...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







domenica 26 giugno 2016

Mamma, guarda che la prossima volta lo teniamo...

Questa estate (a Varese) è incredibile: ogni giorno siamo battezzati da uno o più temporali fragorosi, ventosi, scroscianti e dirompenti. 
Non si fa in tempo ad "asciugarsi" un pò e a scaldare le ossa che subito, ritorna questo clima indeciso tra primavera post avanzata e autunno prematuro. 
Eppure negli intervalli il sole scalda forte, eppure la luce è tanta, eppure i tigli e i gelsomini in fiore inondano di profumo le vie e i cortili. 
E tra le altre vicende estive anche i pipistrelli vagheggiano intorno ai lampioni ed uno di loro, attirato dalla luce, per un errore di valutazione, si è infilato nella nostra finestra spalancata.
Stavo scrivendo come ora, quando ho intravisto con la coda dell'occhio una piccola massa nera sopra la mia testa... ho fatto un super balzo, ho saltato con destrezza il cane Pepe che era in mezzo ai piedi e mi sono defilata nella stanza accanto chiamando a gran voce Cristian.
Pepe si è molto spaventato, inizialmente mi ha seguito (non si sa mai, meglio mettersi al sicuro) ma poi è stato subito molto incuriosito dall'oggetto volante.
Non era tardi e le bimbe erano ancora sveglie nei loro letti, ne ho approfittato per chiamarle immediatamente (perchè per quanto un pò disgustoso e spaventevole è senz'altro una bella occasione per vedere da vicino un esserino notturno). Cristian abilmente l'ha catturato sotto un'insalatiera trasparente, così abbiamo potuto guardare il musetto toposo e le grosse ali pipistrellose. Il cuore gli batteva forte forte e abbiamo temuto che gli mancasse l'aria. Abbiamo messo un foglio sotto l'insalatiera e, nonostante le lamentele delle bambine che lo volevano tenere, lo abbiamo liberato nella notte, è volato via lontano, libero...
La grandona mi ha fatto presente che è la seconda volta che lasciamo andare un così bell'animale (sì era già successo, sempre patema, cattura, saltelli delle bimbe di felicità e liberazione)... ed è andata a letto gridandomi dalla camera che la prossima volta lo terremo.
Ah! Cari pipistrelli state attenti...
Ho fatto una piccola ricerca in internet sul significato simbolico di questi piccoli animali: hanno un significato iniziatico e di grande potere. 
Grazie di esserci venuto a trovare piccolo esserino... e speriamo che tu ci possa portare grande magia e buoni auspici... e, soprattutto, grazie di tanta felicità per le mie bimbotte amanti degli animali...

lunedì 20 giugno 2016

Educazione sessuale si o no?



