...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







sabato 26 novembre 2016

Nessun verbo stanotte


Giorni silenti... quasi (solo quasi) in solitudine.
Una solitudine interiore, intessuta di silenzio e calde lacrime.
Un pensiero sottile e una leggera malinconia.
Nessun verbo... solo sensazioni.
Sono giorni così, pieni di azioni... niente verbi stanotte
L'ultima notte nella culla.
Solo sensazioni: dolci, atroci, flebili, cangianti, continue, solitarie, condivise, cialtrone, ridanciane, lacrimose, ridondanti, schizzofreniche, realistiche, abbandoniche, luttuose, speranzose, appetitose, gioiose.
Nessun verbo stanotte.



mercoledì 23 novembre 2016

Piove ...è notte da giorni...

Piove.
Piove copiosamente e incessantemente.
I monti sono circondati da nubi e vapori, umido e nebbia, foschia e impalpabilità.
Remoto il sole non attraversa il cielo e poco cambia tra giorno e notte.
Sono qui raminga nei miei spazi, noti e non più miei, conosciuti ma freddati da assenze.
Sono aggrappata al nulla e vorrei lasciarmi andare alla corrente, ma non è ancora il tempo.
Ah le attese sono il vero male dell'anima, quegli strappi lenti e silenziosi, mentre ti addormenti, mentre ti attardi, mentre ti distrai dalle azioni...
... e piove, ticchetta sul tetto la pioggia... conosciuta, ninna nanna delle mie bimbe, suono del tempo dell'amore, tamburella sui lucernai e mi ricorda chi sono.
Piove.
Piove come se il cielo piangesse le mie lacrime, non ho da piangere, scelgo, voglio, anelo... eppure non posso esimermi dall'assaporare dolcemente, lievemente, ineluttabilmente il lento strazio di smontare, di lasciare, di ascoltare la pioggia silenziosa.
Piove umidamente, piove battente, piove.
Non riesco, non mi interessa scacciare il mio sentire malinconico e nostalgico: nessun vaso di Pandora da riempire di lacrime non versate, istanti di saluto, di presenza... come si fa a non assaporare queste ultime ore di nido, di appartenenza... come non rendere omaggio ad ogni luogo, ad ogni istante di smisurata felicità, di bicchieri frantumati, di giochi sfrenati, di tempi trascorsi, di dolori ancestrali, di fuoco ardente, di passione, di ponti, di scorci, di addii, di ritorni, di parole e sorrisi, di amici e canzoni, di dubbi e certezze, di lamenti e vittorie, di me stessa, infinite me stessa.
Grazie cielo che piangi le mie lacrime e mi ricordi di esserci, sempre, anche nelle tempeste, perchè poi il sole torna sempre...

domenica 20 novembre 2016

Il carro impazzito


Penso di non aver mai vissuto nulla del genere! 
Certo mi è capitato di fare altri traslochi, ma quando è accaduto erano il focus della mia vita, mi occupavo intensamente di quello, mi godevo anche l'afflizione e la gioia contemporanea del cambiamento, rovistavo in me stessa attraverso gli oggetti riposti e mi lasciavo condurre in questa strada di rinnovamento.
Oggi è tutto diverso: il trasloco occupa tutti (e dico tutti) i miei tempi residui, non appena riesco a stare qualche mezz'ora in più a casa, il tempo è dedicato allo smantellamento di 13 anni di vita.
E non finisce mai! Il tempo stringe e siamo agli sgoccioli, il primo dicembre la casa va consegnata ai nuovi inquilini e quindi non può esserci grande riguardo, le cose, i ricordi, gli effetti personali, gli amati libri, i giochi delle bimbe, le suppellettili e tutta la nostra vita viene pigiata alla bell'e meglio (si scrive proprio così l'ho cercato...😅 !) dentro gli scatoloni.
Come dicevo tutto questo nei ritagli di tempo, perchè nel frattempo sono in una fase piena e vigorosa di lavoro, frenetico, rutilante, pregnante e chi più ne ha più ne metta.
Lavoro nel senso più ampio del termine, perchè oltre al mio lavoro di coordinatore pedagogico che mi richiede grande attenzione mentale e prontezza di risposta, anche la Corte Dalì si muove velocemente e promuove numerose attività di diverso genere, così tanto che faccio fatica ad incastrarle tutte!
Ricordo che qualche tempo addietro ero così affaticata e concentrata perchè mi sembrava sempre di spingere un carro con le ruote quadrate in salita... erano tempi duri, nei quali ogni azione, ogni progetto necessitavano di continua energia lavoro perchè potessero procedere.
Oggi è diverso, adesso mi sembra di dover governare lo stesso carro, le ruote sono diventate rotonde e la strada è una ripida discesa piena di curve.
Tenere le briglie è davvero un'avventura mozzafiato. Sono serena, non credo di schiantarmi in qualche curva o di finire in qualche crepaccio, ho piena fiducia nell'aiuto celeste, perchè SO che sto facendo le scelte giuste: cambiare abitazione e andare a vivere nella città dove lavoriamo e le bimbe vanno a scuola, ingrandire la Corte Dalì, pensare nuovi percorsi, promuovere incontri, creare nuove realtà... nulla è rimandabile, tutto è importante.
Io, Cristian e le bimbe ingurgitiamo fiori di Bach per aiutarci (gentilmente forniti dalla sorellona Diana), corriamo e galoppiamo insieme... e inevitabilmente in questo marasma avvengono piccoli lutti, separazioni, pagine che si voltano... ma non sempre è un male, perchè voltando pagina si iniziano nuovi racconti.
Ieri c'è stato il secondo incontro della formazione in astrosofia e la biografia, un concentrato di sapere, di incontro cosmico, di luce... e la Corte Dalì, calda e accogliente, ci ha ospitato, piena di luce e bellezza, Anna Mattei ci ha nuovamente guidate nei meandri di questo meraviglioso sapere archetipico. 
La pioggia e l'umidità inondano questo novembre di cambiamento, i giorni scorrono e scivolano, guardo la mia casa semivuota e smontata, il mio amato camino spento, gli sguardi preoccupati dei nostri animali, la confusione del nostro pensare e delle giornate da organizzare, tra Besano e Varese, tra la casa, la scuola, la Corte, il lavoro e i mille impegni CON UNA MACCHINA SOLA!
Ce la facciamo, ne sono certa e quello che è più bello è che noi quattro, famigliola amata, siamo felici, sorridenti e pronti a tutto questo scombussolamento... e tra poco comincia l'Avvento... che magia questa vita!


sabato 12 novembre 2016

Sgomento e felicità... insieme!

Novembre scivola alla velocità della luce, denso di impegni, intriso di stanchezza, pungente come le prime ghiacciate sulle macchine, dorato e violetto come le nuvole all'alba, nebbioso e impalpabile come la bruma sui prati del mattino.
Corriamo a perdifiato tra i cambiamenti, gli impegni, le nostre responsabilità e i venti di domani, incalzante come se, quasi fosse già oggi.
E mentre io e Cristian inscatoliamo la nostra vita in comune, anni di vita felice, mentre ci guardiamo un pò confusi, esaltati e sommersi, mentre le nostre bimbe giocano (apparentemente serene) tra gli scatoloni e il disordine esistenziale, mentre galoppiamo tra il lavoro e i nostri progetti che sono nel pieno della loro realizzazione, mentre saltiamo di palo in frasca nel gestire il tempo e quanto c'è da fare, inevitabilmente, mentre accade tutto ciò sento sempre più emergere sulla pelle, nei pensieri, nel sentimento, un ineluttabile senso di morte.
Lo so, insieme al mio temperamento collerico, in questi frangenti di grande cambiamento, fa capolino e si insinua l'altra parte di me, quella malinconica, quella che è capace di trovare e offrire gioia, quella che assapora e gioisce delle piccolezze della vita, dell'incontro con la natura, dell'appartenenza cosmica, nell'esserci integralmente, ma è anche quella parte che nel cambiamento e nelle partenze vive il lutto e la consapevolezza che le nuove ere necessitano del sacrificio di quelle vecchie.
Normale, ovvio, ma ugualmente mi portano sgomento e grande riflessione: 
si sta concludendo un'epoca della mia vita. 
Un'epoca meravigliosa, dove ho incontrato la mia anima gemella ed ho costruito un nido d'amore, dove sono nati tutti i miei figli, quelle che trottano serene e quelli che sono nelle mie viscere e nella mia anima, dove mi sono trasformata e metamorfosata in un io, invece di un ego, dove ho cominciato davvero a vivere.
Nulla di tutto questo scomparirà, anzi proprio perchè mi soffermo a pensarlo e risentirlo, lo fisso ancor più indelebilmente, il fatto è che inizia una nuova fase di vita, desiderata, anelata, promossa e realizzata, ma pur sempre una nuova via che lascia qualcosa dietro di sè... cosa lascio?

