...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







domenica 17 dicembre 2017

accarezzo l'idea di sentirlo passare

Una settimana appena ed è già Natale.
Adoro questo palpito di inquietudine e questo gemito di rocambolesca solitudine.
Le notti sono lunghe e profonde, il cielo stellato è vicinissimo, i tramonti esplodono portentosi, luci basse anche all'alba; e poi le affannose corse nel cercare qualche regalino, nell'organizzare baccanali e convivi di svariata natura; e poi ancora il freddo pungente che ti fa avvolgere in te stesso, i rossi e gli ori delle vetrine, le lunghe colonne, aspettando vari propri turni (al semaforo, ad una cassa, al bar, ovunque) e la musica natalizia sempre.
Giorni sempre riconosciuti e ricordati, tristi o gioiosi, l'atmosfera di Natale è inevitabile, sia che la si adori sia che la si detesti, sia che  si sia provvisti di Spirito Natalizio o meno, comunque il Natale ti pervade.
E in questi giorni ho avuto occasioni meravigliose di immergermi in un'atmosfera di Natale intrecciata di luce e musica, di amicizia e condivisione, di abbracci e lacrime; Natale scoppiato all'improvviso anche se dura da settimane: ogni istante è sempre improvviso.
E questo dicembre si volatilizza festoso e veloce ed io sono immensamente felice: sento la Corte Dalì vibrare di energia e amicizia, sento che è buono ciò che portiamo, che è bello portare luce nella Spirale dell'Avvento, che è sempre emozionante creare un nuovo Presepe con le proprie mani, che è sempre profondo realizzare angeli e sentirne la vibrante energia, che è bello ritrovarsi insieme a brindare su questo bell'anno passato e immaginare buffi, nutrienti e intensi futuri.
Abbiamo intrecciato tantissimi telai con la lana, abbiamo intessuto propositi e buoni auspici, amicizia e conoscenza, fratellanza e amore. 
E mi concentro per non tirarmi indietro ... manca una settimana ed io accarezzo l'idea di sentirla passare (più o meno velocemente...)
accarezzo l'idea... Buon Natale a tutti i compagni di viaggio e, soprattutto, che 
il 2018 vi riservi ciò che desiderate. 

martedì 12 dicembre 2017

Storia di un dolore...


Dicembre!
Il periodo dell'Avvento, il mese della massima tenebra, il tempo in cui tutto e tutti sono accelerati.
Io mi imbatto nella lentezza e nella pazienza.
Giorni decisamente dolorosi: distorsione alla caviglia e, come se non bastasse, nuova caduta a pelle d'orso, contundendo fortemente la mano sinistra. AH! 
E c'è il movimento, ogni movimento, che porta con sè una certa sfumatura di sofferenza, non sempre uguale, non sempre forte, non sempre bruciante, a volte in sordina, spesso a sferzata.
Poi ci sono i momenti di pulsazione e di sensazione che tira. AH!
E poi c'è quella sensazione continua di avere un equilibrio instabile, di non potere neanche tenersi, di essere perennemente in pericolo caduta...Ah!
In tutto questo, contemporaneamente, sono nel mondo tra formazioni, costellazioni, seminari, laboratori, incontri e relazioni, progetti ed eventi, esperienze e cambiamenti.e mi rendo conto che non è un caso che questo periodo intenso e denso, prolifico e riflessivo, sia accompagnato da dolore fisico: come un rumore in sottofondo, come testimone significativo di un processo di cambiamento interiore vero e definitivo, risolutivo e sostanziale. AH!
E non perchè sia necessario il dolore per il cambiamento, è la resistenza al cambiamento che porta dolore... quindi mi soffermo e ascolto il mio dolore, il mio tormento... quanto mi è difficile ammettere che sento il bisogno di essere accolta, di essere fragile e di volermi appoggiare a qualcuno? Così difficile da portare così tanta tensione in me da arrivare al dolore fisico... e qui, allora, tutto si cheta e la metamorfosi può davvero fluire.
E nel contempo, ancora, la necessaria lentezza mi mette in contatto con altri punti di vista e di ascolto, il mondo e le persone mi appaiano da un'altra angolazione, la variazione di velocità del mio attraversare i giorni mi sta offrendo sfumature, approfondimenti, scoperte.
Ecco, la mia personale natività, l'attesa e la nascita di una nuova me stessa... mi sembra di intravedere in lontananza questa nuova persona che ancora non conosco... non vedo l'ora di incontrarla e renderla familiare... e insieme intraprendere un'altra bellissima strada di conoscenze nuove... eh sì, perchè i propri cambiamenti portano nuove frequenze e nuove alchimie.
Intanto paziento, sopporto, ascolto e, comunque mi inondo di gratitudine... 
un mazzo di rami accuratamente confezionati, una ginestra che spinge leggera, un abbraccio solenne... quanto ho pianto abbracciata a questa fascina... grazie di tutti i regali che toccano così spesso il mio cuore, agli amici, ai parenti, ai passanti, ai risvegliatori, alle fiamme gemelle, al mio sempre amato, anima gemella.
Buon Avvento

lunedì 4 dicembre 2017

Costellazioni familiari e c.

