...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







domenica 14 febbraio 2016

SEI EURO!

E così come gennaio trascorre lento e sornione, febbraio, come di consueto vola in un soffio. Non ho fatto in tempo a gioire del cambio mese che in un battibaleno eccoci già qui a metà. 
Il carnevale è passato (meno male, è una festa che non amo molto), San Valentino è agli sgoccioli e ci siamo anche già sbubbati il Festival.
Sono giorni intensi questi (e mi domando quali non lo sono, che sia per biografia personale, eventi esterni o incontri densi, sono SEMPRE giorni intensi). 
E' un mese ormai, posso quindi parlarne con maggiore dettaglio, è un mese che ho intrapreso un regime alimentare vegano e senza glutine. 
La mia scelta non nasce per la salvaguardia degli animali, o perchè sono celiaca o perchè è molto di moda, o perchè voglio perdere peso (questo però è un effetto secondario che apprezzo moltissimo).
E' una questione di salute e consapevolezza.
Si sente molto parlare del fatto che attraverso l'alimentazione si possono curare molti mali (e in verità anch'io ne parlo molto). Insomma l'industria alimentare ha costruito intorno a noi una trappola mortale ben nascosta e imbellettata di gusto, sapore e convivialità. 
E' successo qualcosa nella nostra storia dove, in occidente, ci sono i più alti numeri di obesi e nel contempo di problemi di denutrimento. Mancanza di sali minerali, vitamine e sostanze fondamentali, (ossigeno nel sangue ad esempio!!!!). Sempre di più ci nutriamo di cibo industrializzato, morto, privo di sostanze nutritive vive, demineralizzato, deprivato, predigerito, colorato, pompato e chi più ne ha più ne metta.
Quindi la mia scelta nasce da un desiderio semplice: per prima cosa è necessario disintossicarsi, fare ordine, mettere a posto, semplificare. 
E così in questo ultimo mese ho mangiato semplicemente: riso integrale, polenta, legumi, verdure, frutta secca e semi vari.
Inizialmente è stato semplice, provenendo dalle vacanze natalizie, era gradevole alleggerirsi un pochino e ricominciare a respirare normalmente. Pian piano ho apprezzato la lucidità mentale dovuta alla mancanza del corrotto glutine ed ho apprezzato i primi risultati sulla bilancia. 
Dopo un pò però ho cominciato ad avere fame. Mi sono resa conto che quella sensazione (sgradevole in verità) di pancia piena, senza pane, pasta e lievito, non arriva mai. 
Ho riflettuto a lungo e mi sono resa conto che, nonostante i miei 46 anni suonati, traduco i miei bisogni e i miei desideri come la mia piccolina che di anni ne ha 6. Infatti la mia piccoletta, quando vede qualcosa che le fa gola, dice di avere fame. Ecco! Questa semplice parolina bistrattata... fame? No non è fame, le dico... eppure anch'io riconosco la voglia di mangiare come fame, anch'io riconosco il desiderio di golosità come fame, anch'io ho bisogno di sentire la pancia piena per sentirmi sazia. 
Questo è il passaggio più difficile da superare... ma c'è stato qualcosa che mi ha aiutato non poco. 
Ero in un bar, desideravo qualcosa di croccante da mettere sotto i denti, perchè senza glutine quasi nulla è croccante, quando in un espositore ho visto dei crackers senza glutine e senza proteine animali. Avevano una bella confezione gialla e una faccia invitante. Mi sono avvicinata pensando - ma sì, dai, prendiamo sti crackers - ho guardato il prezzo e non potevo crederci, ho guardato meglio, no ho visto bene: 6 Euro! 
Sei euro? