...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







venerdì 24 aprile 2020

Inquietudini e vicinanze

OperosaMente
scatto mio
In questi giorni, dalle circostanze, dalle persone, dai ruoli, dai compiti, mi è richiesto uno sforzo di progettualità, di proiezione in avanti, ipotesi di futuro.

In questo momento non ho nessuna risposta, solo domande.
Domande aperte, senza risposte pre-costituite nella mia mente. 
Sono curiosa. 
Sono paziente, incredibilmente paziente.

Una forma di remissività, (finalmente?) che alla fin fine mi acquieta.

Sì perché sono sicuramente collocabile tra gli inquieti, dove molte giornate sono condite da domande antropologiche,  dove il senziente diventa strumento del cosciente. Ebbene, oggi, nell’isolamento sociale, invece di smaniare, mi sono quasi immediatamente arresa.

Non è nel mio potere cambiare quello che mi viene incontro, però posso assaporarlo e trarne esperienza, e dove la resistenza è dismessa, nulla angoscia, nulla crea timore, 
è    tutto    esattamente    come    deve    essere… 
e ad ognuno il suo. 
Una grande legge karmica che in questa era dove sarebbe auspicabile essere coscientemente anime e non solo egoità, siamo chiamati ad ascoltare. Comprendere sin dentro nelle membra che non possiamo che evolvere come umanità, ognuno deve fare il suo percorso e ognuno deve aspettare i compagni di viaggio rimasti indietro. 
Domani potrei essere io. Forse, anche, sono io, già oggi.

E l’esperienza che ci viene incontro è di isolamento sociale
- hei misuriamo bene le parole!
Non è isolamento o distanza sociale, bensì è distanza prossemica, una cautela biologica, non sociale. 
E’ una bella differenza. 
In virtù di questo forte pensiero cerco di scaldare questi freddi strumenti di comunicazione (piattaforme, telefoni, videochiamate), scaldarli per consentire di alimentare e curare una fiammella, curarla perché non si spenga, curare la relazione (perché la relazione senza il corpo è monca e quindi ne soffre…), curare il cambiamento perché posso creare ponti tra la persona che sarò e quella che sono stata.

Un tuffo guizzante nella mia essenza e riconoscermi simile agli altri.

Una sensazione che abbraccia profondamente ed allora si è colmi e non saturi (grazie Lucangeli), soddisfatti e nutriti.

Il buon senso mi direbbe di interrompere qui, ma l’inquietudine di cui parlavo mi spinge ad altre domande.
E se io non riuscissi a sentirmi colma? 
Quando mi capita di sentirmi satura sono una cattiva madre, una persona irrisolta, una persona instabile?

Perché questo è il vero nodo, arrendersi vuol dire anche accettarsi come si è, a tratti colmi e, ineluttabilmente, a tratti  anche saturi. Proprio in questa resa totale a se stessi può nascere lo spazio dell’impossibile, il proprio miracolo personale: improvvisamente accade di essere colmi e non saturi.

Non chiedo a me stessa di essere colma perché è sano, equilibrato e sensato. Ognuno fa quello che può. Ognuno risponde al proprio cuore, intrepido o tremante… che importa!

Quando saprò carezzarmi e accogliermi nelle mie piccole o grandi miserie, allora sì, accadrà di non sentirmi più invasa. 
Perché di questo stiamo parlando, quando mi sento satura, vuol dire che qualcosa mi ha invaso, è entrato senza che io volessi. 
Ci vuole un elevatissimo equilibrio per essere sempre aperti e non sentirsi mai invasi. Un equilibrio che credo sia proprio di pochi.

Mi sento di concedermi di essere in viaggio di avere un anelito di non stancarmi mai di cadere e rialzarmi e sbagliare e saper chiedere scusa e ringraziare e saltare di palo in frasca e non usare la punteggiatura perché è un flusso non è un pensiero è un sentire comunicato un farsi attraversare dalla bellezza della debolezza che ti mostra e ti commuove e ti muove ed ogni giorno  sei una nuova persona, (e qui la virgola ci vuole) migliore.
Quanto mi piace assecondare il pensiero che danza nei mondi possibili.
Questo mi colma sempre.

E a te che mi leggi.. cosa ti colma?

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