...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







mercoledì 18 novembre 2015

Vibrazione e spazio sacro

Un attimo di quiete, la casa è silenziosa, le bambine dormono, vicino a me la gatta Teresa, dorme con un respiro dolce, acciambellata e sorniona. 
Sono qui io e me medesima. Quiete. Pausa. 
L'ultimo seminario "la lezione dell'amore nella biografia" ha scatenato nella mia anima e nella mia vita un rutilante susseguirsi di avvenimenti, pensieri, contrazioni, sentimenti, contrattempi, sincronicità....

Credo che la vita sia fatta di vibrazioni... sempre, in ogni sua parte, in ogni suo respiro, in ogni tempo e luogo. 

Ci sono vibrazioni lievi, quasi impercettibili come l'amore che emana un soffuso alone fior di pesco, nelle coppie di innamorati, negli sguardi delle mamme, nell'accogliere una lacrima o una nuova promessa. 
Ci sono vibrazioni dirompenti e stordenti, come accade di fronte ad un eccidio di massa, ad una calamità naturale, ad una morte improvvisa.
Ci sono vibrazioni consuete e rassicuranti nei nostri ritmi vitali, il respiro, la circolazione, il ricambio.
Ci sono vibrazioni che si toccano come se fossero pietre roventi, come accade di fronte agli scoppi d'ira, all'abbandono, al tradimento. 
Ci sono vibrazioni acute come accade di fronte al dolore fisico, un dito schiacciato, un malore, una contrazione.
Ci sono vibrazioni squillanti quando si ride felici, divertiti, gioiosi e roccamboleschi.

Come una corda tesa che viene scossa con tocchi diversi e comincia ad ondeggiare, come se un immoto centro di gravità venisse sconquassato nel caos, nell'entropia e l'oscillazione sembra ricercare, in ogni dove, la dimora perduta, la quiete. A volte ci vogliono pochi istanti, a volte il movimento è così scomposto che le vibrazioni si perpetuano grevi e confuse per tempi abissali, ma comunque la quiete ritorna, sempre,
comunque.

A volte i cambi di stato emotivo si susseguono così velocemente che si perdono i ritmi, che si aprono voragini nei cuori, la terra non sostiene più e la quiete quasi spaventa, quasi non si può credere esista la resilienza psichica.

Eppure è proprio lì, nei grandi cambiamenti, nelle grandi oscillazioni, che si può incontrare lo "spazio sacro", un centro, un luogo, un tempo, un eterno, un infinito, un assoluto presente dove ci individuiamo davvero, dove ci riconosciamo e perdiamo ogni aggettivo, ogni caratteristica e semplicemente siamo, semplicemente apparteniamo, semplicemente.
In quei rari momenti sentiamo il mondo, l'umanità, la spiritualità, e ci riconosciamo anche noi immoti, seppur nella vibrazione.
Semplicemente vivi.


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