...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







domenica 17 gennaio 2016

Calicanto: il canto solitario dell'inverno


Sono giorni intensi questi. Non si tratta solo di faccende da sbrigare, luoghi in cui correre, persone a cui dare tempo o compiti da svolgere. No, non è solo questo (anche), in realtà mi sento come se dovessi capire o trovare o fare, o non so cos'altro, da un momento all'altro. Continuo a vivere in attimi di sincronicità e intuizioni improvvise, sento forte il contatto con la mia parte più irrazionale, nel contempo però mi sembra di percepirmi più che mai banale o come se emettessi un suono in sordina. 
Guardo le mie belle bimbe che alla velocità della luce crescono e cambiano, guardo me stessa che, in una corsa sfrenata, cresco e cambio e questo fatto, invece, non è mai cambiato, rivoltata come un guanto da che ho memoria...
Ci sono attimi di un'intensità esagerata: un salotto inondato del sole al tramonto con le ombre nere delle fronde sul muro che si muovono fluttuanti... e sembra di essere sott'acqua, anche se la luce è calda e arancione e guardo questa donna, toccata da un colpo improvviso di vento, con le braccia dolenti e pesanti, guardo i suoi occhi remoti e la ringrazio per le dolci e profonde parole dette a me e a se stessa, mentre con gli occhi lucidi mi racconta dell'immensa gratitudine che sente per il creato... e credimi sorella è il più bel dono che tu mi abbia mai fatto in quel pomeriggio rubato alle nostre vite, mentre tu emergi dall'abisso della tua sventura.
E corro nei tramonti, sorpresa e incantata, mentre guardo la volta celeste dipingersi del cerchio dei colori tutti... e noi piccoli esseri umani ci avvicendiamo nelle nostre piccole imprese quando il cielo grida tutto quello di cui c'è bisogno per cogliere la felicità ... persino gli uccelli lo sanno... stasera uno stormo ha improvvisato una danza per me e l'altra sorella... all'unisono, leggeri, magici, concordi, armonici... volteggiavano come un'unica puntiforme macchia, scendevano e salivano e svoltavano e sembravano pennellate divine nel cielo, dietro il faggio spoglio, sopra i campi con i giovani germogli verdi, tra il pomeriggio e il crepuscolo. Ed era per noi, solo per noi, incantata dalla bellezza sono corsa a chiamare le bimbe per guardare... ma loro, gli uccelli, erano già andati via...
E ancora mi rincorro nelle me stesse,  in macchina con vecchie, vecchissime amiche, mentre all'orizzonte un'intera catena montuosa leggermente innevata ci guarda immota, il Monte Rosa insensatamente ci spia, mentre queste tre donne vagano per "fare" qualcosa insieme. Tanti anni, tanti pensieri e siamo diverse, abissalmente lontane, eppure... eppure c'è qualcosa che ci accomuna, figlie di un Dio minore? Persone che vedono il mondo dal ciglio, lo comprendono ma scelgono di rimanere lì... sul ciglio... perchè? E siamo andate insieme a fare compere insolite, chiacchiere dolci... e siamo carezzevoli tra noi.
E mi muovo in questi sospiri, sapendo, volendo, cercando di ricordarmi i miei progetti e mi sembra di non dover far proprio nulla, che tutto accade nel mondo senza che noi si debba fare nulla. Dondolo a volte sorniona, a volte malinconica, a volte collerica, a volte meditabonda sulla mia vita, sulle persone che mi sono intorno e poi... 
e poi c'è il calicanto che mi sgomenta: nel gelo, nel pieno inverno, nel brullo e bruno lui sboccia e profuma incredibilmente... mai nome è stato più azzeccato: sembra un canto solitario dell'inverno, un profumo dolce, intenso e inaspettato in quei fiori rozzi e decisi che prepotentemente accendono di luce un giardino... 
ecco mi sento così come un calicanto...

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