libro educativo?
Prendo spunto da un post di una cara amica (non volermene è solo un pretesto per un pensiero che mi insegue da tempo), per parlare di una diatriba abbastanza attuale, in merito all'educazione sessuale per i bimbi.
Questo argomento mi infervora abbastanza (e lo metto sullo stesso piano di telegiornale, attacchi terroristici, pandemie e morti violente): non sono argomenti adatti ai bambini, punto!
Sento già le schiere di dissidenti che mi dicono che così cresco le mie figlie sotto una campana di vetro, che saranno disadattate e ingenue, che il mondo è fatto così e non mi posso esimere... 
Beh, dipende, se tengo le mie figlie abbastanza lontane da televisione, giornali e conversazioni da adulti, difficilmente subentrano delle domande non alla loro portata.
Capisco che oggi i bambini sono tempestati da informazioni di ogni genere, ma è proprio questo il punto, perchè? Insomma non è abbastanza ragionevole pensare che forse i bambini vanno protetti? Che forse, così come non gli darei un buon cognac invecchiato, allo stesso modo non le sottoporrei ad informazioni che "impressionano" letteralmente la loro infanzia/innocenza/incanto?
I bambini arrivano periodicamente con delle domande, domande semplici, che vogliono risposte semplici... per fare un esempio: se un bambino chiede da dove arrivano i bambini, la risposta spontanea dovrebbe essere "sono un dono del cielo per l'amore di mamma e papà", se il bimbo non ha sentito compagnetti "troppo" informati o visto film non proprio adatti, dovrebbe accontentarsi, altrimenti continuerà con le domande... ad esempio sulla pancia della mamma... insomma non è sufficiente dire che la mamma ha fatto spazio sotto il suo cuore per il bimbo?
Davvero voi adulti credete che i bambini siano frutto di un rapporto sessuale? 
Questo è davvero strabiliante, i bambini davvero sono un dono del cielo, davvero è un'alchimia di anime (di mamma, papà e del nascituro stesso) che si accordano (musicalmente parlando) per fare un percorso, un viaggio insieme. Così, come per me mai nulla è per caso, figuriamoci il concepimento di un'anima...
Pensando tutto ciò quindi trovo fuorviante spiegare ai bambini in che modo uomo e donna "si incontrano" per concepire... così è solo un atto meccanico...che nulla dice della magia della vita. I bambini sono frutto dell'amore...sempre (sento già qualcuno che dice che esistono anche figli della violenza... beh il primo amore per un bimbo è quello della madre terra) "venire alla luce" è una bellissima frase che ben spiega cosa rappresenta una nascita. Davvero sono questi argomenti adatti ad un bambino? Forse è per questo che riduciamo tutto con un'insulsa educazione sessuale che ci rende animali da riproduzione, che sottostanno alla chimica e alla meccanica. AH!
materiale didattico svizzero
E non voglio neanche parlare di età... ad ognuno la sua: i bambini faranno domande sempre più mirate, un gradino per volta, secondo quanto vogliono e possono ascoltare. Sempre che non li abbiamo "incuriositi" o sconvolti con immagini didattiche pensate da adulti, non certo da bambini, loro amano parlare di folletti, babbo Natale e fatine non di figarelle e piselli. 
Mi spiegate come sia conciliabile questo mondo incantato con la crudeltà del telegiornale e la sfrontatezza del sesso? Si perchè ai bambini bisogna parlare di amore, non di sesso... quello verrà man mano e saranno loro a trovare il modo migliore per comprenderlo, o facendo domande a noi o parlandone con i pari... e noi ce ne accorgeremo... quando vedremo la pubertà iniziare e affiorare le prime cotte, potremo cominciare a buttare lì qualche pensiero vago... e loro poi domanderanno.
E sento già altri che mi dicono: e come fai a metterli in guardia sui pedofili? Non si può: perchè qualunque intervento fatto sui bambini è inadeguato, se un bambino è abusato, una lezioncina illustrata non è sufficiente per toglierlo dalla vergogna e denunciare l'accaduto, invece se un bambino fortunatamente non ha mai avuto questi problemi, perchè inquietarlo e togliergli fiducia nel mondo? Perchè per un bambino non abusato certi argomenti potrebbero essere troppo forti e spaventosi. Se si vuole fare prevenzione bisogna farla sugli adulti (genitori e/o insegnanti) perchè possano riconoscere precocemente segnali di abuso... come intervenire, come denunciare, come recuperare.
Lasciamo ai bambini l'incanto e lasciamo perdere le aberrazioni degli adulti: disegni espliciti, parti del corpo di peluche, semini e buchini e tubicini... no  per carità: meglio cicogne, rose, luna e stelle.

