...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







giovedì 14 febbraio 2013

Graogramàn il padrone del deserto




È tornato il tempo delle immersioni  nei libri. La maternità e gli innumerevoli progetti di vita annessi mi hanno “costretto” in questi anni a diventare un “lettore saltuario”, i libri rimanevano pazienti su mensole e comodini in attesa, conservando fiduciosi e fedeli il segnalibro, altri si accontentavano di essere spulciati di tanto in tanto e leggiucchiati, altri ancora sono lì ancor oggi in attesa di trasformarsi nei prescelti per incominciare insieme un’incommensurabile avventura. 
Ebbene questo 2013  è incominciato all’insegna di questi meravigliosi viaggi.

“Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di aver fame o freddo;

chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch’era ora di dormire, dal momento che l’indomani mattina bisognava alzarsi presto;

chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d’improvviso la vita pareva così vuota e priva di interesse;

chi non conosce tutto questo per sua personale esperienza, costui molto probabilmente non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano.
Fissava il titolo del libro e si sentiva percorrere da vampate di caldo e di freddo. Questo ecco, proprio questo era ciò che lui aveva sognato tanto spesso e che sempre aveva desiderato da quando era caduto in preda alla sua passione: una storia che non dovesse mai avere fine. Il libro di tutti i libri.”
M.Ende – La storia Infinita

Uno dei libri che ho divorato in due giorni recentemente è proprio il libro di Ende la Storia infinita. 
La trama del libro è ben nota grazie all’omonimo film di qualche lustro fa. Devo dire che in qualche modo il film era stato abbastanza fedele alle descrizioni, ai personaggi, al ritmo della narrazione sebbene, come sempre accade, molte vicende e concetti siano stati oltremodo semplificati. È un libro iniziatico, è il viaggio dell’eroe alla ricerca di sé. Il film si fermava sul più bello, proprio da lì inizia la parte più succulenta del romanzo dove Bastiano, il giovane lettore del libro, intraprende un percorso attraverso i sentimenti umani e per conoscerli profondamente deve ad ogni istante perdere un pezzo della propria individualità. È molto interessante la costante che si trova nel libro: l’esistenza (e la sopravvivenza) dell’essere (sia di personaggi che di oggetti) passa attraverso il nome. Ogni cosa incontrata da Bastiano deve essere “nominata” e da quel momento “esiste” con tutto il suo passato e le sue caratteristiche. Lo stesso vale per luoghi, personaggi… nominare vivifica l’essenza.
Uno dei miei personaggi preferiti (II parte del romanzo) è Graogramàn, un leone camaleontico che corre fiero e solitario nel deserto di Goab, una terra fatta di dune colorate, ognuna di essa è composta da una sabbia di una sfumatura di colore unica e le dune si susseguono infinitamente. Il leone cambia il colore del suo mantello e della criniera ogni volta che cambia collina. Nella sua folle corsa nel deserto diventa uno sfavillio multicolore. È tale la sua forza e la sua magia che nessuno può avvicinarlo senza rimanere carbonizzato. Solo Bastiano grazie al suo amuleto può discorrere con lui e cavalcarlo in una corsa inebriante e selvaggia, dove animale e uomo si fondono insieme nel mondo. 
 
“Le strade di Fantasià – disse Graogramàn – le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri. E ogni volta puoi procedere soltanto da un desiderio al successivo. Quello che non desideri ti rimane inaccessibile. Questo è ciò che significano le parole vicino e lontano. E non basta volere soltanto andar via da un luogo. Devi desiderarne un altro. Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri”.

Il desiderio, il viaggio e la scoperta della propria vera natura è il filo che conduce tutto il romanzo, la metamorfosi di Bastiano ci rappresenta ognuno, in modo allegorico: attraverso i nomi e le metafore ci inoltriamo nel nostro percorso e ci ritroviamo simili al giovane eroe. Insieme a lui passiamo dal piacere sfrenato, alla meraviglia, alla superbia, alla vanità, alla saggezza, alla crudeltà, alla diffidenza, all’onnipotenza e poi ancora nella collera, nella caduta, nella solitudine, nella disperazione, nella rassegnazione, nell’umiltà, nella tenacia, nella costanza e infine nell’amicizia e nell’amore per ritrovare, infine, noi stessi più veri e più gioiosi di esistere semplicemente.  

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