...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







sabato 31 dicembre 2016

San Silvestro e gli amati inizi

Questo 2016 particolare e intenso sta volgendo al termine.
Termino questo anno e faccio capolino in quello nuovo aggirandomi nella casa nuova, cercando pezzi di me e di noi famiglia, sognando, immaginando, costruendo insieme all'amore mio, all'entusiasmo delle mie bimbe, al calore della famiglia, riempiendola di gioco, risate, cuginanza, lietezza e confusione.
Credo che sarà un 2017 altrettanto intenso.
Ieri mattina primo risveglio nella casa... ecco senso di estraneità, finita la parentesi con la Mami, raccogliendoci noi, le nostre cose, i nostri animali... improvvisamente il mio cuore ha realizzato che mai saremmo "tornati a casa", un pò di sconforto... non c'è casa... è da costruire!
Sono stata un pò da sola, ho digerito il mio mal di testa, ho comprato accessori per il nuovo nido...e la malinconia è passata, ed è rimasta una gran gioia, affetto per il recente passato, (perchè casa è dove c'è chi si ama) la voglia di futuro, di nuovi orizzonti, nuovi ricordi...
Che avventura straordinaria la vita!
Auguri a noi, a tutti, alla terra...

venerdì 23 dicembre 2016

Angeli veri e Demoni ridicoli

 Un'oretta ed entriamo ufficialmente nella Vigilia di Natale. 
Quest'anno l'Avvento è stato davvero lento, palpitante, presente: siamo ancora raminghi senza casa.
Per intenderci, una casa l'abbiamo, la Mami è incredibilmente ospitale, abbiamo ogni confort e pensiero genuino. 
L'essere raminghi deriva dal sentirsi frammentati, in bilico tra ieri, oggi e domani, oggetti sparsi nel mondo, (solai, cantine, case vuote, case in attesa), nuove routine assimilate che a breve cambieranno di nuovo, confusione mentale, voglia di tana, di comodità, di solitudine...
Molto interessante questo: la propria famiglia intima consente di ricavarsi delle belle e significative solitudini. 
Mia mamma è spesso fuori e non è invadente, mi è cara, anche intima, ma non è la stessa cosa... è comunque una presenza che non mi consente solitudini interiori piene... 
Penso che questo sia uno degli aspetti più belli della mia relazione con Cristian, sappiamo concederci vicendevolmente le nostre assenze e solitudini, senza che questo ci faccia sentire meno un Noi. Grazie amore mio anche di questo.
Sono piccole divagazioni pre natalizie, ma una cosa in particolare mi interessava fissare nella mia memoria virtuale.
Il 21 dicembre, solstizio d'inverno, è stata per me una giornata molto particolare.
Sin dal mattino: 
mi sono svegliata molto presto (come al solito), era ancora buio, dopo un caffè sono uscita sul balcone e nel cielo scuro ho visto delle nuvole chiare che avevano nettamente una forma di angelo. Non appena l'ho visto ho formulato chiaramente questo pensiero:
"è un angelo" 
e in quello stesso istante uno spicchio di luna lucente si intravede proprio nel punto della testa, come un occhiolino, per un istante.
Una bella esperienza.
La giornata è stata lunga e caotica, mi sono occupata di sbrigare un sacco di vicende caserecce, oltre che organizzare i trasporti delle bimbe, di Cristian, la riparazione del rubinetto della Mami, recuperare le arance biologiche acquistate (chili e chili), ritirare una libreria acquistata, preparare una festa di saluto in Corte Dalì per il Natale, impacchettare i doni per gli amici... etc etc...
Il giorno prima ero riuscita anche a fare gli allacciamenti del gas e la luce... evviva... ma qualcosa non va. La luce tanto attesa non funziona, comincio ad innervosirmi, tra una faccenda e l'altra, un tragitto in macchina e l'altro, tento di mettermi in contatto telefonico con la famigerata azienda che mi ha stipulato i contratti. 
Primo grande errore della giornata: sono caduta vittima dell'epopea dei numeri verdi, delle voci registrate, delle promozioni telefoniche, dagli operatori che rispondono praticamente dal sud est asiatico, dall'inutilità di tutta la procedura, ognuno di loro mi rispondeva (dopo interminabili attese) che non poteva aiutarmi. Nel frattempo speravo continuamente che la magia si avverasse e la correte zap potesse raggiungere la nostra abitazione... no niente... e questo è stato il secondo enorme errore... 