domenica 19 giugno 2016

Il primo passo per la felicità

 Una primavera all'insegna dei temporali, del tempo ballerino, delle brezze freschissime e dei rombi vicini e lontani. 
Una primavera che si trasforma in estate, senza calura, senza sudore e senza vestitini leggeri. 
Eppure è primavera (quasi estate), si vede dalla luce che perdura fino a tardi, si sente dalla voglia di andare a spasso, si sente dai profumi inconfondibili.
E in questa prima parte di questo impegnativo anno bisestile si sono consolidate tante novità, nuovi progetti e importanti cambiamenti. 
Venerdì è stato l'ultimo giorno di scuola e ieri è stata giornata di saggi e festa. 
Abbiamo salutato la nostra bella scuolina, sì perchè uno dei grandi cambiamenti in atto è proprio questo, l'anno prossimo cambiamo sede (questa è diventata troppo piccolina per noi). E non posso fare a meno di soffermarmi a pensare a questi ultimi sette anni passati lì: giorni felici, momenti di scontri, fatiche e amicizie, di cambiamenti, di scoperte, di abbandoni, di crescita, di gioia e risate.
Sono passati molto velocemente ed ora ci aspetta qualcosa di nuovo, una bella avventura, costruire una nuova casa per i nostri bambini, una scuola calda e accogliente, una scuola fatta dai genitori.
E poi da ottobre ho ridotto un pò le ore in ufficio per dedicare più energie, pensiero e tempo alle attività della Corte Dalì e anche questo è un bel cambiamento, un bel salto nel desiderio e nel sogno... e mi sembra quasi come se questa imminente estate sia il momento di riposo, di rincorsa, di accumulo di forze per poi fare un grande salto in una vita diversa, tutta da scoprire e da inventare: dovremo creare nuove abitudini, nuovi orari, nuovi ambienti. 
Ho 46 anni e mi sembra di fare questa azione da sempre, continuare ad abitare vestiti nuovi e diversi, nuovi ambiti, nuove strade... e sono felice di quanta esperienza sono riuscita a raccogliere, di quanti punti di vista sono riuscita ad approfondire... Occupandomi di biografia da sempre, ho sempre cercato di creare dei punti di comunicazione tra le diverse me stesse nel tempo. 
Mi spiego meglio: proprio assaporare il cambiamento come un piccolo (o grande) lutto, sentire ed ascoltare quanto hanno da dirci le persone, le situazioni, i luoghi, le età, le epoche che stiamo lasciando, ci consente di gettare un ponte con le persone che saremo domani e quando saremo in mezzo alla nuova danza di vita, sorrideremo a noi stessi, alla nostra tristezza passata, alle nostre aspettative più o meno realizzate. 
Anticipare leggermente il cambiamento mi ha sempre consentito di raccogliere grandi frutti e consapevolezza dalle mie esperienze, mi ha aiutato a metabolizzare i vissuti e condividerli con altri. 
E questo negli anni ha tanto arricchito il mio talento immaginativo/intuitivo.
Possiamo chiamarla retrospettiva, malinconia, paranoia, intuizione ma raccogliere i pezzi della propria vita per immagini, sensazioni, odori, colori e suoni è un regalo immenso alla nostra biografia, credo sia l'unico compito vero che abbiamo nella vita: assaporarla attraverso i nostri sensi. Eh sì perchè il corpo è il veicolo dell'essere ed è fatto di percezioni, sensazioni e immersioni nella relazione (con il mondo e le persone). La consapevolezza di ciò è il primo passo per la felicità... 

mercoledì 15 giugno 2016

Il coccovendolo


Anche la scuola delle mie bimbe sta per terminare, pochi giorni ancora e, al di là del clima non più commentabile, entriamo formalmente in estate.
Le piccine si proiettano in sprizzi, tuffi, lazzi e spruzzi immaginandosi piscinette, piscine e onde del mare. 
Proprio stasera la piccina mi ha guardato con i suoi occhioni speranzosi e mi ha chiesto:"Vero mamma che quando siamo al mare e arriva il coccovendolo lo compriamo? Possiamo mamma?"
Oh che poesia in questa parola: coccovendolo è un insieme di saggezza infantile, suono onomatopeico (legato sia alla dolcezza del ricordo -coccole- sia al suono che fanno i venditori in spiaggia- cocco, cocco bello). E ancor di più c'è un trasferimento ortografico da altre parole legate a un mestiere (pescivendolo)... insomma un bellissimo esempio di pensato, sentito e voluto di una bambina di 7 anni. 
E ti ringrazio amore mio perchè con una parolina pittoresca mi hai regalato un sorriso del cuore, un ricordo dolce per immagini delle belle vacanze al mare, mi hai fatto sorridere tutta... grazie piccina

lunedì 13 giugno 2016

Quali sono i tuoi talenti?