Molto spesso quello che ci frega sono le rappresentazioni che ci siamo costruiti negli anni.
Non è molto importante andare a recuperare le verità biografiche della propria vita (sicuramente aiuta a svelare le maschere e a dare anche significante e appartenenza) ma quello che conta davvero è come si sono introiettate le esperienze.
Dopo un lungo e intenso weekend di costellazioni familiari, mi ritrovo un tantino basita a riconoscermi come unica e vera artefice delle mie zone erronee e fortemente attaccata al mio atavico dolore (o autocompatimento).
In verità niente di nuovo, so perfettamente, e da tanto tempo, che tutto quanto ci accade è nostra responsabilità e che il mondo, in genere, viene da noi interpretato attraverso le proiezioni che noi facciamo su di esso.
Il cambiamento sostanziale che ho registrato (in me) in questo nuovo ciclo di costellazioni "didattiche" nasce dall'aver finalmente lasciato andare quell'affezione (più o meno consapevole e più o meno sana) alla propria storia.
Questo, in buona sostanza, mi ha consentito di vedere con molta più chiarezza e con contorni nitidi lo scenario familiare che abita il mio inconscio e che costruisce il sistema di valutazione della realtà nei diversi campi della mia vita.
Cosa voglio dire, sono stata così tanto concentrata sul cercare di sciogliere, sanare, comprendere e sviscerare le vicende biografico/familiari, che non mi sono concentrata a sufficienza su quello che, infine, ha sempre mosso i miei passi nella crescita persona, ovvero i risultati attesi.
Sembra come un voler continuare a piangersi addosso, scavare, capire e sezionare, fine a se stesso.
Sì, ogni volta qualcosa in più entra, ci sono cambiamenti, risoluzioni (meno male), ma alla fin fine è sempre rimasta quella sensazione di ineluttabilità: vengo da lì e poco posso farci....
Ma anche no! Basta guardare da un'altra parte. Sì vengo da lì, mi ha portato delle difficoltà, dei talenti, delle modalità nella vita buone e cattive... PUNTO!
Dove voglio andare ora? 
Questa sensazione di essere sempre fuori posto, questo retaggio da (ormai) vecchia adolescente che pretende qualcosa e non vuole sforzarsi di farlo... BASTA... direi.
Se voglio una cosa devo andare nella giusta direzione, non posso andare verso nord e pretendere che faccia caldo.... se voglio il caldo devo andare verso sud, se scelgo di andare verso nord, perchè mi piace, devo farmi una ragione che andrò verso il freddo.
Ecco, questa è la metafora più sensata... i bivi, le scelte, le direzioni, le rinunce... 
di questo siamo sempre artefici noi
e non la nostra storia e il nostro passato.
E quindi, come una magia, antichi scenari (più o meno dolorosi) si dissolvono come una nuvola di vapore con un colpo di vento, come (quasi) non fossero mai esistiti.
Improvvisamente diventa chiarissimo perchè sono ricaduta in un'antica collera, perchè mi sono fatta male ad un piede, perchè giro intorno sempre agli stessi temi: perchè è meno faticoso che armarsi di volontà, determinazione e voglia di sacrificio (cioè rendere sacro) e incamminarsi verso qualunque strada io voglia intraprendere.
Le costellazioni sono una magia portentosa, perchè specchiano mirabilmente quello che è... e null'altro, nello scenario condiviso con persone più o meno conosciute, si materializza esattamente quello che la persona è pronta (o vuole) a vedere.
Come in ogni percorso di crescita, il passo nella direzione giusta lo deve fare il soggetto... non ci sono metodi o conduttori che possano fare questo passo volitivo in nostra vece... non esiste ne la modalità ne la persona giuste, esiste solo la volontà di andare verso....
verso cosa? 
Semplice dove guardiamo... guardiamo al passato? andremo sempre lì...
guardiamo al futuro... ecco è cominciata la nostra nuova vita!