I monti sono circondati da nubi e vapori, umido e nebbia, foschia e impalpabilità.
Remoto il sole non attraversa il cielo e poco cambia tra giorno e notte.
Sono qui raminga nei miei spazi, noti e non più miei, conosciuti ma freddati da assenze.
Sono aggrappata al nulla e vorrei lasciarmi andare alla corrente, ma non è ancora il tempo.
Ah le attese sono il vero male dell'anima, quegli strappi lenti e silenziosi, mentre ti addormenti, mentre ti attardi, mentre ti distrai dalle azioni...
... e piove, ticchetta sul tetto la pioggia... conosciuta, ninna nanna delle mie bimbe, suono del tempo dell'amore, tamburella sui lucernai e mi ricorda chi sono.
Piove.
Piove come se il cielo piangesse le mie lacrime, non ho da piangere, scelgo, voglio, anelo... eppure non posso esimermi dall'assaporare dolcemente, lievemente, ineluttabilmente il lento strazio di smontare, di lasciare, di ascoltare la pioggia silenziosa.
Piove umidamente, piove battente, piove.

Grazie cielo che piangi le mie lacrime e mi ricordi di esserci, sempre, anche nelle tempeste, perchè poi il sole torna sempre...
Nessun commento:
Posta un commento
lascia un pensiero : )