Domenica sera, ancora per una manciata di minuti e poi siamo già proiettati di nuovo nell'attività frenetica del lavoro, degli impegni, degli incontri, delle commissioni, delle vicende da sbrigare...
Sento forte la necessità di stare qualche tempo tranquilla, riposando, leggendo beatamente, attardandomi su ciò che mi piace, riordinando casa, giocando con le bimbe, ascoltando musica, passeggiando, nuotando...
insomma ho bisogno di vacanza.
Non importa che fino ad oggi ci sia stato un clima bipolare tra pomeriggi roventi e mattine novembrine... insomma l'anima lo sa che è quasi estate e scalpita vogliosa di straripare nel sentire, nella luce, nella natura, nell'incontro.
E assaporo la transizione, insieme alle mie bimbe che crescono, incredibilmente crescono e danzano nel mondo, lontano da me. 
E' un'altalena infinita essere genitori... da una parte aneli a qualche ora di libertà dove concentrarti su te stesso e basta e da un'altra parte sei dolentemente consapevole che questo tempo non tornerà mai più, un tempo dove, per le tue figliole, sei l'essere più amato della terra. 
Caspita, quanto è bello essere amati così... e presto, velocemente, repentinamente, improvvisamente, naturalmente, non sarà più così, cresceranno e, giorno dopo giorno, si allontaneranno (per sempre! AH!). 
Questa sensazione è perenne, dal primo vagito e via via per tutte le loro conquiste. Perchè è già accaduto, ricordo benissimo la fatica estenuante di accudire un neonato e sono felice delle grandi autonomie raggiunte dalle mie figliole, ma ricordo anche l'incredibile profumo di un neonato, l'imponderabile compenetrazione tra mamma e piccino, mai più una catarsi così... lo so, ed ora che è passata, avrei voluto assaporarla di più.
E così sempre, i primi passi, l'asilo, gli amici del cuore, la scuola.
E come già dissi è finita un'era, ma stasera mi sento di voler immaginare anche un prossimo domani, assaporando le nuove infinite possibilità di relazione con le mie figlie. Credo di poter cominciare a parlare loro, (soprattutto la grande), condividere pensieri e costruire una conoscenza reciproca non solo di ruolo familiare, ma di conoscenza reciproca delle anime.
E questo mi sembra un bellissimo pensiero, immaginare un percorso di anime che si incontrano, madri o figli o compagni o colleghi o amici o conoscenti o collaboratori o amanti o sorelle e fratelli o nemici o fiamme gemelle ... anime che si toccano ed è una sinfonia, un'opera d'arte del libero arbitrio dell'uomo.
E questo è un pensiero sul lavoro biografico e sull'approfondimento del destino di ognuno: quanto è importante!
Sono in un assoluto presente e racconto chi sono, cosa sento, percepisco semplicemente, un pò dolorosamente, e mi accorgo che la mia piccolona ha fatto un salto, oggi mi ha chiesto di preparare il caffè, vorrebbe fare da sola qualche passo in paese, chiede autonomia, è cresciuta. In contemporanea in questo passaggio del rubicone, così faticoso, ha talvolta bisogno di rifugiarsi tremante tra le mie braccia... e come è dolce stringere quella testolona bionda, la mia amata bambina, insieme alla piccolina, i miei amori più grandi.
Ed io che mi sento una studiosa del karma, che scelgo ogni giorno questa via, nel mio studiare, nel mio progettare, nel mio lavorare, nel mio amare, nel mio essere. In questi giorni mi è stato domandato quali fossero i miei talenti e sono riuscita a sintetizzarli in un unico e vero: ho una grande capacità immaginativa. 
Eccolo, finalmente ho individuato il mio talento e questo mi da tanta serenità, perchè pensandoci bene, riflettendo su quello che faccio, e ho fatto, questo talento lo uso e lo padroneggio. E con questa piccola intuizione personale, sono felice delle mie scelte di vita e mi metto fiduciosa in ascolto...

