...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







venerdì 12 luglio 2013

telefonia mobile: un amore impossibile





È qualche settimana che è arrivato nella mia vita un nuovo oggetto. Nuovo per dire, è semplicemente un telefono, però è uno di quegli orrendi marchingegni touch con sistema android tanto di moda negli ultimi anni.
Fino a poco tempo fa andavo in giro con un arcaico quanto solido, quanto semplice, quanto comodo telefonino che aveva le sue piccole e normali funzioni, prima fra tutte telefonare!!!
Guardavo sempre con un po’ di commiserazione le persone tutte infervorate e sbavose intorno a questi insulsi smartphone…
Questi apparecchi sono portatori di alienazione sociale, non ci sono più le conversazioni di una volta dove le persone argomentavano sul loro pensiero… basta collegarsi col telefono, una piccola ricerca google e il “santo wikipedia” risolve ogni diatriba; oppure in una bella festa o uno spettacolo le persone invece di guardare in modo diretto e godersi quanto c’è in quel momento, come un sol uomo, alzano il loro braccino dotato (ormai chirurgicamente?) di telefono super accessoriato con videocamera, fotocamera etc… e riprendono il tutto…
Gli ambienti sono ricolmi di suoni perpetui di ogni genere: tuit, bip, tiritiritero, pirulì di messaggi e chat continue… e il concreto, il vivente, il compresente sta addormentandosi a favore del virtuale, del distante, dell’assente…
La lingua italiana si sta impoverendo a vista d’occhio: siamo sicuri che i ragazzi di oggi sanno che  la parola “anche” si scrive così e non è corretto scrivere anke? Gli slang hanno un loro senso nella lingua parlata… ma in quella scritta? Dove ci porterà?
Infine, ma non per questo meno pericoloso, questi aggeggi creano dipendenza, le persone si alienano con giochini, intrattenimenti, finti contatti… e non vivono la vita vera, la sensazione di solitudine, la noia, l’essere qui ed ora.
Beh allora perché me ne sono procurato uno?
Improvvisamente mi sono resa conto che le applicazioni di questi telefoni avrebbero potuto aumentare la qualità della mia vita. Avere in tempo reale, nel flusso roteante della giornata, l’accesso alle mail è una cosa che mi è molto utile in questo periodo della vita. Inoltre ho capito che spendevo una barca di soldi in ricariche telefoniche quando, con un contratto ad hoc con questi telefoni, con una decina di euro (solo 10) avrei avuto a disposizione quanto mi serviva e più. Improvvisamente mi sono sentita un po’ sciocca… rimaneva il fatto che non volevo assolutamente spendere il prezzo di una lavatrice o di un frigorifero per avere un telefono. Discorrendo di questo e di altre facezie, in una sera di inizio estate, una cara amica mi ha detto che il suo innamorato aveva cambiato telefono e poteva vendermi il vecchio ad un prezzo modico!!!
È fatta... il mondo della telefonia è mio!!!
È cominciato un periodo un po’ difficile, l’amicizia con il nuovo accessorio stenta ad accendersi. In verità non ho grande difficoltà ad interagire con gli apparecchi meccanici, riesco, dopo un breve “smanettamento” capisco come funzionano e via poi li utilizzo per quello che mi servono. Per questo oggetto è un po’ diverso, quello che più mi sconvolge è che richiede un’attenzione e manutenzione continua: tanto per cominciare non posso dimenticarmi di lui perché con tutte queste funzioni ciuccia un sacco di batteria ed ogni sera devo ricaricarlo (quindi risparmio di telefonia ma aumenta la spesa elettrica grunt); poi il continuo arrivo di mail, messaggi e informazioni necessitano di una continua pulizia per non intasare la memoria (anche perché il dannato telefono non mi fa utilizzare la schedina di memoria esterna per la maggioranza delle applicazioni scaricate); poi avendo schermate varie come un mini computer che si rispetti gli accessi non sono immediati come vorrei, per telefonare devo accedere ai contatti, piuttosto che alle ultime chiamate, piuttosto che… insomma va gestito il maledetto: mi sembra di aver adottato un tamagotchi che ha bisogno di cibo, affetto e cure come i vecchi animaletti virtuali di qualche anno fa.
Anche questo mi ha innervosito…
Come i dannati computer quando gli dai troppi imput o comandi troppo veloci si impallano e rimani lì come un pirla ad aspettare i tempi del dannato oggetto che dovrebbe essere al tuo servizio… invece… ti occupi tu di lui: della sua batteria, del suo schermo pieno di ditate, della sua memoria in esaurimento, della sua difficoltà se gli chiedi troppe cose in una volta … GRUNT
Insomma come dicevo l’amicizia stenta ad instaurarsi, rimpiango ancora il mio amato ed antidiluviano telefono che usavo per tre semplici funzioni: telefonate, messaggi e sveglia mattutina (toh ogni tanto qualche promemoria).
A dire il vero lo usavo anche come orologio, ora il maledetto nuovo oggetto è scomodo per questo servizio (dovendo stare in stand by se no ciuccia la batteria ancor prima) ogni volta devo estrarlo dalla borsa, schiacciare il pulsante  (con la giusta intensità se no pensa che lo voglio spegnere) e guardare l’ora… RIGRUNT
Altri disagi mi hanno accompagnato… ho scoperto (casualmente facendo delle prove di suoneria con degli amici) che il mio telefono comincia a squillare al quarto squillo (ovvero chi mi chiama ha già sentito tre squilli e il mio tel tace meditabondo… solo al quarto comincia a suonare… sgruntissino). In questo modo ora che lo sento nella borsa e che lo estraggo e che attivo lo schermo per chi mi chiama è già almeno il sesto o settimo  squillo e mette giù, risultato? Non mi trova più nessuno! (beh questo è il meno dei problemi… chi davvero mi cerca alla lunga mi trova…). Poi la dannata mini tastiera touch vuole infinita attenzione (pena messaggi da disgrafici gravi)… sì sì c’è il correttore automatico… ma vuoi mettere con una grezza tastiera a pulsanti dove le dita non fanno NULLA che non vuoi? MALEDIZIONE!
Beh in sintesi spero che la convivenza con il nuovo telefono migliori… anche perché so che ho intrapreso una strada senza ritorno… le comodità (in termini economici e di servizi)  hanno sempre un costo e in questo caso è stato in semplicità ed immediatezza. Me ne farò una ragione… nel tempo…

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