni stagione. In questo periodo si sono avvicendati diversi materiali – a settembre abbiamo cominciato con pannocchie, noci e nocciole, poi è stato il turno di castagne, ricci e ghiande, poi sono arrivate le zucche…. Certo non è che il tavolino si riempie oltremisura man mano i raccolti si sostituiscono con i nuovi arrivi.
Tutto ciò piace molto alle bambine loro amano raccogliere anche sassi colorati, foglie variopinte secche in autunno, verdi in estate, piccoli fiori o bacche colorate. Una volta a casa li ripongono sul tavolino con un atteggiamento sacro meraviglioso. Ecco si può dire tranquillamente che il tavolino delle stagioni è un mezzo favoloso per riunire la famiglia in un momento di religiosità (ovvero di tendenza verso la spiritualità al di là della religione di appartenenza), un momento di educazione al “sacro” attraverso un linguaggio adeguato ai bambini, attraverso la natura e i suoi ritmi. Infatti  sul tavolino è sempre presente una bella candela che porta luce e colore nei cuori da accendere al crepuscolo, momento di cura e pausa davanti al bel tavolino.
tavolino invernale - periodo di gennaio
 Insieme a quanto detto, il tavolino diventa un modo di portare l’educazione ecologica e il rispetto per l'altro da sè, aiuta la comprensione della natura del mondo e della natura tessa, mettendo in evidenza il suo funzionamento e la bellezza, il rincorrersi necessariamente, con un prima e un dopo significativo (prima il seme poi la pianta, il fiore e solo infine il frutto). Portiamo ai bambini l’arte dell’aspettare, in controcorrente con il “tutto e subito”, e prima aggiungerei, dei nostri tempi.

Per completare questo bel quadro è bello anche portare incontro ai bambini un po’ di magia (mondo al quale loro se sono fortunati ancora appartengono) mettendo qualche bel nanetto, o una fatina, o un animaletto fatto artigianalmente (l’ideale fatto da mamma e papà… ma si fa quel che si può)… sulla costruzione di bei manufatti parlerò sicuramente in altri post…
Quello che qui mi preme dire è che il tavolino delle stagioni è uno strumento fantastico che accompagna dolcemente i bimbi nel mondo ed io credo che non dovrebbe mancare in nessuna casa, in nessuna aula scolastica, in nessun luogo frequentato da bambini. Ringrazio ancora la bella pedagogia che ho incontrato che mi ha offerto la possibilità di conoscere così a fondo, nelle sue sfaccettature la natura e la cultura delle feste del luogo dove vivo. 

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