sabato 11 giugno 2016

Giugno il mese dei mutamenti

Giorni intensi, giugno è il mese dei percorsi che si concludono, dei cicli che mutano, della distanza da alcune persone, dalla stanchezza che invita alla contemplazione, delle proiezioni che buttano già lo sguardo nel prossimo autunno, ed è quasi un muto appuntamento con se stessi, dall'esplosione di sè nel mondo di sole e luce in cui catapulta l'estate.
Giugno è il mese del viso aperto, del petto in sussulto e dei capelli al vento. Giugno è il desiderio di ballare, di sognare e di gioire.
E in tutta questa percezione è difficile soffermarsi a scrivere, perchè un tale sentire porta all'esserci in completo presente.
In questi giorni sto accompagnando la mia piccolina negli ultimi giorni di asilo, un'esperienza lunga un lustro, un passarci attraverso, un gustarsi i passaggi e conquistare il proprio status di grande. 
E come consuetudine per i bambini grandi che vanno, alla scuola materna di mia figlia, i bambini costruiscono una barca di legno, lana e stoffa con tanto di timone. Lisciano il legno, inchiodano i pezzi, intrecciano e cuciono le vele e in questa immagine simbolica della "barca" questi piccini cominciano un lungo viaggio, lasciano la prima infanzia e diventano bambine "grandi", future  (a brevissimo) ragazzine. 
E quindi questo giugno rappresenta in particolare un grande saluto, un grande passaggio di stato e non posso fare a meno di soffermarmi qualche momento, come una certa retrospettiva, a questi 7 anni (un settennio) di asilo Mirtillo tra la grande e la piccola. 
E' un saluto che mi da una sensazione di caldo, di piccola malinconia, un'era è finita, sono arrivata a questa scuola mentre aspettavo la piccolina e insieme, tutta la mia famiglia, le maestre e i compagni con i loro genitori, insieme abbiamo fatto una strada lunga, emozionante, strepitosa, formativa, faticosa, conviviale, piena di luce, risate, lacrime, scoperte, incontri, scontri, confronti, amicizia. 
E non andiamo lontano, la scuola è lì vicino, ma è un'altra realtà, un altro esserci, inizia una nuova era. E care maestre grazie, di tanto di tutto di cuore. Sono un'altra persona rispetto a sette anni fa e sono grata a tutti quelli che hanno viaggiato con me.
E la mia piccina attraversa questo momento fondamentale ed io la osservo seria ed emozionata, vogliosa di vederlo iniziare questo nuovo percorso. E l'altra sera abbiamo incontrato l'insegnante che la accompagnerà per i prossimi otto anni e lo ringrazio di averci offerto questo bel pensiero: "l'arte salverà il mondo" e i nostri bambini ne faranno un sacco. Evviva, è proprio quello di cui ha bisogno la mia piccolina di immergersi nella bellezza, nell'arte, nei materiali. Buon viaggio piccolina mia, goditi questa estate di passaggio e poi via verso un mondo che un pò si allontana anche da mamma e papà. AH! (l'ho già vissuto con la grandona).
Ognuno attraversa qualche ponte in giugno... e quindi buon giugno a tutti!

