...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







giovedì 7 luglio 2016

L'odio: non nutriamolo mai!

Ecco, in questi giorni non ti puoi avvicinare ai mass media (italiani) senza essere inondato di ogni tipo di sproloquio sul razzismo e l'antirazzismo, sugli slogan, sulle etichette e le antietichette.
Non voglio sentirmi superiore a nulla e nessuno, mi sento triste, immensamente triste e sconcertata di come ogni singolo evento che accada venga poi strumentalizzato, massificato, mercificato, squadernato, uccidendo ancor più, se possibile, le vite di quei poveri sventurati che si sono immolati per noi, per mostrarci cosa stiamo diventando e cosa non siamo più capaci di fare, ovvero riconoscere il sacro in ogni vita che nasce o che muore.
Ogni biografia ha un suo significato ed un suo filo conduttore: ogni esperienza, ogni accadimento, ogni istante, ogni incontro sono come delle piccole scalpellate all'opera d'arte, alla scultura che è la nostra vita... e l'ultima ed essenziale scalpellata, che forse da anche l'intero senso a tutto il nostro esistere, è la nostra stessa morte. 
Quindi tutto lo strazio di questi giorni manca di prendere in considerazione che queste persone hanno portato a noi, comodi e seduti davanti ai nostri computer, televisori e quotidiani, uno scorcio di cielo, di karma, di sacro appunto.
E questo vale anche per i massacratori e gli aguzzini che a loro volta si fanno carico dell'ombra dell'umanità tutta, portandone karmicamente il peso. Con questo non voglio giustificare questi atti terribili e neanche dire che quanto accaduto sia giusto, ma sarebbe bello che si potesse mantenere l'attenzione su qualcosa di più "alto", che si riuscisse a parlare della multiculturalità invece che del razzismo, che si riuscisse davvero a riconosce che l'anima, la scintilla divina, non ha sesso, non ha colore della pelle, non ha religione, non ha ceto sociale e, soprattutto, non ha neanche giudizio di valore. 
Condanniamo il razzismo e l'integralismo... eppure nei fatti di Dacca, non posso fare a meno di notare la spiccata e forte sottolineatura (come in tutti  eventi di questa portata) sulla morte dei "nostri" 9 italiani, connazionali... perchè gli altri morti non sono "nostri"?
E' la stessa cosa di quando si dice ad un bambino di non urlare urlando... c'è qualcosa che non va...
e citando una mia cantante amata "chi governerà questa furia mediatica"? 
Insomma condanniamo la crudeltà terrificante dei killer del ristorante di Dacca, senza avere la pietà per loro stessi che sono così accecati e disumanizzati da commettere una simile atrocità. 
Non voglio essere santa e neanche invitare a porgere l'altra guancia, non ho idea di cosa potrei mai provare se una delle vittime fosse una persona a me molto cara. Loro, i parenti e gli amici e gli amati, dovranno fare i conti con tutto il loro sentire e il valore karmico di questo avvenimento è, per loro, del tutto individuale. Mentre per tutti gli altri non è così, bisognerebbe fare un passo indietro e unirsi tutti insieme in atti di luce per contrastare tanto dolore. Come? Stare in mezzo ai bambini e giocare, ridere forte, abbracciarsi, aiutarsi... l'odio genera odio, l'orrore genera orrore. Basta, smettiamo di  nutrirlo... mi spiegate a cosa serve fare l'autopsia sui corpi? E' follia... cosa vogliamo davvero sapere? Vorremmo essere delle mosche per essere stati lì a vedere attimo per attimo quanti fendenti, quanto terrore e quanta agonia hanno provato quelle persone? Insomma sapere se sono morti in 5 minuti o in 5 ore cosa cambia? Se sono morti per colpi da fuoco o dissanguati? E poi anche diffonderlo nei mezzi di comunicazione, senza tenere in nessun conto che le mogli e i mariti e i figli e gli amici, loro stessi leggeranno... trafitti da ogni dissacrante parola... che scempio, questo mi spaventa più degli attentati stessi... le disquisizioni sul marito salvo per una telefonata: cosa avreste fatto voi? (si legge in un articolo) sareste tornati indietro o sareste rimasti in salvo abbandonando la partner... ma come siamo bravi... quante volte devono morire queste persone, come in una moviola, come nei balli osceni di arancia meccanica...
In tutta questa "furia mediatica" si leggono anche altre cose... queste magari meno manifeste... ma interessanti... cosa nutre tanto odio? Beh tre anni fa, proprio in Bangladesh è crollata un'immensa industria tessile dove sono morti 1000 (1000) bambini che lavoravano per due euro al giorno nelle "nostre" industrie tessili... e quanti padri, fratelli, cugini possono aver perso quei bambini? Non vuole essere una giustificazione, (ovviamente) ma solo una presa di distanza per capire ancor meglio che l'odio genera odio, che il dolore genera dolore. E domandarci davvero: e noi cosa portiamo lì, in quei paesi strazianti e oltraggiati? E' difficile parlare di queste cose, è difficile dire qualcosa di intelligente, è difficile... quante persone stanno morendo in questo istante nel mondo? Perchè questo fatto desta tanta risonanza mondiale?  Perchè tutti, gli attentatori e anche chi governa nell'occidente vogliono che tutti si abbia paura, terrore, angoscia e i giornali e le televisioni si riempiono di immagini e particolari... no diciamo no, cerchiamo di guardare il cielo e ringraziare queste anime che si sono dilapidate per tutti noi, per metterci in contatto con la nostra morale.
E questo vale per tutti i fatti straridondanti di cronaca che ci propinano, come la morte di Emmanuel a Fermo... foto, articoli, qualunquismi, ribaltamenti delle versioni, fazioni... oh... ma facciamo silenzio e basta... lasciamo alle forze dell'ordine gli approfondimenti e le indagini... uniamoci nel cordoglio di tante vite spezzate, la moglie, le famiglie ... del morto e anche di chi ha ucciso... 
E questo vale per Yara, per Laura Scazzi, Orlando, Charlie, Bataclan, i barconi... troppo clamore, troppo... ci vuole solo amore... e allora forse potremmo in qualche modo contrastare... mi scuso se qualche vittima può sentirsi ferita da queste mie parole, qualunque vittima... ma per un attimo soffermiamoci a pensare: perchè dobbiamo sempre sapere ogni attimo, dettaglio, particolare, istante del dolore e delle sevizie e dell'orrore? Non nutriamolo... mai! Nutriamo qualcos'altro...


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