...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







mercoledì 20 febbraio 2013

Educazione del pensiero logico



È interessante soffermarsi sul metodo utilizzato per l’apprendimento della matematica nella scuola primaria perché porta a considerazioni ontologiche rilevanti.
La funzione fondamentale della matematica è utilitaristica: contare e misurare ci danno importanti informazioni sulla quantità e la grandezza. Da un altro punto di vista, però, i concetti di grandezza e quantità sono assolutamente astratti, non hanno derivazione diretta dalla natura (si pensi alla relatività). Per contare l’uomo si separa dal mondo, lo divide e lo analizza.
Nei bambini piccoli, fino circa a 9/10 anni, questa separazione è sempre artificiosa. È indispensabile che io sappia padroneggiare con grande competenza la capacità di rappresentare la realtà (secondo appunto schemi e mappe logiche). Il passaggio dall’unità “mondo-bambino” alla scomposizione “mondo e uomo” è lento e graduale ed è necessaria una sana educazione del pensiero logico prima dell’introduzione del concetto astratto di numero, quantità e grandezza (quest’ultima in particolare è sempre legata ad unità di misura e capacità di confrontare la diversità).
Per tali ragioni l’insegnamento della matematica nei primi anni della scuola primaria dovrebbe essere sviluppato attraverso il gioco, un allenamento che parta dalla naturale percezione (del bambino) globale del mondo e che porti, solo successivamente, all’analisi delle sue parti.
Quindi è auspicabile portare i numeri ai bambini secondo “il loro carattere” piuttosto che come indicatori di quantità. Ogni numero è in sé portatore di un suo “essere” da sentire e riconoscere.
Posso portare i singoli numeri attraverso delle storie, delle immagini, delle similitudini.
Per esemplificare possiamo dire che l’uno è meglio compreso se portato come unità (tanti alberi fanno 1 bosco, tanti bambini fanno 1 classe, tante case fanno 1 città…). Per il due ci sono moltissime immagini facilmente riconoscibili dai bambini: sole e luna, notte e giorno, moglie e marito…
Il tre è splendidamente rappresentato da mamma, papà e bambino. Il quattro lo possiamo trovare in tutti i quadrupedi, le pareti di una stanza, i 4 elementi…
Il cinque lo si incontra in molti fiori, la stella, la mano… il sei è ben rappresentato dalle celle delle api, alcuni fiori come il tulipano…  il 7 si trova nei giorni della settimana, i colori dell’arcobaleno, le note musicali… Otto sono le zampe degli insetti, nove sono i mesi per l’arrivo di un bambino e la figura del nove ben disegnata rappresenta una mamma con il braccio che scende a cingere il piccolo, il 10 sono le dita di mani e piedi. Insomma tutte queste immagini possono essere raccontate, disegnate, scovate insieme al bambino, e portano insieme la qualità del numero e anche la quantità, ma in un modo molto concreto, tralasciando le astrazioni e partendo dall’esperienza del bambino.
Le operazioni poi di per sé hanno le loro caratteristiche: l’addizione è una comparazione spaziale, mette insieme “questo e quello”, raccoglie in un medesimo punto, la sottrazione invece ha un andamento gerarchico, il valore dei numeri è dato dalla loro posizione. La moltiplicazione è rotante e in movimento, salta e corre raggruppando. La divisione infine è rigorosa perché unifica tutte e quattro le operazioni. Anche queste possono essere presentate in vari modi: attraverso personaggi fantastici in una storia (quattro cavalieri che mettono ordine) oppure folletti che raccolgono, perdono, ammucchiano e suddividono. Questi personaggi possono essere interpretati dall’insegnante, costruiti in stoffa, disegnati. Il maestro Cristian (il mio preferito, infatti è mio marito) ha scelto quattro simpatici gnometti in legno vestiti in pannolenci, caratterizzati dal loro carattere e le loro peculiarità.
Quasi sempre l’insegnamento della matematica parte in modo analitico e lineare: 5+5=inevitabilmente 10 (il bambino semplicemente conta gli elementi dei due insiemi fino ad arrivare a 10). Posso invece partire dal globale e lasciare al bambino la possibilità di trovare la risposta, lasciando a lui la possibilità di costruire gruppi di oggetti. In tal modo potrà scoprire che il 10 è formato da 3+7, ma anche da 6+4 e ancora da 9+1 e arriveremo anche a 5+5. Il processo è completamente rovesciato, il bambino gioca con gli oggetti e si costruisce un ordine logico proprio. Nello stesso modo si può dire delle altre operazioni, invece di riconoscere meccanicamente che   12-5=7 possiamo giocare togliendo piano piano noci o sassi nascosti da teli e man mano scoprire quanti ne restano. Nella moltiplicazione si ammucchia e si salta e la divisione porta alla spartizione (prima in due parti, poi in gruppi e solo dopo con i numeri veri e propri). Questi simpatici personaggi arrivano uno dopo l’altro perché portano un unico pensiero di movimento degli oggetti, un fare logico che man mano prende dei nomi specifici. In questo modo i bambini giocano e si incuriosiscono, difficilmente cadono nel rifiuto dell’ostica matematica che non si comprende (perché astratta e non alla portata del bambino). La matematica diventa concreta e divertente e facilmente compresa. In questo modo accompagno il bambino nella scoperta di connessioni logiche che misurano e analizzano il mondo, secondo i suoi ritmi e attraverso una magnifica capacità logica globale. La pedagogia Waldorf utilizza questo metodo, accompagna i bambini nella matematica attraverso racconti, filastrocche, conte e molto movimento corporeo. Io credo fermamente che questi metodi attivi siano i migliori e sarebbero un toccasana per tutti quei bimbi che riscontrano difficoltà negli apprendimenti matematici.

Nessun commento:

Posta un commento

lascia un pensiero : )