domenica 5 giugno 2016

Varese la città piovosa

 Varese... chi abita a Varese e dintorni conosce bene le atmosfere piovose che molto spesso ci pervadono incessantemente e umidamente. Ci siamo, ecco una di quelle dannate primavere dove si possono contare le ore (neanche i giorni) di sole.
Non voglio scrivere un post sulla lamentela,  non per fare quella che vede sempre il lato positivo, perchè a dirla tutta sono stufissima marcia di questo tempo fradicio, ma già che ci siamo, mi voglio semplicemente soffermare sul senso di appartenenza, sul riconoscermi un un luogo, un clima, uno stato che conosco praticamente come me stessa.
E di cosa è fatta questa percezione tutta varesina? 
E' fatta dal rombare remoto di tuoni brontoloni oltre le prealpi,  di saette fosforescenti su cieli bruni e indaco all'orizzonte, arrivano e illuminano le creste delle colline frastagliate dalle chiome rigogliose degli alberi. 
E' fatta dai lati delle strade inondati che straripano e fanno fischiare la cinghia della mia vettura arrabbiata e da quel profumo penetrante di terra umida che invade le narici. 
E' fatta di odor di umido in casa, perchè senza i termosifoni i panni non si asciugano mai e lo stendino girovaga come un profugo per la casa.
E' fatta anche di prati lussureggianti che godono letteralmente di questa abbondanza, bevono e si intridono di vita ed eterico. 
E' fatta di sfumature inimmaginabili di verdi, smeraldi, verdoni, sottoboschi, chiome, erbacce, edere, muschi...
E' fatta anche di portici e corsette sotto le tettoie, a secondo della pioggia, perchè a volte è leggera leggera, quasi nebulizzata e bagna solo dopo un lungo cammino, a volte è piccola piccola ma pesante e ti bagni subito, altre volte ci sono sporadici e mastodontici goccioloni che ti bagnano a chiazze, altre volte è battente e fitta... e lì sei fregato perchè non è sufficiente correre sotto i cornicioni, ti bagnerai, anche con l'ombrello! E poi c'è la pioggia leggera, portata dall'aria che arriva laterale, e questa la puoi solo evitare standotene al chiuso.
E' fatta anche di una spalla bagnata e una no, perchè è sempre bello condividere l'ombrello con qualcuno o parlare fitto e vicini in quel microspazio coperto. 
E' fatta anche di cirri variopinti e giganteschi che si rincorrono frastagliati, che si adagiano come cappelli sulle montagne che disegnano figure e si stagliano in scorci di cieli azzurri, con orli dorati, raggi che filtrano e rondini che garriscono forte.
E' fatta di scarpe bagnate, ombrelli gocciolanti, giacche impermeabili, stivaletti e mantelline, cappelli e asciugamani per il cane.
La pioggia a Varese è conosciuta, da sempre osteggiata, ma così intrisa nel nostro essere che in qualche modo non possiamo che a tratti somigliarle... e godiamo di questa natura e di questo verde, del resto non possiamo farci nulla... e mentre aspettiamo il sole non ci resta che amarla...

"mamma ho già visto 4 film con persone vere"


