...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







domenica 18 dicembre 2016

Cosa ho capito quest'anno del Natale

Il Natale è davvero una festa straordinaria.

Negli anni ho provato sentimenti di ogni tipo per questo momento tanto particolare, quanto universale.

Ricordo Natali pieni di attesa,
ricordo  pieni di solitudine,
ricordo  pieni di abbracci, 
ricordo  pieni di lacrime,
ricordo  pieni di silenzio,
ricordo  pieni di famiglia,
ricordo  pieni di alcol,
ricordo  pieni di fiele,
ricordo Natali pieni... sempre!
Sono una di quelle bambine cresciuta senza credere ne a Babbo Natale ne a Gesù Bambino.
Sin da piccina sapevo chiaramente che erano genitori e sorelle a riempire di doni l'albero di Natale e devo dire che questo mi ha sempre creato una piccola malinconia.
Ho sempre invidiato i ricordi della magia di tante persone e, in cuor mio, ho un pò rimproverato la mia famiglia di avermi negato questa straordinaria attesa del sacro, del magico, del mistero.
Grazie alle mie figlie però mi sono riscattata: come spesso accade, cerchiamo di offrire ai nostri figli quello che non abbiamo avuto noi; infatti sin da che erano piccine, io e Cristian, abbiamo lavorato sodo per creare grande magia ed aspettativa per questa festa molto speciale.
Potrei raccontare numerosi episodi, in questi anni di genitore, nei quali ho riscoperto e ritrovato ogni istante perduto di questa magia calda, delicata, dolce... 
Mi interessa di più però soffermarmi sulla sorpresa continua.
A parte quanto sono riuscita a portare alle mie figlie, è molto interessante quello che sono riuscita a portare a me stessa: anno dopo anno ho scoperto che la magia esiste davvero, che davvero è possibile credere che ogni anno "qualcosa di molto speciale" sta per arrivare. Ho capito che Gesù Bambino, Babbo Natale, gli angeli, gli elfi e lo Spirito Natalizio esistono davvero.
Esistono nei gesti, nelle attese, negli sguardi, nel silenzio delle notti gelide, nelle mattine brinate, nelle favole di Natale, nei lievi gesti, nei nastri, nelle canzoni, nei doni, nelle gioie, nelle terra e nei semi tremanti.
Percorrere l'avvento, insieme alle bimbe, mi ha ridonato l'appartenenza cosmica, le gerarchie celesti, l'incanto.
E quello che è più straordinario di ogni altra cosa è che non smetto mai di imparare.
Ogni anno trovo un nuovo pensiero, una nuova sfumatura, un gesto mai visto che mi ricongiunge a questa meravigliosa festa.
E così è stato anche quest'anno, leggendo un piccolo libretto di Steiner "Per una rinascita del Natale", ho capito (finalmente aggiungerei) un particolare in più.
Ho compreso l'importanza di costruire l'attesa per i bimbi durante l'Avvento: per nutrire e coltivare profondamente il senso di gratitudine.
Ma quale gratitudine? Lo avevo già letto anni or sono, ma mi sfuggiva il significato preciso.
La gratitudine di non averci abbandonato. 
Il peccato originale, la cacciata dal Paradiso terrestre, poteva essere un baratro di oscurità, invece, attraverso la Natività (di Gesù, dei semi, della terra), ogni anno ci viene ricordato che ci sarà un nuovo sole, una nuova rinascita, una nuova metamorfosi: ecco il più profondo significato del Natale, il mondo spirituale non ci ha abbandonato, anzi, con la venuta del Cristo, siamo stati riscattati, benevolmente redenti.
C'è molta saggezza in tutto ciò... e tanto amore.
Indipendentemente dalla propria appartenenza religiosa, del proprio credo, il Natale rappresenta, al di là di ogni ragionevole dubbio, un momento di svolta, di luce in terra (nel momento più buio della terra), e le stelle ci sono vicine, e domani sarà ancora giorno, e in primavera ci saranno ancora frutti ed è un dono di continua speranza: ecco quale gratitudine!

E questo libretto mi ha donato questa nuova consapevolezza ... e la mia gratitudine è grande...
E credo anche che questo percorso mi sia stato utile, partire senza conoscere nulla (da bambina), mi ha permesso di portare a consapevolezza con grande profondità il mistero del Natale... e di questo ringrazio la mia famiglia, la mia storia e la vita stessa.

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