...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







sabato 28 gennaio 2017

Che educatore sono diventato?

Giovedì mattina come di consueto abbiamo avuto un'èquipe pedagogica con gli educatori professionali che si occupano di bambini speciali.
Siamo in una fase di valutazione di quanto abbiamo fatto fin ora e di progettazione dei nuovi step formativi.
Ci troviamo quasi sempre in cerchio a parlare e confrontarci: perchè il cerchio?
Perchè nel cerchio ognuno è equidistante dal centro, perchè tutti possiamo guardarci in viso, perchè è un abbraccio che contiene.
Sono molti anni che lavoriamo insieme nella ricerca dell'importanza dell'intenzionalità educativa non solo nei processi e nelle attività proposte, ma anche nella relazione educativa, nel pensiero verso il bambino, nei gesti e nella presenza.
Ci siamo arrivati mettendoci in gioco, portando noi stessi, sentendo sulla nostra pelle la difficoltà di mettersi di fronte agli altri, studiando, raccontandoci, giocando e riflettendo.
I tempi sono senz'altro maturi perchè si possa cominciare a fare autoformazione e condividere in gruppo saperi, approcci e metodi diversi che ognuno potrà portare, come approfondimento, da donare ai colleghi.
C'è stata però un'affermazione della cara collega Olga che ha solleticato il mio pensiero e il pedagogista che è dentro di me, sempre presente anche se a volte sonnacchioso, e facendomi cominciare a rimuginare....
La domanda posta voleva indagare un sentiero molto bello e significativo: dove sono arrivata come educatrice dalla mia lontana scelta di anni fa?
Mi si è attivato subito un turbine di pensieri in rincorsa tra loro:
sono partita come educatrice facendo una scelta di vita, avendo delle aspettative, degli immaginari, oggi? Dove sono arrivata? Cosa ne è stata di quella educatrice che è partita? Cosa è rimasto uguale? Cosa è cambiato? Quali disillusioni ho incontrato? Quali soddisfazioni che neanche immaginavo?
Non si tratta tanto di pensare alle ragioni interiori che hanno portato a scegliere questa professione piuttosto che un'altra, ma quello che trovo intrigante (almeno io) è il percorso che c'è stato da allora fino ad oggi, come sono diventata, cosa è cambiato... incontrando decine e decine di piccoli individui sono stata sfiorata, investita, inondata, travolta, accarezzata, riflessa, accolta da frammenti di anime, da individualità, da sorrisi, da rabbie, da sogni, da tristezze, da meraviglie infinite e incommensurabili bellezze... 
Tutto ciò ha costituito come un mosaico la mia personalità, questo "mestiere", insieme alle esperienze personali di vita, hanno creato la mia individualità, nel bene e nel male, come pennellate di un affresco, come graffi di un gatto, come scalpellate di uno scultore che ha creato un'opera d'arte che è la mia vita stessa.
Questa e altre riflessioni mi hanno attraversato dopo l'impulso di Olga... e credo che questo valga per ogni lavoro che implichi la relazione con l'altro, ed è un "dovere", per ognuno abbia scelto simili professioni, soffermarsi a un punto della vita e fare un bilancio di senso, di nutrimento, di amore, di sbagli, di riconoscimento, di gratitudine, di vita.

Ringrazio Olga per questo spunto meraviglioso e mi impegno a costruire il mandala del mio essere educatore: ha radici lontane, negli studi, nelle esperienze, negli incontri... venti e scelte hanno a volte cambiato le rotte, a volte rinforzato le direzioni, le specializzazioni hanno variato i destinatari, il riconoscimento dei talenti ha delineato le peculiarità degli interventi... e tutto ciò, insieme, racconta chi sono io oggi!


Ogni uomo è un educatore, ogni istante di vita da genitore ricopre un ruolo educativo (volenti o nolenti, buoni o cattivi), riflettere sulla pedagogia e sul proprio ruolo è un bellissimo atto di intenzionalità educativa e di amore verso gli altri. 

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