La maternità di bimbe piccole da curare, di ritmi lenti e nasini da asciugare, di magia e coccole nell'incavo della spalla, di sonni in compagnia di boccucce sorridenti e sorprese continue... comincia una vita cittadina dove noi, bella famigliola, trottiamo felici e ardimentosi nel mondo, abbandoniamo tutto quello che conosciamo, la nostra soffitta di legno, il nostro caldo camino, i nostri boschi e il monte Orsa, la Novella e San Martino, gli scricchiolii conosciuti, gli spigoli assaggiati con i mignolini, le stanze percorribili al buio, perchè tanto conosciute... in ogni angolo, dove poso lo sguardo, ricordo momenti dolci e meravigliosi... non potrò più farlo, le pareti saranno altre, pagine bianche su cui scrivere nuovi ricordi... e lo aspetto con trepidazione, eppure il mio temperamento malinconico non può fare a meno di soffermarsi su questo senso immenso di perdita... scelto, voluto, desiderato... e la ringrazio questa maliconia perchè mi consente di salutare, di imprimere, di riconoscere... e ricordarmi, sempre, che sono tanto fortunata, che ho una vita meravigliosa e non voglio dimenticare neanche un istante... traslochi... come sono impegnativi....

domenica 6 novembre 2016

Trasloco... come sbucciarsi un pò

Sono giorni caotici e pieni di attività di sentimenti e cambiamenti, di presenza e grande volontà.
Stiamo preparando il trasloco. AH!
Tutti quelli che ci sono passati sanno cosa vuol dire: riempire numerosissimi cartoni... e la casa è sempre piena di oggetti e stralci di passato. Vorresti anche sempre domandarti se questi oggetti vogliono diventare anche pezzi di futuro... o se, invece, sia arrivato il tempo di una separazione.
Qualche volta ci sono riuscita, ma presto la foga di finire più velocemente possibile mi ha portato ad infilare tutto nelle scatole... e poi si vedrà.
Abbiamo trovato una simpatica coppia che prende la nostra casa... il piccolo problema è che ne hanno bisogno immediatamente, quindi entro il primo dicembre dobbiamo traslocare tutto! AH!
Oltretutto la casa dove dovremo andare non sarà pronta subito, forse dopo Natale... AH!
Io e Cristian ci siamo buttati all'arrembaggio, sono giorni che trottiamo come dei pazzi: procura scatole, riempile, riponile, trasporta materiali, ordina e ragiona, programma e pulisci e sposta e trascina e riempi.
E intanto, come un vecchio pachiderma, la nostra cuccia si sta smontando, mi si posano gli occhi in alcuni punti e, pur sapendolo perfettamente, mi sembra che gli oggetti siano svaniti nel nulla e al loro posto ci sia un piccolo vuoto evanescente...
Siamo felici e concentrati, desiderosi di questo cambiamento e vagamente euforici.
Le bimbe le vedo, sono entusiaste e partecipano nel riporre le loro cose, giocando e immaginando, e in alcuni momenti vedo nel loro sguardo un velo di malinconia nel sentire che qualcosa sta cambiando.
E' la casa dove sono nate e cresciute, l'unica realtà di casa conosciuta, il loro riferimento, la loro pelle più esterna... e mi addolora sapere che si sbucceranno un pochino e un pò farà male.... però so anche che sarà una nuova grande e straordinaria avventura. 
Faremo un bell'avvento, un pò raminghi, un pò ospiti, un pò alla ricerca di noi e del nostro nuovo modo di vivere. 
Tutto improvvisamente, tutto in una volta... ma è sempre stata così la mia vita, di grandi balzi, di salti nel vuoto, di entusiasmo e grande fiducia nel fatto che tutto andrà bene, che ogni giorno è una scoperta.
Adesso si lavora... uno sguardo al sentire... ma la volontà e la fortezza sono quello che ci occorrerà in questo novembre di svolta.
Si parte... evviva!


martedì 1 novembre 2016

Immaginare mondi possibili... ed è una specie di magia!

 Novembre, finalmente è arrivato.
Il mio caro ottobre si è concluso con la definitiva dipartita della nostra Puzzolona, una delle due macchine.
Si è concluso ottobre con un importante e presente mal di schiena che strattonava a fitte... a momenti.
Ha coronato se stesso, ottobre, accarezzandomi nella notte dei morti e lasciandomi dolente ma più determinata che mai.

Le sensazioni che mi attraversano sono molteplici e multi contestualizzate.

