E' un periodo che sono vagamente in affanno, come se dimenticassi sempre qualcosa, come se rincorressi il da fare o il pensare.
E' una sensazione sgradevole, come essere sempre spostati, un pochino, dal proprio centro, un vagheggio dell'anima, uno sconosciuto anelito.
Finalmente ho capito: mi mancano i viaggi in macchina!
Da quando abbiamo cambiato casa i viaggi di percorrenza sono diventati brevi e persin sporadici.
Intendiamoci, non che io rimpianga le interminabili code, le strade ghiacciate, le luci riflesse, i km macinati...
quel tempo,però, si tramutava in un tempo ricco: come una camera iperbarica dove compensavo e depressurizzavo gli avvenimenti delle giornate.
Era uno spazio di riflessione, di solitudine, di progettazione, di ascolto, di immaginazione, di conversazione, di ricordi, di retrospettive e programmazioni, organizzazioni e decisioni, invenzioni e assenza sporadica.
Caspita! Ci credo che sono affaticata, confusa a tratti! E' necessario che io progetti e poi programmi sistematicamente dei miei spazi di decompressione... ho necessità di mettere ordine nei miei incontri, rielaborare le relazioni e gli incontri, immaginare mondi possibili e futuri scenari... senza lo spazio della percorrenza mi urge lo spazio del me medesima....
Come ho fatto a non capirlo subito?
E mi aspettano giorni lieti dove dedicherò attenzione, cura, impegno e creatività dove costruirò inediti spazi di me e per me. Viva!
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