...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







domenica 24 maggio 2020

100 giorni e Nulla sarà come prima


Nulla sarà come prima, si sente dire da mesi.
Sì perché nel frattempo sono passati mesi.
Tre mesi, cosa vuoi che siano tre mesi, quasi 100 giorni.
Quanti giorni sono passati senza che li contassi, senza che li percepissi, senza che li onorassi, senza che…
So per certo, lo ricordo bene, di aver passato altri gruppi di 100 giorni che mi hanno rivoltato come un calzino, e ricordo anche che dopo quei 100 giorni nulla è tornato come prima, un salto nell’altrove…
Questi 100 giorni sono significativi per me e nel contempo lo sono anche per altri milioni di milioni di persone.
Interessante!
Drammaticamente interessante, sorprendentemente interessante, curiosamente interessante.
Drammaticamente perché ognuno ha perso qualcosa, ognuno ha dovuto vivere un lutto più o meno grande, più o meno profondo, ma ognuno ha dovuto lasciar andare qualcosa…
Sorprendentemente perché ogni giorno passato è stato inaspettato, ogni mattina affacciata alla finestra in ascolto del silenzio, in compagnia del canto degli uccelli e del silenzioso crescere dell’erba, 100 giorni alla finestra a guardare il cielo… e non mi sono sentita Mai sola, MAI... appartenente alla mia famiglia, stretta e allargata, legata al mio lavoro, alle persone che fanno parte del mio lavoro, appartenente a questa umanità fragile...
Curiosamente interessante perché nulla sarà come prima e… come sarà allora questo domani? Mi sento come una bambina davanti ad un regalo che non può aprire… non importa tanto il contenuto può piacere o meno, è l’attesa davanti a quel “non so cosa c’è dentro” questa vicenda che mi lascia curiosa e rivolta verso…
Verso il futuro… un futuro da costruire passo passo insieme ad altri, un cammino che ci accomuna tutti... non importa se i nostri sentieri si incroceranno ma il futuro è adesso ed è nuovo per tutti... come riusciremo a superare le inusitate lontananze, come riusciremo a tirare su il capo... a guardare il cielo che si è tinto di rosso in queste sere, che ci ha donato un arcobaleno di speranza nel crepuscolo...
Curiosa di ricostruire relazioni... piano piano... nuove nuove... e ringrazio il cielo di avermi donato la capacità di sperare sempre nella parte luminosa dell'Essere Umano. Grazie a chi cammina insieme a me.

mercoledì 20 maggio 2020

Lo sguardo si può


Un milione di pensieri e di argomenti, potrei scrivere di tutto e di più in questo 2020 così intenso.
Così tante che quando mi approccio al foglio per scrivere scende il silenzio, le sensazioni che affollano tutto il mio Essere si chetano e nasce l’ascolto.
Sì nasce l’ascolto di me, di chi mi è strettamente vicino, di chi mi è vicino a distanza, di chi non sa neanche chi sono ma sta attraversando questa mia stessa mareggiata tumultuosa.
Al di là dell’inquietudine di navigare in acque scure, dove non sai se aspettarti scogli o correnti favorevoli, al di là del timore di inciampare in qualche genuflessione altrui, al di là dello sgomento di accorgersi che è il tempo a creare facilmente abitudini a situazioni inaccettabili prima, al di là di tutto questo volevo gridare forte: LO SGUARDO SI PUO’!
Siamo entrati spaventati nella famigerata Fase 2 e nulla è sembrato cambiare, anche a causa di quelle abitudini condizionate dalla paura di cui parlavo prima, siamo usciti con circospezione come gatti acquattati che sgambettano veloci e attenti ad ogni rumore.
Siamo usciti bardati di tutto punto, resilienti con mascherine decorate, allegre, personalizzate, che proteggono solo te, che proteggono solo gli altri, che proteggono entrambi, che sono certificate dal santissimo organo planetario della garanzia di sicurezza di assenza di vita, che …
E oggi, mansueta e quasi ordinata, in fila per andare dall’Ortofrutticolo che vende verdura ancora saporita, guardavo, con infinita tristezza nel cuore, tutti questi umani con museruola, con la testa china, con l’orgoglio di essere adeguato, con l’ostentazione di essere “in sicurezza”, con l’affanno di respirare anidride carbonica, con fatica… tutti diversi e ci teniamo a distanza, tutti schivi.
Io sono una vera fanatica degli occhiali da sole, li ho sempre portati, anche in un giorno di pioggia luminoso porto gli occhiali da sole, ho proprio una sensibilità alla luce (oppure ho creato questa abitudine proprio portandoli sempre). Adesso quando sono in giro, con la museruola, non posso mettere anche gli occhiali da sole. Non posso.
Io lo cerco lo sguardo, io sorrido con gli occhi, ci provo… lo sguardo si può!
Vi prego usate lo sguardo, vi prego non schivate anche lo sguardo, non è necessario, cerchiamo solidarietà in questa tempesta comune, a nostra volta offriamola a chi incontriamo.
È così dura questa attraversata, per ognuno in modo diverso, che vorrei stringere tutti in un abbraccio rassicurante, dicendo piano: stai tranquilla, va tutto bene! Come dicevo alle mie bimbe piccole per una sbucciatura o un mal di pancia… passa.. passa…passa…passa
Con lo sguardo si può!

martedì 12 maggio 2020

I doni dell'Essere umano: l'Abbraccio


I doni dell’essere umano.
Cosa ci comprende in tutte le nostre parti: fisica, vitale, animica e spirituale?