so perfettamente che quando le cose non filano lisce bisogna IMMEDIATAMENTE rassegnarsi... se no si inizia il vortice della furia...
Nel contempo siamo arrivate in Corte (io e le bambine), dovevo preparare la serata, (mentre tentavo sempre di contattare l'azienda via telefono), le casualità hanno voluto che le mie figliole in un battibaleno (davvero in frettissima) hanno lordato la Corte in modo imponderabile: fango di scarpe in ogni dove, hanno rovesciato un vaso, fiori e rami ovunque... mi è caduta la mascella... e in più ancora dovevo fare dei pacchetti, apparecchiare, scaldare e. OSTINATAMENTE, cercare di risolvere la questione luce (come se fosse una questione di vita o di morte)... e qui ho fatto il mio terzo terribile sbaglio...mi sono infuriata, arrabbiata, (oltre modo) con le mie bimbe... le ho sgridate aspramente e lungamente, facendole sentire in colpa... oh me meschina... ci ho messo un pò a riprendermi, a scusarmi con loro, ad entrare nel clima natalizio, negli amici che nel frattempo arrivavano in corte... mi sono sentita un mostro... una tapina... un primate.
E' stata una serata splendida, tante persone sono arrivate ed hanno portato tanto affetto, amicizia, stima, amore, bellezza, doni, sorrisi e risate, presenze e aiuti... è stato meraviglioso ed io nella mia stanchezza felice, in fondo al mio cuore, ancora sentivo un fremito pensando alla luce che non c'era...(anche se non ho mancato di godermi  con piacere e gratitudine la bellissima serata e amata compagnia).
Va beh per farla breve, l'indomani mattina ho scoperto che bastava alzare un piccolo, insulso pulsante in casa, che tutto andava bene, la luce era sempre stata lì!!!!!
Andando al lavoro ho capito profondamente che ero stata messa alla prova, avevo visto un angelo, avevo sentito una profonda gratitudine al mattino presto... eppure durante il giorno, poi, non ho avuto fede nelle soluzioni semplici, non ho avuto sufficiente amore per le mie bimbe, ho fallito su ogni fronte. 
Ho ricevuto bellissimi messaggi dagli amici della Corte... e mi sono sentita ancora più meschina... e a chiudere il cerchio, in un attimo di pausa in ufficio, abbiamo deciso di bere una tisana, quelle dell'avvento... beh sono andata a cercare la tisana del 21 dicembre, era stata una giornata così particolare... e cosa era raffigurato sulla bustina? 
Un Angelo! 
Ah beh... se non è sincronicità questa!
Mi sono rasserenata anche dagli inutili sensi di colpa, sono comunque felice di riuscire a vedere i miei miserabili demoni interiori che si arrovellano per distogliermi dal calore e della bellezza... sono demoni ridicoli... era solo un pulsante... tutto si è risolto... e mi perdono per le mie sbavature, è un periodo difficile e sono grata di riuscire a chiedere scusa alle mie piccine, insomma sicuramente non hanno una mamma perfetta, ma hanno una mamma che ha sufficiente umiltà per tornare indietro sui propri passi e sa chiedere scusa...(e questo è un bell'insegnamento penso)
Ringrazio gli angeli che mi accompagnano e mi consentono di moltiplicare le mie forze...
e ringrazio il cielo di avermi dato abbastanza intuito da cogliere le risonanze tra tutto quello che mi accade.
Intanto i disguidi casalinghi sono continuati, ogni giorno c'è un inghippo (semplice) e bisogna attendere (come è giusto che sia durante l'Avvento), forse domani arriviamo all'ultimo atto, forse riusciremo ad accendere la caldaia? Speriamo! 
Intanto però sono certa che riuscirò a godermi questo Natale tanto speciale, con la mia Mami (tanto per cominciare), con le mie piccole, con Cristian ramingo come me, con la Corte... con gli angeli...
Buon Natale 
e a tutti auguro di riuscire a cogliere tutte (o almeno tante) le sincronicità e le risonanze che la vita ogni giorno ci offre.

