...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







martedì 29 agosto 2017

Pornografia mediatica



In questi giorni meditavo sul fatto che scrivo poco, anzi pochissimo e non solo in questo blog.
In genere ho scantonato per quasi tutta l'estate questa attività che mi diverte, che mi appaga, che mi riflette.
Cosa è successo?
Trovo difficile trovare argomenti di cui parlare, ecco qual è il problema.
Non perchè si sia inaridita l'immaginazione o, la così detta, vena artistica, piuttosto è la realtà in cui viviamo che mi ha ammutolito.
Lo scenario è abbastanza terrificante.
Casi terribili di violenze, stupri, massacri e terrorismo ci sono sempre stati, eppure oggi sta accadendo qualcosa di osceno: 
la possibilità di esprimere pareri (più o meno sensati o almeno di buon gusto) da parte di chiunque, ha portato la diffusione di una pornografia mediatica raccapricciante più dei fatti stessi di cui  parla.
La cronaca ci presenta scenari che poco lasciano alla fantasia di ognuno di noi, anzi la dovizia di particolari macabri e violenti ci inonda con poca possibilità di difesa. 
Poi la Babele dei commenti, degli opinionisti, dei blogger, dei politici, dei contro politici, dei razzisti, dei pacifisti, degli immorali, degli ignoranti, di chi subisce l'orrore di questa bagarre e non si rende conto di restituire lo stesso orrore, pennellando scenette di orrori e sevizie per gli aguzzini...
AH!
La paura dilaga e tutti si guardano in cagnesco, nei circoli, nelle sale d'attesa, nelle feste e nei raduni, ci si guarda con sospetto, già cominciano le prime leggi di sicurezza che in buona sostanza restringono solo la libertà di chi psicopatico o terrorista non è.
E brava Daniela, quindi, ti ergi e giudichi? Non sei anche tu un blogger?
Appunto!
Ecco il blocco dello scrittore!

Di cosa si può parlare, quindi, della materia che meglio conosco e amo? La pedagogia...
E cosa potrei mai dire? Che vedo sempre più diagnosi di disabilità sulla mia scrivania, vedo che i bambini stanno sempre peggio, che ci sono sempre più disturbi dell'apprendimento, del comportamento, dell'attaccamento, delle emozioni, dell'attenzione, dello sviluppo...
Tutti cercano metodi e soluzioni, più o meno efficaci, consigli in pillole, orientamenti...
Ammirevoli, per carità, anch'io sono fra questi... 
Appunto!
Ecco il blocco dello scrittore!
Ma c'è una domanda che mi tormenta infinitamente... ma possibile che non ci poniamo dei seri Perchè? 
Perchè i bambini non riescono più ad apprendere, stare fermi, ascoltare, reggere la frustrazione, socializzare serenamente e arrampicarsi sugli alberi? O saltare la corda o ritagliare o contare o cantare o ridere o persino giocare?
Forse perchè i nostri cartoni animati consumistici che durano 5 minuti, ripetuti a Loop, in puntate senza continuità e senza una vera storia e senza un vero significato, forse non favoriscono le su citate competenze?
Forse la nostra tranquillità al ristorante, al supermercato, a casa nostra, dagli amici e in fila, (offerta da smartphone a Ipad) è più importante delle future sinapsi dei nostri figli?
Forse le innumerevoli, quanto astratte, informazioni sui più remoti animali del pianeta, sulle piante esotiche, sull'universo, il big bang e la velocità della luce, non sono abbastanza digeribili per i bambini che, forse, non hanno mai neanche visto un pollo vivo e vegeto in un cortile? o  non hanno mai accudito seriamente una pianta di rosmarino o guardato l'orsa maggiore nel cielo (qualcosa di più concreto da fare con in genitori, piuttosto che sapere in teoria?)
Forse perchè l'anticipazione dell'ingresso nella scuola è sempre più di moda? Senza domandarci se fa bene al bambino? Certo sa ancora molto imitare a 5 o 6 anni il bambino... ma sa scarsamente o nulla rappresentare... ma a noi cosa interessa? Che il bambino imiti come una scimmia o che comprenda e si affacci con curiosità agli apprendimenti, potendosene fare un'immagine propria e rielaborarla?
Ma anche in materia di pedagogia si dipanano teorie, esperti, psicologi...
a proposito di psicologi: mi domando perchè gli psicologi si occupino di pedagogia... visto che inorridiscono quando i pedagogisti parlano di psicologia... non si rendono conto che le matriosche sono state invertite? non capiscono che è la psicologia che è contenuta nella pedagogia e non viceversa?
Che lo psicologo si occupi dei problemi degli adulti (laddove siano consapevoli dei loro problemi) di bambini e di accompagnamento se ne devono occupare i pedagogisti attraverso il lavoro maieutico e l'attenzione ai processi di crescita, individualissimi e mai omologabili o dissertabili....
E anche la pedagogia è caduta nella pornografia mediatica: tutti hanno un buon consiglio da dare per risolvere problemi, per indirizzare servizi educativi e immaginare progetti per l'Infanzia...
Ma io non mi sognerei mai di fare una cosa del genere nella costruzione di un edificio... sono consapevole di non avere la preparazione tecnica per progettare un grattacielo sicuro e stabile.
Perchè invece tutti pensano di poter fare i pedagogisti?
Come se l'educazione, la crescita e l'offerta formativa per i bambini non fossero altrettanto delicati e importanti....
Finisco nella lamentela. Non voglio!
Appunto! 
Ecco il blocco dello scrittore!

