...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







venerdì 25 luglio 2014

Guacamole


Devo ammettere, mio malgrado, che in questa estate fresca, bruna e piovosa si incontrano degli spettacoli meravigliosi, cieli inaspettati e variegati, con profondi e intensi toni di indaco e violetto... segno di una nuova era... 

il contrasto tra questa volta celeste burrascosa e la lussureggiante vegetazione crea una danza di linfa e di vento, di lampi e fronde. 
Il verde ci inonda in tutte le sue sfumature e gradazioni, l'umidità ci accompagna e sembra di essere sospesi... 
Sì certo come tutti sono un pò delusa e come in attesa dell'atteso caldo, dei cieli grandi, della luce scintillante, dello sciogliersi nell'espansione stagionale... certo tutto ciò manca, ma non si può dire che è una brutta estate, è singolare, interessante, speciale. 
Questa pioggia quotidiana, questo incalzare dei boschi e dei prati, questi cirri imperiosi, un estate che rimane impressa, che racconta di una riflessività persino nel momento di maggiore apertura all'esterno.

In tutto questo scenario vivo un periodo ancora intenso di attività varia e ripetuto incontro. 
Sicuramente i ritmi sono un pochino più lenti e questo mi permette di godermi un pò di più i percorsi e i processi.

Questa è l'estate dell'incontro, dell'arte sociale, dell'esserci insieme, dell'affettività, delle progettualità, dei sodalizi, delle promesse, dello sperimentarsi, del concentrarsi, dell'esserci: 
pronti ad un grande salto nel prossimo autunno... 
pronti a giocarsi un "fare cultura" insieme a persone affini e quindi partecipare come è possibile all'anelito rivoluzionario di vivere in una società dove è prioritario il sentire, il condividere e la relazione con l'altro da me. 
Una società che ha come missione la cura e la devozione per l'infanzia, che cerca la magia del contatto, della fratellanza reciproca attraverso una sensata solidarietà prima fra tutti alla vita stessa.

E questo significante è dato dall'incontrasi di persone e dall'instaurarsi di progetti condivisi e in questi giorni mi accorgo di imparare sempre di più a riconoscere le piccole sfumature di persone già conosciute ma nel convivio e nella compartecipazione penso alle risate, al giocare, al raccogliersi, scambiarsi, sorridersi, di mangiare guacamole ridendo felicemente...
Sentire con estrema sicurezza di essere reciprocamente accolti, voluti, scelti e quindi "amabilmente tollerati" ognuno per le proprie inevitabili ruvidezze. Persone che ho imparato a conoscere e amare.

E poi tante persone nuove, nuove relazioni, nuovi incontri e prospettive e progettando ingordamente tra "bambini in festa" e "Festival della creatività" e seminario di biografia... mi accorgo che l'autunno mi aspetta gioioso e ricco.... e mi lecco le dita... che gioia...
Mi sento infinitamente viva

sabato 12 luglio 2014

E l'eco rispose

Estate… chiamiamola estate anche se le temperature e il meteo sono piuttosto insoliti. 

Il cielo si riempie quotidianamente di cirri e nuvoloni di ogni sorta, il vento fresco arriva inaspettato e si rabbrividisce nell’impudente e coraggioso infradito…


È comunque estate, al di là delle temperature, al di là della più o meno estesa nudità, al di là delle piogge torrenziali è comunque estate.
Porta con sé una certa leggerezza, una saporita piacevolezza dello stare, in piccoli riposi, dolci intrattenimenti, gioiose adunanze mangerecce, sonore letture…

Sì proprio la stagione del leggere futile, romanzi piacevoli o impegnati che ti trasportano nella vita di qualcun altro e ti suggestioni e patisci e gioisci e assapori e palpiti e piangi insieme ai protagonisti delle varie storie…
L’ultimo libro che ho letto (passato dalla cara amica Alessandra) si intitola: “E l’eco rispose” di Khaled Hosseini.

Mi è piaciuto, ha catturato velocemente il mio interesse e l’ho letto in poche serate sebbene avesse in sé delle caratteristiche che poco amo nei romanzi.