L’abbraccio.

L’abbraccio è solo della specie uomo… quel particolare cingere, stringere, avvolgere, contenere, accogliere, scaldare, rincuorare, coccolare, cullare, proteggere, consolare, riconoscere, comprendere, curare, ascoltare… Amare!
Non è solo tenere o trattenere vicino a sé, è di più, è fondersi insieme seppur separati da un sottile strato di pelle, è risuonare e vibrare insieme.

L’abbraccio.

La casa dove sentirsi vivi, sicuri, conosciuti, accettati, il luogo dove incontrare contemporaneamente sé e l’altro.

L’abbraccio.

Il luogo dell’intimità, della fragilità, della tenerezza, della presenza, dello stare qui e ora.

L’abbraccio.

Ci ricorda che ci siamo mancati, che ci conosciamo, che ci vogliamo, che ci apparteniamo, che ci siamo l’uno per l’altro.

L’abbraccio.

Dove non possono entrare tutti, dove ci sono diversi livelli di contatto, dove la mia casa è la tua casa.

L’abbraccio.

Il tempo, il luogo, il movimento dell’Io e del Tu che diventano Noi!

Quanti abbracci ci perdiamo? Non adesso nell’emergenza, non nella distanza sociale di oggi…
Sempre… 
Quanti abbracci non hai dato? Mandiamolo adesso, almeno nel pensiero…

Un abbraccio a te che mi stai leggendo, a te che mi conosci, che mi vuoi bene, che mi hai condiviso…

Un abbraccio per regalarci un pezzo di umanità!

venerdì 1 maggio 2020

La migliore me possibile


Lieve come una piuma questa primavera, 
rigogliosa e danzante nel silenzio antropologico.

Uomini rinchiusi in piccole stanze, protetti dal nemico invisibile, di cui tu, mio prossimo, potresti essere il veicolo.
Giorni silenti anche se densamente rumorosi. 
Ogni istante è un presente vivo e vibrante. 
Gesti consueti ma con un nuovo sguardo di presenza: mi appresto a cucinare con il senso di faccenda da sbrigare, un passaggio tra un prima e un dopo, dalla mattina al pomeriggio o dal pomeriggio alla sera, una necessità fisiologica e psicologica. 
Oggi no, oggi si trasforma nell’attività, nel “fare ora” e cucinare diventa quel bell’atto creativo, alchemico… di metamorfosi di sostanze, profumate, colorate, fresche, croccanti.
La cucina è il laboratorio degli elementi, dove saggiamente si intrecciano acqua, aria, fuoco e terra (tutti gli ortaggi tutti).
Oggi posso continuare ad orchestrare il ritmo delle giornate attraverso il raduno intorno alla nostra  bella tavola rotonda e, anche, mi godo il rosso fuoco dei pomodori maturi, la liquidità compatta del cetriolo e quella succulenta del peperone crudo a filetti; mi godo il titinnare della forchetta che frulla nel piatto e lo sfrigolare di ratatouille di verdure e spezie; mi godo la mescolanza, l’impastare, il mondare e triturare.
Oggi posso giocare e godere di ciò che scelgo di fare.

Perché, ieri non potevo? 
Perché non avevo tempo? 
Il tempo dedicato è lo stesso…

È un tempo mentale dove si sceglie di presenziare. 
Quante volte non siamo presenti nelle nostre azioni, quante volte il nostro cervello sfarfuglia in mille pensieri, lontanissimi da quanto si sta compiendo?  Quante volte non siamo nel presente… 
ovvero Non Siamo!

Sottile la differenza tra ascetismo contemplativo e presenza in dinamica.

Essere presenti e nel contempo rivolgersi a tutti i futuri possibili, con serena fiducia… nel proprio discernimento.

Come è difficile per me narrare sensazioni di silenzio interiore, è un non senso nei termini, come si può narrare il silenzio…

è una condizione di presenza… 

perché già parlare, e ancor peggio scrivere, sposta un pochino: a volte indietro nella retrospettiva e a volte in avanti nel pensarsi riflesso nelle esperienze.

Il silenzio consente di vibrare all’unisono con il tempo dell’universo che è eterno e mobile come un profondo respiro.

Il silenzio è uno stato di armonia tra sé e il proprio cammino, bello o brutto che sia… perché quello che conta è come mi sento: 
sono la migliore me possibile?

No, mi sento di riconoscermi ancora distante, anche se mi sento di essere in cammino, di anelare in quella direzione, con tutte le mie forze e, purtroppo, anche con tutte le parti di me che possono ostacolare un così bel cammino.

Essere consapevoli di questo cammino, magari attraverso un percorso biografico, è un dono a se stessi, a volte con sacrificio, rendendo Sacro il cammino… a volte i sacrifici sono dolorosi, a volte sono un sollievo, a volte sono riconosciuti e lì nasce il silenzio, la vibrazione con il cosmo.