...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







domenica 10 luglio 2016

Caro Faggio...


Caro Faggio,
non sapevo che avrei dovuto salutarti, 
non pensavo di trovarti così, un moncone, 
l'essenzialità di te... 
Caro faggio, amico di numerose e variegate stagioni della mia vita.
Le tue fronde dipinte dei colori stagionali e le tue nodose radici che correvano lontano, contorte e carezzevoli la terra, mi hanno visto, silenti e benevole, in tanti modi e moti dell'anima.
Ricordo una primavera burrascosa e piovosa, giovinetta, quando, con la mia amica Rosalba, saltavamo gioiose e ridenti nelle pozzanghere e, proprio lì vicino a te, gridavamo a squarciagola, nella villa deserta, fradice, sotto la pioggia battente, volando verso il cielo grigio sulle altalene.
Ricordo che passavo furtiva vicino al tuo imponente tronco, mentre scappavo verso la parte più boscosa della villa, per andare a fare all'amore con il mio primo amore.
Ricordo che le bigiate più belle sono state quelle fatte nel tuo giardino, ridendo e giocando e scrivendo innumerevoli pagine di diario.
Ricordo infinite chiacchierate con Diana, incantate, insieme, della tua casa, del tuo essere imponente e dell'assoluto che rappresentavi e ci ascoltavi silenzioso, nelle migliaia di ore di conversazione che siamo state capaci di fare in una vita intera.
Ricordo il tuo "sguardo" preoccupato che mi vedeva adolescente, ubriaca persa a ridere, piangere, biascicare nel prato lì vicino.
Ricordo giornate liete e solitarie, seduta lì tra l'ombra e il sole a studiare copiosamente per superare gli esami.
Ricordo pianti disperati e sconsolati, abbracciata dal fruscio dolce delle tue fronde, ricordo che nella disperazione amorosa ho sentito, guardando in alto tra i tuoi rami che si stagliavano nell'azzurro, l'immenso e l'appartenenza al cosmo, come un giramento di testa, come un amore infinito, come un gioco momentaneo... questa vita.
Ricordo pic-nic gioiosi con infinite e variegate compagnie, la famiglia, gli amici, gli amanti, i compagni di vita e le mie figliole.
Ricordo le volte, tante volte, che ho appoggiato la mano sul tuo tronco, con rispetto, con amore, come a sentire il tuo cuore, 
Ricordo che ti ho abbracciato, che ho scrutato le tue foglioline, osservato i funghi sul tuo tronco, odiato le mani oltraggiose che avevano inciso inutilità sui tuoi nodi.
Ricordo ancora gite scolastiche con numerosi bambini vocianti, tutti insieme a giocare intorno a te. 
Quanti bambini hai visto nascere, crescere, giocare, Faggio, lì in quel parco giochi di villa Toeplitz? 
Ricordo anche quando sono venuta insieme al verde pubblico a censire le piante del parco, ricordo che ho sgridato i bambini che si dondolavano sui rami sottili, ricordo che ho insegnato alle mie figlie ad amarti, come ti amavo io, circondandoti in un abbraccio dolce e sentito.
Quante gite con le mie piccole, nella pancia, nei passeggini, gattonando e correndo... 
E insieme a me, ricorderai con amore la lunga storia della Villa, per prima la signora Toeplitz che volle questo parco meraviglioso, amante delle stelle e dei giochi d'acqua, degli alberi secolari e delle specie botaniche, esteta e generosa. Immagino anch'io questa donna che cammina nell'immenso giardino, che accarezza i tronchi, il tuo tronco e poi, una volta donato e aperto il parco alla cittadinanza, le miriadi di persone, bambini, sentimenti, pensieri...
Caro Faggio, ieri mi sono tanto addolorata quando sono arrivata e ti ho visto così, oltraggiato, distrutto, menomato, avrei voluto tanto poterti salutare prima... ma dentro di me so che il tuo cuore legnoso c'è ancora, fosse anche solo nelle memorie e nel vento della Villa...
Caro Faggio grazie di tutto e questo è il mio saluto per te.

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