Potrei parlare della libertà? di pensiero. di parola, di cura, di ...che? 
La libertà sta morendo inghiottita e divorata da noi stessi, succubi di bisogni fittizi, prodotti dal sistema stesso: il nostro bisogno di sicurezza, di appartenenza, di status sociale, di accoglienza, di realizzazione... 
ci hanno convinto che tutto ha un prezzo... e pezzo a pezzo la libertà è scomparsa, rimane questo riflesso indegno dove ci sembra di essere protagonisti e far sentire la nostra voce... commentando sui post, nei messaggini e nelle chat... quella libertà riflessa che ci vede con lo sguardo sempre chino, sempre prono, sempre assente... 
Le catene si riconoscevano come sopruso: le catene di oggi sono invisibili, mascherate da libertà di parola...
e di fronte a tutta questa pornografia mediatica in questi mesi mi si è spento il desiderio, non solo di scrivere, persino di pensare...
Ma voglio mettercela tutta... e ricominciare ad esserci, in prima istanza per me stessa...
e questo è il mondo in cui viviamo... e tra le mille parole ce ne sono anche di argute, interessanti, significative, vere... 
non ci si può tirare indietro e lasciarsi spegnere...
ce la farò a ritrovare il mio personalissimo entusiasmo...

e così è se vi pare! Grazie!



domenica 27 agosto 2017

La coda dell'estate


La coda dell'estate ha un sapore vagamente nostalgico, 
delle vacanze che sono già passate, 
delle aspettative che non si sono realizzate, 
delle opere mai realizzate.

La coda dell'estate ti coglie di sorpresa 
quando ancora ti fa sudare e ti inonda di calore,
inaspettatamente arroventa ancora, 
a tratti,
e poi ti fa rabbrividire nei temporali grevi e violenti.

La coda dell'estate ti scopre indolente 
al pensiero di dover cominciare e ricominciare tutto, 
dove finiscono tutti gli "arimo" e i tempi sospesi... 
non è più tempo di galleggiare e di rimandare a domani.

La coda dell'estate ci proietta in nuovi progetti e 
in un ardente desiderio di raccogliere frutti 
di un ciclo che passa e ricomincia, 
con la paura di non avere abbastanza 
da far marcire nella terra prima che ghiacci, 
la paura di non riuscire a nutrire sufficientemente la terra... la propria terra.

La coda dell'estate accorcia le giornate 
ma ancora invita a goliardici crepuscoli alcolici e dolci assenze del proprio pensare,
della propria contemporaneità... 
e sembra che ad ogni incontro 
sia necessario respirare l'ultimo alito di questa estate 
eccola
che finisce.

La coda dell'estate ci incontra fatilicati nel dover affrontare responsabilità e nuovi inizi... 
partenze e ricorsi, 
ritorni e ancora dannate zanzare, 
melanzane e insalate, 
birre e vestitini, 
infradito e capelli bagnati, 
sole caldo... 
ma ancora straordinariamente estate.

Daniela Merlino