...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







mercoledì 11 gennaio 2017

Antropologia e il calzino spaiato


E'una storia nota.
Almeno una volta, ognuno, si è trovato a parlare del mistero dei calzini spaiati.
Non si riesce a capire come sia possibile che nei tragitti tra cesta dei panni sporchi, lavatrice, stendino e cassetto, avvengano delle misteriose sparizioni: due anime gemelle si perdono tra loro e non si riincontrano più. 
Cosa accade? Un calzino viene fagocitato dalla pompa dell'acqua della lavatrice? La cesta li nasconde tra le proprie fibre? Si polverizzano tra i cassetti?
Il mistero permane irrisolto.
Ci sono diverse teorie per salvaguardare la vita di coppia delle calzette: lavare le calze dentro le federe o sacchetti appositi, stenderle accompagnate, non perderle mai di vista insomma... ma haimè fatti importanti della vita quotidiana, spesso, ci colgono di sorpresa e ci fanno abbassare la guardia... ed ecco che i compagni si dividono e le calze solitarie si moltiplicano. (qualcuno preferisce non sapere e compra calze tutte dello stesso colore).
Ho parlato di questo tema con tantissime persone e trovo strabiliante come ogni persona si accenda al solo sentir nominare questo argomento (un pò per sdegno, un pò per sorpresa, un pò per rammarico e devo dire anche un pò per mania e spesso anche per voglia di ghignare).
Quel che è più interessante sono le più svariate informazioni che si ricevono sulle persone.

Prima di trovarmi a parlare di questo inusitato argomento, non mi ero mai posta delle domande (ad esempio) su quante variabili ci possano essere nello stendere la biancheria: ho scoperto che alcune amiche hanno una vera e propria necessità di stendere le calze affiancate! AH! Un'altra amica presente ha risposto che lei lo fa solo quando ha tempo! Ah! 
A me non era mai neanche venuto in mente!

Non che io voglia dire che sia giusto o sbagliato, ci mancherebbe, semplicemente ho ricevuto una nuova e solita lezione: diamo per scontato che gli altri si comportino più o meno come noi, che il modo in cui svolgiamo le attività o pensiamo il mondo sia l'unico esistente... e invece no! Anche un'operazione banale come stendere la biancheria svela delle sfaccettature di personalità inimmaginabili.
Approfondendo il tema con diverse persone, ho scoperto che esistono maniaci compulsivi che hanno un preciso ordine su come stendere i panni bagnati sul maledetto e ingombrante stendino, altri suddividono per forma o colore o capo d'abbigliamento... insomma il bucato ci interessa parecchio!
Lo vediamo nelle promesse di nuove sfumature dell'immacolato nelle pubblicità, lo vediamo nei detti popolari (i panni sporchi si lavano in casa), lo riconosciamo nelle corsie dei supermercati dove troviamo un numero esorbitante di tipologie di detergenti... senza renderci conto che contengono TUTTI la stessa cosa con lievissime differenze nella fluidità e nella profumazione.
Eppure i nostri panni ce li vogliamo lavare, stendere (come piace a noi) e ritirare nell'intimità della nostra casa.
E le lavatrici a gettone? Una nuova frontiera? Una nuova apertura verso l'altro? La maggioranza dei fruitori rimangono in attesa delle proprie "robe", a guardia dell'oblò vorticoso e delle proprie mutande! Beh lo farei anch'io... non si lasciano le mutande in giro... non so da dove arrivi questo comandamento... ma sento che mi appartiene... 
In verità mi sono anche trovata ad osservare dei bucati stesi... lo trovo sempre un pò imbarazzante, un pò come sbirciare da una serratura. (anche se il mio intento era puramente e antropologicamente autodidattico).
Era un pò che pensavo a questo post, perchè trovo estremamente interessante come da ogni inezia spicchi l'inesauribile sfaccettatura e individualità dell'uomo. 
Abitiamo, intrecciamo, personalizziamo ogni grano di materia, ogni forza lavoro, ogni intenzione volitiva, dentro ogni cosa introduciamo un'espressione personale e unica... persino nel bucato, appunto!
Credo che questa sia la grande forza creatrice dell'umano! 
Se immaginassimo di avere 100 robot programmati per stendere i panni, lo farebbero tutti nello stesso modo, nella sequenza impostata dal programmatore: non ci sarebbero sbavature, differenze, discriminazioni, tutti eseguirebbero la stessa azione nello stesso modo. Si potrebbe dire che una volta studiata la sequenza lo farebbero sicuramente in modo più efficace ed efficiente di noi umani... e non perderebbero calzini! (Di questo non sono sicurissima)

Gli umani realizzano, agiscono, percepiscono, discriminano e asseriscono, sempre e assolutamente, in modo soggettivo, creando sempre nuove dinamiche e variabili... creando... ovvero manifestando la propria scintilla divina.

In ogni inezia, in ogni passo, in ogni scarabocchio infantile, in ogni azione non automatizzata, in ogni sfumatura della voce e microespressione della faccia, nella pietà e nell'idiozia, nella banalità e nell'inutilità noi manifestiamo il divino, la variabile, la possibilità di interpretare la nostra vita secondo la nostra personalissima e inenarrabile soggettività... e questo è il primo regalo del cielo... il secondo? Potersene accorgere, vivere consapevolmente e godere di ogni istante, anche quando si stendono i panni... e ridere felici per ogni calzino smarrito!




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