La storia non si articola in modo cronologico e sequenziale ma attua dei salti temporali notevoli (avanti e indietro nel tempo), si sposta dalla narrazione di un personaggio ad un altro sconosciuto completamente decontestualizzato dal precedente a parte una condivisione di appartenenza all’Afganistan (di nascita o elettiva).
Quindi in ogni capitolo si ha un salto notevole, un nuovo inizio, una nuova necessità di inoltrarsi nelle vicende ed innamorarsi del protagonista. Devo dire che nonostante io odi questo tipo di narrazione, l’autore è riuscito a tenere desta la mia attenzione. La scrittura è fluida, appassionata e sufficientemente animica. Infatti il tratto che attraversa il libro che più mi è piaciuto è quello della biografia umana, della costituzione dell’identità di sé attraverso i luoghi e le relazioni, la combinazione e gli intrecci di vissuti che concepiscono karma condivisi e legami profondi.
Mi ha un po’ infastidito che ogni biografia toccata abbia in sé una tragicità estrema, una lacerazione affettiva senza possibilità vera di riassorbimento. Ogni personaggio narrato, descritto e raccontato ha in sé un profondo dolore animico. Dolore che solo parzialmente è ascrivibile alla situazione tragica del paese dove sono narrate le vite.
In realtà mi sembra un pensiero molto più antropologico legato all’uomo, il dolore e la perdita come stato naturale dell’essere umano. E questo non mi appartiene, ho un profondo pensiero di bellezza, amore e speranza della vita: credo fortissimamente che ognuno di noi ha la vera possibilità di inseguire, perseguire, realizzare la propria felicità interiore nella coscienza di esistere.

Brevemente riporto le vicende: tutto inizia dalla separazione di una sorella e un fratello che hanno un legame molto profondo (dato dalla perdita prematura della madre al parto della sorellina). Questo tragico inizio conduce il lettore nell’incrociare le vite di tutti coloro che a titolo diverso hanno avuto a che fare con questi due protagonisti. Man mano vengono delineate biografie (disperate) di persone diverse (per estrazione e sogno nel cassetto), pennellati contesti economici culturali di ogni tipo (grande e devastante povertà insieme a sfrenata ricchezza).
Tutto si articola in un lungo lasso di tempo che raccoglie almeno tre generazioni, la memoria che si perpetua o si spezza in numerosi simboli (la malattia del fratello, la pozione che fa dimenticare, l’oblio dato dalla giovane età, le piume che ritornano…)

E l’eco rispose… una sottile sofferenza inconsapevole le due bambine, donne, compagne… sentono senza saperlo un’irresistibile chiamata una verso l’altra senza essersi mai incontrate (la sorellina scomparsa e la figlia del fratello). Negli anni si sono sentite, volute, percepite… e quell’eco dell’anima incompreso un giorno risponde… un giorno si incontrano… e sembra che tutte le vicende narrate aspettassero solo quell’incontro.

Ripeto un bel romanzo, mi è piaciuto come si sono intrecciate le biografie… solo questa nota sul sapore un po’ acre, un po’ lacerante, un po’ troppo nel dolore… sì la vita è tutto questo ma per me l’eco risponde molto più spesso, più profondamente e allegramente di quanto si sia potuto ritrovare nel romanzo.


Lo consiglio come lettura, veloce, archetipica, storica, culturale….

domenica 29 giugno 2014

Intensivo...

Trascorrono tumultuosi e remoti questi freschi giorni di un giugno torrenziale… a ben vedere mi  sovviene anche un inverno… e una primavera fatti di acqua, di pioggia, di nuvole e tuoni.
Manca il sole per intere giornate, per asciugare, per scaldare fino in fondo, al di là del caldo…
Mancano giornate di luce che si susseguono… manca…
Cosa manca infine?  Il calore, a tutti manca, o è mancato o sta per mancare, il calore. E basta poco, basta incontrarsi per qualche momento in uno spazio/tempo condiviso.
Mi sento straordinariamente quieta, senza la necessità di rincorrere nulla… e si accende il desiderio di ….
Percorrere, esistere, coesistere, giocare, amare, assaporare, indugiare, con-prendere…
E mi tuffo nelle persone e sono felice di incontrare volti, anime, fratellanza… mi inondo del dolore altrui e piango accoratamente per un altro, espongo il mio dolore arcaico alla vista amante di altri, abbraccio e accarezzo e ascolto e accolgo…
E penso alla sensazione più grande uscendo dal “percorso di nascita”: amore e gratitudine…
“ mi affido…voglio rinascere mille volte” che mi scoppia nel cuore e brucia nelle lacrime archetipiche…