In questi giorni di vacanza, grazie al ponte del 2 giugno, abbiamo ulteriormente sdoganato la visione di films alle bambine.
Immagino di sembrare rigida e restrittiva, ma chi mi conosce sa bene che per quel che riguarda televisione ed affini sono piuttosto categorica.
Le mie bimbe hanno 9 (quasi 10) e 7 anni e fino ad ora ho cercato di tenerle lontane il più possibile dai mezzi multimediali in genere. 
(Non che adesso è tutto libero, tutt'altro).
Sono necessarie delle premesse: ho scelto, insieme a Cristian, di crescere le nostre bambine cercando di proteggerle il più possibile dalla massificazione, dall'inquinamento (nel senso più ampio del termine) e dalla decerebrazione di questi tempi. 
Per noi fare questo ha significato fare delle scelte un pochino "alternative", non le abbiamo vaccinate, abbiamo fatto lo svezzamento vegetariano (fino alla comparsa dei canini), abbiamo evitato antibiotici e paracetamolo, le abbiamo curate con cipolla tritata, clisteri di camomilla e prodotti omeopatici. 
Un' altra scelta radicale è stata quella di non fare vedere loro la televisione. Ammetto che con la prima figlia eravamo meno rigidi, sceglievamo noi i cartoni da farle vedere sul computer, ma comunque erano ammessi, fino a quando mi sono confrontata con il mio pediatra antroposofo che mi ha tolto ogni dubbio.
A parte tutta una serie di informazioni che erano già in mio possesso, alle quali non avevo badato, ad esempio i bambini prima dei 6 anni non hanno la capacità di rappresentazione, quindi faticano a capire che ciò che vedono non è "vero", quindi una persona inquadrata a mezzo busto è una aberrazione a cui noi li abituiamo, perchè loro non si immaginano (non si rappresentano) che le gambe ci sono anche se non si vedono. 
Inoltre i bambini fino ai 6 anni non hanno interiorizzato il concetto di tempo, quindi questi famigerati episodi che in un breve lasso di tempo possono anche modificare le stagioni, creano una grande confusione mentale. 
Informazioni, queste, che mi erano chiarissime (ma che avevo preso un pò sottogamba), ma quello che più mi ha convinto sono state le indicazioni che mi ha dato il pediatra sul danno neurologico che si innesca con questa abitudine ormai diffusa. A parte il fatto che la riorganizzazione dei pixel in immagine (in movimento per giunta) è uno sforzo esagerato per il nervo ottico che è in costruzione fino ai 9 anni di età, inoltre anche le sinapsi dei nostri bambini sono in costruzione e il porli di fronte a questa attività passiva, sclerotizzante e apercettiva, diminuisce notevolmente la possibilità del costituirsi vero e proprio di un elevato numero di sinapsi, detto semplicemente diminuisci le capacità intellettive future! AH!
Non è stato difficile togliere la Pimpa che vedevamo con la grande, semplicemente abbiamo detto no e lei (dopo qualche insistenza) ha accettato la nostra decisione di genitori (ferma e consapevole).
In tutti questi anni le mie figlie non sono state a digiuno di cartoni animati, le nonne, gli zii e gli amici sono sempre stati pronti a rimpinzarle non appena potevano, ma non è stata un'abitudine quotidiana e, soprattutto, è qualcosa di straordinario, qualcosa che non fa parte della nostra vita familiare. 
Porto sempre questo esempio, ogni bambino non vuole lavare i denti e tutti i genitori si impegnano quotidianamente a far svolgere questa importante azione di igiene, un giorno accade che questa diventi un'abitudine, senza che ce ne accorgiamo, lo svolgerla tutti i giorni, nella nostra casa, con i genitori, la fa diventare un'azione normale e sana. 
Ecco non vorrei dare questa informazione alle mie figlie in merito al rimbambirsi davanti ad uno schermo.
Sono abituata alle varie critiche e alle domande subdole delle persone che vengono a conoscenza del fatto che noi non possediamo neanche il televisore, frasi del tipo - ma non hai paura che crescano disadattate?- e la mia risposta è sempre la stessa - spero proprio di sì!- perchè soffermatevi un attimo a pensare al significato di adattamento (ci si adatta a tutto anche a quello che ci fa soffrire ed io desidero che le mie figlie non si adattino, ma scelgano la loro vita).
Un'altra frase tipica è questa - ma noi la guardiamo pochissimo, 20 minuti al giorno e basta- e io ribadisco quanto sopra detto in merito alle abitudini e aggiungo anche sempre come risposta - fai 20 minuti al giorno di addominali e vedrai se non cambia niente!- è il quotidiano che non funziona, è l'abitudine che non va bene. E poi parliamoci chiaro ogni cosa al momento giusto, prima dei 6/7 anni la televisione non va guardata, proprio per quel  momento delicato di costituzione neurologica, così come non mi sognerei mai di dare un sorso di Barolo (vino buonissimo) ad un bambino, così non lo sottopongo anzitempo ad un abuso del suo sistema neurosensoriale.

Certo nel tempo avrei anche visto qualche cartone (lungometraggio)  in più con le bimbe (sporadicamente) ma c'è un secondo fatto molto interessante che me lo ha impedito sino ad oggi: la bimba più grande è estremamente sensibile e le immagini le arrivano troppo profondamente, si impressiona di tutto e si inquieta, saltella nervosa e poi dorme male. 
La nonna mi ha fatto presente che è colpa mia perchè "non l'ho abituata", ma io penso di aver fatto bene a proteggerla il più a lungo possibile. 
E qui veniamo al secondo punto della premessa e riguarda anche i contenuti di quel che si guarda, delle emozioni che suscitano. Proprio perchè un bambino piccolo non ha la capacità di rappresentazione, noi non sapremo mai come avrà introiettato certe immagini, dalle quali non si può difendere. 
Nel racconto un bimbo si crea le SUE di immagini mentali che non sono mai troppo impressionanti per lui, mentre le immagini di un video non possono essere trasformate, ma solo "ingoiate" e ci domandiamo se i nostri piccoli sono poi in grado di digerirle quelle immagini? Fateci caso, i bambini giocano e disegnano di quelle immagini ingoiate, perchè è l'unico modo per metabolizzarle, per dargli un posto dentro di sè... e quindi portano via spazio alla fantasia, al gioco creativo, all'immaginazione... vengono abitati da emozioni che non gli appartengono e che non possono gestire. Da qui nascono tutte le situazioni di irrequietezza, disturbi del sonno, scarsa attenzione, piagnucolii.
Invito a provare, i bambini si abituano in tre giorni all'assenza di televisione e vedrete la differenza, come si calmeranno, come si trasformerà il loro disegnare, come ricominceranno a giocare e immaginare.

