...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







venerdì 9 marzo 2018

Origini o radici?


Nel laboratorio di scrittura creativa in Corte Dalì è nata un'interessante riflessione sulla differenza (se c'è) tra origini e radici. 
La prima distinzione che abbiamo fatto è stata quella di riconoscere che le origini sono la nostra provenienza e le radici sono il luogo dove ci troviamo adesso.
Per utilizzare delle immagini possiamo dire che se mi immagino come un albero le mie radici sono proprio dove mi sono ancorato, dove prendo nutrimento, dove svolgo pienamente la mia vita, dove prendo le forze per sviluppare un bel tronco forte e stabile che regga la pianta stessa. Dall'altra parte le origini di un albero possono essere ben distanti dalla pianta di partenza, i frutti di un albero possono essere portati lontano dal vento, da qualche animale, da casi fortuiti.
E' una differenza sottile, perchè questa certosina differenziazione? 
Riflettendo da sola e in gruppo mi sono soffermata volentieri, perchè anche questa sfumatura appartiene alla biografia di ognuno, perchè a volte rimanere ancorati alle origini non ci permette di sviluppare noi stessi pienamente,  se le nostre origini non sono forti e stabili passiamo una vita nel rimpianto, o anche solo nel languore, di non appartenere e magari costruiamo radici troppo rigide o non riusciamo a trovare mai il luogo che ci fa sentire a casa (perchè non siamo in grado di riconoscerla una casa).
Insomma la propria storia di partenza, la famiglia da cui proveniamo, il nostro passato determinano in qualche modo anche il flusso della nostra vita e credo che, indipendente da quale sia la giusta definizione o discriminazione tra questi due concetti, origine e radicamento, quello che è fondamentale è farvi  interiormente pace e comprendere consapevolmente chi siamo e da dove proveniamo, in un'ottica di progresso, nella ricerca di libertà individuale, scevra da irretimenti o copioni.
Certamente si possono fare delle importanti distinzioni in base all'età o all'evoluzione di ogni individuo: per un bambino e/o un ragazzo origini e radici coincidono totalmente. Crescendo però potrebbe essere sano, si riconoscere ed onorare da dove veniamo, ma anche scegliere di radicarci, di trovare casa, nutrimento, appartenenza in "luoghi" molto lontani da dove siamo venuti.
Questo pensiero potrebbe essere una riflessione molto utile per tutte quelle persone che hanno alle spalle una storia familiare infelice, un sentimento di abbandono o esclusione. 
Siamo liberi dalle nostre origini... non intendo che bisognerebbe dimenticarle, non sarebbe giusto, sarebbe come non accettarci fino in fondo, intendo, invece, che potremmo scegliere e riconoscere le radici interiori, dentro di noi, così che ci offrano la spinta alla crescita, il nutrimento terrestre e solare, la propensione al futuro e ai frutti. 
Non a caso si distinguono famiglia d'origine e  famiglia attuale. 
La radice è la capacità del seme di ancorarsi alla terra prima di germogliare... 
ed è una qualità che il seme ha intrinsecamente in se stesso.
E poi non posso fare a meno di soffermarmi ancora sull'importanza dell'incontro umano, perchè questi miei pensieri potrebbero essere inutili astrazioni, crivelli mentali dettati da un desiderio di precisione linguistica... invece nascono da un'esperienza condivisa con altre persone, nascono da vissuti e sono pensieri viventi, sono radici che si mettono nel mio cuore e ringrazio la vita di avermi offerto queste possibilità di giocare, di raccontare, di costruire momenti e pensieri insieme ad altre persone, fondando e radicando sempre più la mia crescita. Grazie

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