… che grande dono… grazie a tutti quelli che lo hanno permesso…

martedì 17 giugno 2014

Sentire la lemniscata

… e poi improvvisamente eccomi qui, dondolando tra le numerose me stessa, un momento di pausa…

dentro la mia casa, con le mie bambine, con i miei animali, con la mia vita.
Pensierosa e serena, assaporo questi attimi lievi… quasi sento un brivido nella quiete… donna inquieta, anima curiosa, spirito libero.

Mi adagio dolcemente nelle faccende di casa, nei giochi con le bimbe, nelle piccole abitudini e nel dolce riposo… e finalmente possono anche ricomparire i sogni… beata chiaroveggenza di mondi celesti mai dimenticati… nel bellissimo linguaggio dell’onirico.


Pochi giorni, sono pochi giorni e so che a brevissimo ricomincerà la vita rutilante, in una corsa forsennata… l’aspetto…
l’accelerazione degli ultimi mesi mi ha immesso in una corrente turbinosa di bella energia e sono felice, contenta di essere, di essere viva, di attraversare la vita a perdifiato.

Non sono tanto i singoli eventi, i progetti, le me stesse diversamente contestualizzate, piuttosto è un nuovo sapore, come un senso di ineluttabile, questa è la vita: una proposta continua, una serie di opportunità che girano in una stratificata (ed incrociata con gli altri) lemniscata vibrante. Ecco sì, proprio questo, tutti all’unisono in un vibrare di momenti, incontri, sapori, odori, dolori, amori…
Mi piace essere entrata in questo flusso del sentire, dove ogni istante è l’unico istante esistente… ma ci sono piccoli momenti contemplativi come stasera dove mi lascio andare al voluttuoso piacere di guardare se stessi come dall’esterno, riflettere su di sè …
Concedermi di rimandare e altalenare nel pensiero, nel ricordare, nell’indugiare per meglio assaporare passato, presente e persino futuro…. 
Come promessa di un aspettarmi sempre, di ricordarmi sempre che vedo la vita ed è un privilegio… saper voltarsi indietro e cogliere il senso… 
saper proiettarsi avanti con il pensiero e incontrarsi in quella promessa.

Una gioia impagabile questo dono!


… e il mio cuore si riempie di gratitudine.

domenica 18 maggio 2014

Magica Mente


Tempesta! Ore, giorni, settimane, mesi nella tempesta...
Un secondo oggi voglio fermarmi e concedermi una piccola riflessione, un momento per cercare, nella retrospettiva, il senso di me. Così difficile in questo periodo dove la relazione e l'azione hanno regnato sovrane assoluto. 
E' una magia, è un sogno che si realizza, e vedo e rivedo e risento e raccolgo innumerevoli sorrisi, abbracci, giochi, risate, discussioni, collaborazioni... 
e mi sento viva come non mai, tuffata nell'agire e nel sociale... si realizza un sogno: la Corte Dalì è arrivata, ha bussato piano e la mia vita ha cominciato ad essere magnificamente rutilante.
Tutto è cominciato, è una magia, un dolce accordo cosmico: appena ti metti in moto mille risposte, aiuti, condivisioni, occasioni ti vengono incontro. E' amore: e l'amore produce amore!
Reduce dalla preparazione di un evento, stanca e soddisfatta
: ho dimenticato le difficoltà, la fatica e la frenesia e ricordo benissimo invece le risate fino alle lacrime, il senso di appartenenza, la volontà, la cooperazione, l'attenzione, la cura... grazie amici e amiche mie per questa fantastica avventura piena di girasoli, bambini, colori, sorrisi, birre e risate, professionalità, presenza... che gioia lavorare così, esserci insieme e realizzare ... e tutto questo risuona come un grande nutrimento per tanti e tanti e tanti bimbi... che onore poter assistere a tutto ciò!
Come nel Bazar della scuola delle mie bimbe, anche lì tanti ricordi turbinosi e ciò che più resta sono quei sorrisi tra amici, quegli istanti convissuti con tanti amici splendidi, i papà e le mamme di questa bella comunità di amanti del bello, del buono e del vero... che abbiamo scelto come insegnamento per i nostri figli... 
E la Corte Dalì in festa mi ha trovato in un cerchio di felicità: Lilli, Roberto, Goffredo, Elisa, Daniela, Claudia, Maddalena, Sara, Diana, i Totemon... un sogno che si realizza, stare vicini per fare cultura... quella stessa: il bello, il buono e il vero... ed è una magia, insieme possiamo fare il miracolo della moltiplicazione e davvero realizzare qualcosa di profondamente significativo. Ho tanta gratitudine per questa bella opportunità. Grazie...