Queste le doverose premesse, le mie bimbe sono cresciute, abbiamo superato i 6 anni per entrambe e adesso qualche volta indugiamo in questa attività di famiglia, ci mettiamo tutti e quattro stretti stretti e guardiamo qualcosa.
Oggi la grandona mi ha detto: "mamma ho già visto 4 film con persone vere"!
Un'emozione grande, abbiamo visto una scatenata dozzina 1 e 2 (in tre serate), delle commedie un pò datate piene di bambini monelli e vita familiare. 
Anche in questo clima assolutamente ridanciano e privo di stranezze, la grandona ha avuto momenti di sgomento, superati abbracciandomi forte, le guardavo tutte agitate e contente, con le gote rosse, mi facevano mille domande sugli attori, su cosa era vero e cosa no, sui perchè. 
Certo non sono abituate... e ne sono felice, anche perchè potranno ancor di più godersi nel tempo il piacere di scoprire bellissime pellicole, di incantarsi di certe sceneggiature e di non dare per scontato tutto. 
Questo è un pò il tema dello stile educativo scelto da me e Cristian: non c'è fretta, non bruciamo i tempi, lasciamo che ci siano cose "da grandi" da fare, mete da raggiungere, scoperte nuove... 
Se i nostri figli fanno tutto e subito... cosa potranno mai fare per riconoscersi cresciuti? per infrangere le regole? per osare?
Con calma... ed è stato meraviglioso stare tutti appiccicati a ridere e commuoverci di fronte ad una piccola e banale commedia, un piccolo tassello di lessico familiare, di tradizioni di famiglia che tanto aiutano a crescere e a vivere, ma sono tali solo se sono speciali, altrimenti sono scontate... 

  

venerdì 3 giugno 2016

Grazie a tutte quelle donne che...

Non voglio entrare in merito al dolore, ai dettagli, ai pensieri sull'aguzzino, a chi poteva fare qualcosa, all'indifferenza, alla paura, ai consigli... 
Sono fatta così, cerco sempre il lato nascosto delle cose, perchè se no questo mondo sarebbe uno schifo, perchè se no come madre di due bambine dovrei vivere nel terrore e nell'angoscia del futuro, perchè se no dovrei persino avere paura dell'amore.
Credo che nella morte di Sara ci sia un incontro di destino con il ragazzo che l'ha uccisa, credo che non sia giusto immaginare i momenti concitati che hanno condotto a quel terribile appuntamento karmico.
Quello che voglio ora è sottolineare come nella storia ci siano (compresa Sara) donne che ci hanno donato, sacrificandosi, la possibilità di essere libere, di essere chi vogliamo e, anche se c'è ancora molta strada da fare, io credo che neanche uno di questi sacrifici sia stato vano, perchè la nostra terra ha bisogno di un nuovo matriarcato consapevole, perchè sia curata, sia amata, sia abitata in modo cosmopolita e nella fratellanza (sorellanza)... E questo nuovo (e prossimo spero) futuro sarà costruito da donne e da uomini insieme e grazie, infinitamente grazie per il dono di tutti quelli che si sono sacrificati (perchè anche l'assassino ha decretato la fine della sua vita con quel gesto violento che gridava per mancanza d'amore come un neonato abbandonato). Ha "bruciato" anche la sua vita insieme a quella della ragazza... e tali sacrifici non possono essere onorati dall'odio, ma solo da un rispettoso e grato silenzio, lasciando il giudizio di valore alla vita stessa.