mercoledì 21 dicembre 2016

Mamma, voglio farti un regalo, ma ho solo 10 anni

Solstizio d'inverno, un momento di transito, un momento di risalita.
Sono giorni di corse e commissioni, di silenzio e frastuono, di attesa e di corse forsennate.
Ci siamo l'Avvento sta giungendo al termine: le mie piccoline saltellano gaie in casa, rotolano sotto l'albero e non sanno più come poter aspettare Natale.
Sin dall'inizio, con Cristian, abbiamo deciso che il regalo magico (Gesù bambino o Babbo Natale suo aiutante) è uno solo e arriva il 25 mattina. Poi abbiamo deciso di insegnare loro la reciprocità, il senso del dono e del pensiero per chi si ama.
Quindi si impacchettano regalini, si creano biglietti e si scrutano pacchetti che arrivano sotto l'albero.
Mai come quest'anno le mie piccine si stanno godendo questa attesa e questa preparazione.
Ieri la piccolona mi ha fatto un'infinita tenerezza, mi ha chiesto dei soldini... voleva comprare dei doni per me e il suo papà, io le ho risposto che avevamo già preso dei pensierini, lei mi ha guardato sconsolata e mi ha detto: "mamma ho solo 10 anni, aiutami, voglio prenderli io..."
Oh patatina mia... il suo desiderio era tanto grande che in un mercatino delle pulci è riuscita a farsi regalare due oggetti che di nascosto, insieme alla sorella, ha impacchettato e messo sotto l'albero. Così riesce a farci la sorpresa che desiderava: o piccola mia, quanto mi insegni sempre... la forza del tuo desiderio e del tuo amore hanno reso possibile la magia... 
Grazie amore mio per quel che sei e per aver benedetto la mia vita (insieme alla tua sorellina) con la tua presenza...
E oggi sono qui che attendo di entrare nella casa nuova, siamo riusciti a fare contratti di luce e gas, ancora un pò di pazienza, quando attiveranno tutto, finalmente, potremo costruire il nostro nido, intanto la Mami ci coccola, il calore ci circonda e il Natale ci pervade... 
...e mi ritrovo inaspettatamente, in momenti impensati a sentire le lacrime riempirmi gli occhi: come se il grido di dolore dei bambini e delle anime di Aleppo mi gridassero nel petto!
 Mai come oggi le sento e mi sento impotente, incapace, privilegiata e voglio, almeno, ogni giorno ringraziare della mia vita, ringraziare loro per il sacrificio che assumono a favore dell'umanità tutta... 
coltivare la gratitudine... per me e le mie creature e per tutti loro...

domenica 18 dicembre 2016

Cosa ho capito quest'anno del Natale

Il Natale è davvero una festa straordinaria.

Negli anni ho provato sentimenti di ogni tipo per questo momento tanto particolare, quanto universale.