Passo da una me stessa immersa nel mondo istituzionale, veloce e competente, un tantino disinteressata ma con la confermata assunzione di responsabilità, continuare a portare la mia personalità nel mondo delle procedure e delle burocrazie, ed è come immaginare un mondo possibile.

poi passo a prendermi carico dell'associazione culturale Corte Dalì come qualcosa di vivente che necessita quindi di cura, attenzione e amore. 
E questo vuol dire occuparsi delle utenze, dei contatti, delle relazioni, dei momenti, degli spazi e dei tempi, delle pulizie, della manutenzione, degli arredi, della visibilità, della testimonianza, del raccordo tra persone, dei conti da pagare, delle scadenze e dell'immaginare mondi possibili.

Passo poi, anche, a momenti formativi dove conduco dei gruppi di diverso tipo, laboratori alla corte, èquipe di lavoro, formazione... e questa è un'altra dimensione personale davvero presente e coinvolgente. 
In questi momenti sono attraversata di presente: sono in quei momenti in cui non sento il tempo che passa, in cui ogni altro pensiero mi abbandona e sono lì! Credo che sia la cosa che faccio meglio per questa ragione. 
Credo che la mia efficacia nella conduzione dei gruppi risieda proprio nel fatto che io porto una presenza "vera", sono lì e basta. Questo penso rassicuri sull'intenzionalità della conduzione che è quella di condivisione e non di guida, e anche questo è cercare di immaginare mondi possibili.

E poi (che non è un vero poi perchè pervade il mio stesso essere) ci sono Cristian e le mie bambine che stanno per raggiungere l'isola delle ragazze, alla Marghi mancano poche bracciate, sta per raggiungere le rive sabbiose... a Mariasole tocca ancora una bella nuotata giocosa e vigorosa nell'essere bambina (grande). Cristian, il mio compagno di viaggio e di paure, di sogni e accoglienza, di fiducia e prospettive, trottiamo insieme occupandoci delle nostre cucciole, impastandoci con loro, predisponendo il loro futuro volo nel mondo... e anche questo è un po' immaginare mondi possibili...

Poi, ancora, sono presenza nel progetto della scuola steinariana di Varese: un progetto a cui dedico amore, pensiero e azioni da 8 anni, dal primo ingresso di Margherita nel giardino d'Infanzia. 
E' stato un precipizio, una passione, un rafforzo della volontà, un completamento di preparazione personale e professionale, un'occasione di incontro e nuove importati relazioni elettive, una casa per le mie bimbe e per il maestro Cristian, un luogo di mondi possibili... ed io sono un pochino distante oggi, questo non vuol dire assente, ma distante perchè ho bisogno di una pausa, perchè sono concentrata nella costruzione di altri mondi possibili dove l'arte sociale sia il condimento e il contenitore dell'incontro (non solo di mamme, non solo di bambini, non solo di pedagogia).
Distante perchè tanto mi ha dato questo progetto ed ho bisogno di digerirlo e metabolizzarlo per restituirlo al mondo in quello che so fare.
E tutto questo è stato questo lungo percorso in questo progetto di una comunità che crede che l'educazione possa essere  scelta e non imposta, che la persona esiste ed ha un suo personale cammino.
La scuola cresce e, secondo me, ha sempre più bisogno di pensiero e un sentire governato, quando la scuola era piccina il motore del possibile risiedeva nell'amore di chi ci credeva e offriva le proprie forze di volontà. Adesso siamo cresciuti e sono necessarie nuove forze, questa volta servono forze plastiche che danno forma... e credo che nei diversi ambiti della triarticolazione sociale (amministrazione, maestri e genitori), in ognuno di essi sta maturando la forma, attraverso la trasformazione. E visto che so che sono in continuo lavoro su me stessa per governare proprio queste forze plastiche di forma, è proprio per questo che sento la necessità di essere un po' distante, anche se non assente (soprattutto nelle forze del sentire). E questa scuola è la prova che si possono creare mondi possibili... che poi vanno ancora riimmaginati... secondo un pensiero di crescita continua...sia nella quantità  ma anche nella qualità dell'esserci.

E poi ci sono le relazioni, tante, tutte prioritarie: i parenti, le affinità elettive, gli amici, i colleghi, i compagni di viaggio, gli amati, i considerati e gli affini, i simpatizzanti e i conoscenti, gli interessati e i curiosi, le collaborazioni e le progettazioni, le casualità e le improvvisazioni.
Una moltitudine di persone, tutte "volte verso" e interessanti, da curare e accogliere, da farsi attraversare e da ascoltare... è la presenza "intera" con ogni loro... anche questo è un mondo possibile da immaginare!

E poi, a conclusione, tutto è armonizzato dalla frase che ha cambiato il mio modo di pensare la vita:
immaginare e magia hanno una radice in comune, una stessa provenienza... 

ovvero da quei mondi possibili... 

ed è una specie di magia...

basta mettersi in contatto