E mi sembra di essere affacciata e felice... di aver aperto finalmente la Magica Mente...





giovedì 30 gennaio 2014

… e poi alla fine, dunque… forse…



… e poi alla fine, dunque… forse… ti soffermi un attimo e scopri che la strada che stai percorrendo non è proprio quella che credevi… leggero  come un fiocco di neve arriva il silenzio interiore, ti estranei dal vociare, dismetti persino l’ascolto e ti senti ovattato come se fluttuassi immobile nell’acqua, lo sguardo è opaco e dolcemente ti trapassa un’infinita tristezza… sei un puntino indifferente che potrebbe scomparire senza lasciare nessun vuoto… e velocissimo il pensiero corre alle bambine… e sai profondamente che vale anche per loro… sai che il loro destino individuale è così importante che in qualche modo è indifferente la tua presenza ma solo funzionale…

…smarrita e un po’ irritata… le pieghe della vita portano incontro impressioni e pressioni e oppressioni… e tu dove sei finita giovane maga che anelava ad essere speciale, unica … irripetibile… oggi vorrei solo essere anonima, sabbiosa, oserei dire inesistente… oggi il mio cuore è così vuoto e nel frattempo così pesante e non ci sono ragioni… solo viene incontro questo sentire così noto eppur sempre sorprendente… mi schiaccia e sopraggiunge il mal di vivere … mio compagno di culla per tutta l’infanzia e poi l’adolescenza … sempre tenuto a bada da una sana e prepotente risata… a volte ironica, a volte dissacrante, a volte esilarata, a volte accogliente… quella risorsa della mia anima seconda gemella nella mia culla…

e poi alla fine, dunque… forse si ritorna in se stessi, sempre lì… ed oggi è un giorno difficile… non voglio essere, non voglio dormire, non voglio pensare, non voglio proiettarmi, non voglio assentarmi dalle mie figlie, non voglio…

…ascolto le parole degli altri, mi assento dagli impegni assunti e respiro la pioggia mista a neve, combatto con la narcolessia e sento le palpebre pesanti come se non avessi mai dormito in questa vita… e anelo al sogno, alla comunione … eppure ritorna il senso di inettitudine che si mescola con la grande sicurezza di sé e i corsi e ricorsi storici mi fanno incazzare da morire… sono stanca sono stufa sono arrabbiata sono daniela… troppo daniela sempre daniela…

…e poi alla fine, dunque… forse … non ho mai accettato fino in fondo la mia natura…. Come dice Battiato? …le aquile non volano a stormi… non accetto la mia natura di aquila? Non l’ho chiesto, non l’ho voluto… devo amare la mia intrinseca e karmica solitudine… sono di ogni luogo e non appartengo a nessuno… quasi grandioso ma infinitamente intimo questo sentire… non sono speciale, non più di qualunque altro individuo… solo è che… lo percepisco e infine è doloroso come una carezza con briciole di vetro…

… e poi alla fine dunque forse… cara daniela buon 2014 crogiolati pure oggi nel nulla e domani ritira fuori quella tua risata così contagiosa che molto spesso diverte persino te….