Mi
piace questa estate 2013, è molto calda, ma in verità non soffocante, non siamo
partiti (per varie ragioni tra cui quella economica) ma ci siamo attrezzati in
cortile e le micette sguazzano felici nella loro piscinetta: sembrano delle
belle lontre che roteando, spruzzando e galleggiando a pancia all’aria godono
delle sempre più grandi competenze nel mettere la testa “sotto acqua” come dicono loro.
È
un momento molto tranquillo, osservo Cri che si riposa e sembra che si stia
preparando, concentrato, per spiccare un grande salto in autunno quando
comincerà il nuovo anno scolastico denso e ricco di formazione, attività ed
impegno per la sua bella classe di scavezzacolli.
Le
bambine godono della presenza del papà e di questo ritmo lento e giocoso, delle
abitudini casalinghe, finalmente al mattino indugiano un po’ di più nel letto e
le guardo crescere e maturare la consapevolezza che anche per loro l’autunno
sarà un momento speciale e denso: la piccolona andrà a scuola… e la piccina
andrà all’asilo dei “grandi”.
Intanto
io continuo a lavorare e mi porto avanti nel leggere relazioni, guardare
disegni e ipotizzare vagamente il lavoro di settembre (solo ipotizzare perché
mi piacerebbe condividere il percorso con le educatrici). Nel contempo anche
qui in ufficio ci sono echi di un cambiamento che si concretizzerà anch’esso in
autunno, cambi di gestione, nuovi progetti…
È
un momento di rilassamento, di circospezione, di riposo, di concentrazione.
In
questi giorni mi sono persa (rapita completamente) nella lettura e sto
ultimando una saga fantasy (di cui scriverò prossimamente, non appena finito il
terzo libro), passo dal libro alle bambine, all’attenzione per l’alimentazione,
all’osservazione su quanto accade… osservo deliziata i cieli scintillanti del
crepuscolo e le notti stellate… ero affacciata al balcone mentre mi è giunta
all’orecchio il vociare fastidioso della televisione e mi ha dato un sapore
lontano, come di un ricordo antico di notti estive passate a zonzo, ascoltando
il suono delle finestre spalancate, il chiacchiericcio di gruppi in cerca di
frescura serale, le musiche e il desiderio di danzare nella notte.
MI
sono ricordata di innumerevoli estate lunghe e deliziose quando facevo la
maestra e le vacanze erano lunghe, lunghissime, pregnanti.
Come sono
lontani quei tempi, oggi il lavoro non mi molla e poi ci sono le bimbe che
comunque richiedono un’attenzione continua e non ci si può sollazzare di sonno,
bagnare di sole, dondolare infinitamente nell’acqua ma, come dicevo, si seguono
ritmi e alternanze da adulti responsabili. (sic)
Non che mi dispiaccia davvero,
ma ricordo quel lasciarsi avvolgere dal calore di agosto, dall’indolenza e dal
torpore, ricordo quello scivolare nell’assoluto presente e percepire il corpo
in espansione estiva, nel sudore, nel calore, nel colore, nel desiderio e la
passione, nella frescura, nell’acqua fresca e fredda che stringe
deliziosamente… chicchi di esperienze vissute che mi hanno insegnato ad amare
profondamente questo momento dell’anno dove la riflessione è lasciata solo alla
sfera intuitiva e si rimane permeati solo dalla compenetrazione con la terra,
il cielo, l’acqua e l’aria….
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