Ricordo Natali pieni di attesa,
ricordo  pieni di solitudine,
ricordo  pieni di abbracci, 
ricordo  pieni di lacrime,
ricordo  pieni di silenzio,
ricordo  pieni di famiglia,
ricordo  pieni di alcol,
ricordo  pieni di fiele,
ricordo Natali pieni... sempre!
Sono una di quelle bambine cresciuta senza credere ne a Babbo Natale ne a Gesù Bambino.
Sin da piccina sapevo chiaramente che erano genitori e sorelle a riempire di doni l'albero di Natale e devo dire che questo mi ha sempre creato una piccola malinconia.
Ho sempre invidiato i ricordi della magia di tante persone e, in cuor mio, ho un pò rimproverato la mia famiglia di avermi negato questa straordinaria attesa del sacro, del magico, del mistero.
Grazie alle mie figlie però mi sono riscattata: come spesso accade, cerchiamo di offrire ai nostri figli quello che non abbiamo avuto noi; infatti sin da che erano piccine, io e Cristian, abbiamo lavorato sodo per creare grande magia ed aspettativa per questa festa molto speciale.
Potrei raccontare numerosi episodi, in questi anni di genitore, nei quali ho riscoperto e ritrovato ogni istante perduto di questa magia calda, delicata, dolce... 
Mi interessa di più però soffermarmi sulla sorpresa continua.
A parte quanto sono riuscita a portare alle mie figlie, è molto interessante quello che sono riuscita a portare a me stessa: anno dopo anno ho scoperto che la magia esiste davvero, che davvero è possibile credere che ogni anno "qualcosa di molto speciale" sta per arrivare. Ho capito che Gesù Bambino, Babbo Natale, gli angeli, gli elfi e lo Spirito Natalizio esistono davvero.
Esistono nei gesti, nelle attese, negli sguardi, nel silenzio delle notti gelide, nelle mattine brinate, nelle favole di Natale, nei lievi gesti, nei nastri, nelle canzoni, nei doni, nelle gioie, nelle terra e nei semi tremanti.
Percorrere l'avvento, insieme alle bimbe, mi ha ridonato l'appartenenza cosmica, le gerarchie celesti, l'incanto.
E quello che è più straordinario di ogni altra cosa è che non smetto mai di imparare.
Ogni anno trovo un nuovo pensiero, una nuova sfumatura, un gesto mai visto che mi ricongiunge a questa meravigliosa festa.
E così è stato anche quest'anno, leggendo un piccolo libretto di Steiner "Per una rinascita del Natale", ho capito (finalmente aggiungerei) un particolare in più.
Ho compreso l'importanza di costruire l'attesa per i bimbi durante l'Avvento: per nutrire e coltivare profondamente il senso di gratitudine.
Ma quale gratitudine? Lo avevo già letto anni or sono, ma mi sfuggiva il significato preciso.
La gratitudine di non averci abbandonato. 
Il peccato originale, la cacciata dal Paradiso terrestre, poteva essere un baratro di oscurità, invece, attraverso la Natività (di Gesù, dei semi, della terra), ogni anno ci viene ricordato che ci sarà un nuovo sole, una nuova rinascita, una nuova metamorfosi: ecco il più profondo significato del Natale, il mondo spirituale non ci ha abbandonato, anzi, con la venuta del Cristo, siamo stati riscattati, benevolmente redenti.
C'è molta saggezza in tutto ciò... e tanto amore.
Indipendentemente dalla propria appartenenza religiosa, del proprio credo, il Natale rappresenta, al di là di ogni ragionevole dubbio, un momento di svolta, di luce in terra (nel momento più buio della terra), e le stelle ci sono vicine, e domani sarà ancora giorno, e in primavera ci saranno ancora frutti ed è un dono di continua speranza: ecco quale gratitudine!

E questo libretto mi ha donato questa nuova consapevolezza ... e la mia gratitudine è grande...
E credo anche che questo percorso mi sia stato utile, partire senza conoscere nulla (da bambina), mi ha permesso di portare a consapevolezza con grande profondità il mistero del Natale... e di questo ringrazio la mia famiglia, la mia storia e la vita stessa.

martedì 13 dicembre 2016

Considerazioni sparse ma non casuali

Considerazioni sparse ma non casuali.
Giorni tranquilli anche se intensi.
Cieli violetti e nebbie di Avalon, ghiaccio e tenebra.
Calore natalizio e ritmi anomali.
Nessuna casa, molteplici case, me stessa la casa, le persone che si amano la casa.
Giorni ancestrali, convivenze antiche, ancora la mia bella mamma.
Assenze e presenze.

Sono giorni che diventa difficile trovare dei verbi per parlare, più facile usare immagini, brevi sintonie che si accordano con la mia anima.
Non tanto confusa, non tanto disappartenente, non tanto senza dimora, non tanto frammentata, non tanto dispersa... solo un pochino... a tratti.
Sono giorni presenti, nebbiosi, silenziosi, laboriosi, metamorfici...

Santa Lucia, le notti sono lunghe, la luna nel cielo sembra una perla dentro un'ostrica, luminosa, decisa, rotonda, inconfondibile, lì in mezzo a quella spirale di nubi argentee, frammentate ma compatte... e intanto l'aria punge, ghiaccia, solidifica e sembra volersi ghiacciare persino il liquido degli occhi.

Letture e pensieri, nuove intuizioni, nuove conquiste, la sincronicità si acuisce, o almeno la percezione di essa, tutto va esattamente come deve andare, gli incontri si moltiplicano, le persone mi appartengono ed io appartengo alle persone.

Un tempio le relazioni, le combinazioni, l'esserci, lo scambiarsi, l'assimilarsi, il fecondarsi... eccoli i verbi... sono tornati, anche loro sono belli, anche loro sanno offrire espressione dell'essere.

Natale, fortissimamente Natale, ogni anno guadagno un pensiero, ogni anno comprendo (prendo con me) qualcosa di nuovo di questa festa tanto convincente, di questo cammino, della natività... nel più alto significato di questa parola.

Roboanti incontri, riunioni, ancora cambiamenti, ancora incertezze, nuove certezze, amici che tornano, amici scomparsi, pezzettini di vita, nuove e antiche occasioni in questo dicembre di sospensione.

Voglia di scrivere, poco tempo e poco spazio per farlo, troppi pensieri nel mio sentire, troppe riflessioni, troppi mutamenti, troppo tutto, per poterlo raccontare, sviscerare e descrivere ordinatamente.

Famiglia, molto famiglia, tutti insieme, accalcati, vicini, lontani, straniti, natalizi, traghettanti, noi e i nostri animali... accolti, nutriti, amati... dalla Mami, dagli amici, dalla Corte Dalì, dalla vita.

Considerazioni sparse ma non casuali... ecco grazie... si grazie!

giovedì 8 dicembre 2016

Felice di essere fragile...

Caspita, già l'8 dicembre, un baleno, un battito, una tempesta.
Sono già quasi due settimane che abbiamo lasciato la nostra amata casetta, siamo a casa della Mami, la nonna Emanuela. 
Le bimbe sono felici, si sentono in vacanza, si adattano bene al cambiamento e questo mi rende felice: sopratutto perché questo ha un significato profondo, vuol dire che le mie picciotte hanno radici ben formate, radicate che risiedono in loro stesse, la loro identità non viene minata dal contesto turbolento (come invece accade alla loro mamma), vuol dire che saranno libere di volare, navigare, perché il porto è dentro di loro (e mi sento di prendermi, insieme a Cristian, un piccolo merito di questo).
Queste ultime settimane sono state rocambolesche, mozzafiato, perturbanti: mentre che svuotavo casa e inscatolavo vita, sono subentrate diverse altre crisi (cosa che non mi sorprende per nulla, anzi era un po' presumibile), in particolare Cristian è stato particolarmente assorbito dal lavoro, c'è stato il bazar della scuola, la piccolina ha deciso di tirare fuori ora i suoi moti ribelli a scuola, mi hanno violentemente tamponato, facendomi sobbalzare l'eterico e qualche altro disguido poi è particolare, siamo in pieno avvento, il mondo impazzisce, le code aumentano, tutto è da fare e subito...
E in più ancora ( ma questo è stato un toccasana) in Corte Dali' c'è stato il bellissimo seminario sulle notti sante. un vero e proprio nutrimento per l 'anima, un tocco di grazia in questo periodo. però questo ha comportato una scarsa presenza a casa, ulteriori organizzazioni, tempi e pensieri.
E oggi ancora (ennesima fatica), giornata di mercatino a Masnago, dove è situata la corte Dali'.
Sono qui stasera, stralunata, stanca e pensierosa, senza un nido mio dove nascondermi, senza un angolo davvero conosciuto e mi sembra di non sapere più chi sono, ma c'è qualcosa di molto profondo che ho capito in questo periodo: non voglio essere il supereroe che ce la fa sempre, voglio abitare il mio femminile appieno, e non solo come materno che accoglie, ma anche come desiderosa di appoggio e conforto... E questo è un bel passo da gigante per me, riconoscermi come essere fragile... Oh com è rassicurante ciò... Posso effettivamente non farcela talvolta... E in verità arrivano sempre un sacco di aiuti... Oh grazie a voi tutti che mi volete bene...
 Grazie di tanto che mi state dando in questo periodo.