...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







venerdì 26 ottobre 2012

Chimera



Guardando gli ultimi post scritti ho visto che c’è un filo conduttore: la solitudine.
Mi sono soffermata un attimo a pensare e mi sono domandata sinceramente se mi sento sola. In verità no, anzi essendo mamma, spesso agogno inutilmente un po’ di solitudine: per riuscire a dormire un po’, per dedicarmi a ciò che mi piace, per fare lavoretti, sistemare casa, farmi un giro senza trepidazione e lamentele, mettermi lo smalto, leggere un romanzo, studiare i mille libri che mi interessano, continuare il lavoro sulla biografia, andare in piscina, iscrivermi a qualche bel corso… insomma noia e solitudine non so cosa siano.
La solitudine è uno spazio mentale, uno stato d’essere, nessuno è mai solo, in ogni caso. Mentre parliamo, agiamo e siamo nel mondo dei sogni, contemporaneamente respira l’umanità intera (sulla terra e nei cieli). Non è difficile percepirla e riconoscerla ma siamo così imbavagliati e legati, accecati dal nostro io che non vogliamo vedere e sentire e, spesso, questo ci da sofferenza.
La vita è una magnifica avventura da gustare nel tragitto e non nelle ipotetiche mete che ognuno si prefigge. Le mete e i progetti sono sempre delle utopie perché il nostro progetto e la nostra meta si realizzano nella vita stessa (ovvero la biografia). Questo è lo scopo: scorrere la propria vita cercandone i nessi, il significato, il senso individuale tra ogni mio ieri oggi e domani. La sensazione di solitudine mi da traccia del fatto che ho smarrito la via intima della fratellanza, della vita sociale, del Karma stesso (individuale e dell’umanità).
Comprendere la relazionalità, in qualità di caratteristica fondante della personalità individuale che si attua in prima istanza nella relazione simbiotica nell’utero e poi nel rapporto duale con la madre, questo è il compito di ogni vita umana. L’incarnazione è il costituirsi stesso della dualità terrena: ogni giorno vorrei cercare di incontrare la scintilla cosmica di ognuno, indipendentemente dalla frenesia del fare e dell’avere. Urge nella società odierna tornare nell’essere e ricominciare ad attuare un vero Ascolto dell’altro, un ascolto fatto con i sensi, i pensieri, il cuore e la luce, un ascolto senza aspettativa: forse l’altro è in un momento diverso dal mio del cammino e forse ha solo bisogno che io tenda la mano e improvvisamente quelle mani danno calore. Si impone la domanda: quante mani toccate? Ma le avete ascoltate? Ogni mano ha una storia, un’energia, un pensiero e una domanda: è davvero ora di finirla, finiamo di stringere la mano del prossimo senza ascoltare il messaggio di cui è portatrice, abbracciamo i nostri simili in ogni stretta di mano, accompagnandola con lo sguardo e anche il sorriso. Finiamola di salutarci in modo formale e di circostanza ma pensiamo, ogni volta, che io esisto grazie allo sguardo dell’altro (quello che si intende per relazionalità come fondante l’identità personale).
Chimera


Ricordiamoci sempre, ogni giorno e ogni istante, che la solitudine non esiste ma è semplicemente un’affascinante chimera: 
il sogno di ognuno di essere unico e immutabile, ovvero divino, senza accorgersi che la scintilla divina corrisponde all’essere parte di un tutto.

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