...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







venerdì 1 maggio 2020

La migliore me possibile


Lieve come una piuma questa primavera, 
rigogliosa e danzante nel silenzio antropologico.

Uomini rinchiusi in piccole stanze, protetti dal nemico invisibile, di cui tu, mio prossimo, potresti essere il veicolo.
Giorni silenti anche se densamente rumorosi. 
Ogni istante è un presente vivo e vibrante. 
Gesti consueti ma con un nuovo sguardo di presenza: mi appresto a cucinare con il senso di faccenda da sbrigare, un passaggio tra un prima e un dopo, dalla mattina al pomeriggio o dal pomeriggio alla sera, una necessità fisiologica e psicologica. 
Oggi no, oggi si trasforma nell’attività, nel “fare ora” e cucinare diventa quel bell’atto creativo, alchemico… di metamorfosi di sostanze, profumate, colorate, fresche, croccanti.
La cucina è il laboratorio degli elementi, dove saggiamente si intrecciano acqua, aria, fuoco e terra (tutti gli ortaggi tutti).
Oggi posso continuare ad orchestrare il ritmo delle giornate attraverso il raduno intorno alla nostra  bella tavola rotonda e, anche, mi godo il rosso fuoco dei pomodori maturi, la liquidità compatta del cetriolo e quella succulenta del peperone crudo a filetti; mi godo il titinnare della forchetta che frulla nel piatto e lo sfrigolare di ratatouille di verdure e spezie; mi godo la mescolanza, l’impastare, il mondare e triturare.
Oggi posso giocare e godere di ciò che scelgo di fare.

Perché, ieri non potevo? 
Perché non avevo tempo? 
Il tempo dedicato è lo stesso…

È un tempo mentale dove si sceglie di presenziare. 
Quante volte non siamo presenti nelle nostre azioni, quante volte il nostro cervello sfarfuglia in mille pensieri, lontanissimi da quanto si sta compiendo?  Quante volte non siamo nel presente… 
ovvero Non Siamo!

Sottile la differenza tra ascetismo contemplativo e presenza in dinamica.

Essere presenti e nel contempo rivolgersi a tutti i futuri possibili, con serena fiducia… nel proprio discernimento.

Come è difficile per me narrare sensazioni di silenzio interiore, è un non senso nei termini, come si può narrare il silenzio…

è una condizione di presenza… 

perché già parlare, e ancor peggio scrivere, sposta un pochino: a volte indietro nella retrospettiva e a volte in avanti nel pensarsi riflesso nelle esperienze.

Il silenzio consente di vibrare all’unisono con il tempo dell’universo che è eterno e mobile come un profondo respiro.

Il silenzio è uno stato di armonia tra sé e il proprio cammino, bello o brutto che sia… perché quello che conta è come mi sento: 
sono la migliore me possibile?

No, mi sento di riconoscermi ancora distante, anche se mi sento di essere in cammino, di anelare in quella direzione, con tutte le mie forze e, purtroppo, anche con tutte le parti di me che possono ostacolare un così bel cammino.

Essere consapevoli di questo cammino, magari attraverso un percorso biografico, è un dono a se stessi, a volte con sacrificio, rendendo Sacro il cammino… a volte i sacrifici sono dolorosi, a volte sono un sollievo, a volte sono riconosciuti e lì nasce il silenzio, la vibrazione con il cosmo.


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