...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







domenica 17 febbraio 2013

Chiacchiere di carnevale



Il carnevale è (finalmente?) finito, ieri ci siamo buttati nella grande festa e come per altre ricorrenze io e le piccolone ci siamo cimentate nella realizzazione di una ricetta che segua la festività. Come ho già detto amo seguire la stagionalità anche in cucina e noi ci siamo molto impegnate nella preparazione delle chiacchiere.
Come sempre la micetta grande si è adoperata a farmi da fotoreporter, devo dire che per avere sei anni è molto brava, ricerca le inquadrature ed ha davvero buon gusto, insomma nei suoi duecento scatti si scova sempre qualcosa di stravagante, artistico o sicuramente esilarante.
Bando agli indugi e cominciamo con gli ingredienti, rigorosamente presi dal mio antico ricettario “il manuale di Nonna Papera” di cui ho già parlare. Bene occorrono 350 g di farina, 3 cucchiai di vino bianco, 3 cucchiai di zucchero (va benissimo anche quello di canna), 3 uova, olio per friggere e zucchero a velo per concludere.

È semplicissimo fare le chiacchiere, si prepara un piccolo cratere con la farina e lo zucchero, si mettono all’interno le uova  (con il solito pizzico di sale) e il vino bianco. Si gira inizialmente con un cucchiaio di legno (beh è abbastanza disgustoso mettere le mani nell’uovo). Quando l’impasto diventa sbriciolone e poco gestibile con il cucchiaio si rovescia il tutto sul tavolo e si impasta con forza fino ad ottenere una bella palla liscia.
La micina piccola ha partecipato con grande spargimento di farina mescolata a coriandoli, la casa è diventata davvero carnevalesca…


A questo punto necessitano delle considerazioni: a me non dispiacciono delle chiacchiere corpose quindi le stendo a mattarello (sempre con l’aiuto della micina). Però se si vogliono le chiacchiere classiche è necessario l’impiego della macchina per tirare la pasta, in modo da ottenere una pasta finissima che gonfia nella frittura. Come dicevo io mi sono buttata sul mattarello e tira e tira e tira. Con una rotella dentata abbiamo preparato dei rettangolini e li abbiamo buttati nell’olio bollente come dei gaglioffi da strapazzo. Hanno cominciato a sfrigolare alacremente, la micina era molto divertita.
ecco le mie insettine preferite
Due considerazioni:  perché siano croccanti devono dorare bene, io non ne ho avuto il coraggio, appena vedevo del marroncino le tiravo via ed effettivamente erano un po’ morbidine per essere chiacchiere, e poi consiglio di prenderle con una pinza e non con la schiumarola. In questo modo l’olio rimane tutto nella pentola. Abbiamo adagiato le chiacchiere calde su della carta assorbente e le abbiamo annaffiate generosamente di zucchero a velo. Come dicevo il risultato è stato interessante: erano un pochino spessine e anche un po’ morbide ma decisamente buone. Per chi desidera un risultato più classico bisogna seguire gli accorgimenti di cui dicevo…
Le piccole erano soddisfatte, non ne hanno mangiate molte perché erano molto più interessanti i coriandoli e  le mascherine in giro per il paese… ma le chiacchiere sono finite tutte lo stesso (io, Cri e Daniele le abbiamo spazzolate nella serata giocando ai coloni di Catan… buhuuhua ho vinto io).
Come dicevo all’inizio finalmente il carnevale è finito, questa festa invernale piena di dolci e malanni mi ha provato… adesso cominciano i preparativi della Primavera e della Pasqua… non c’è requie…

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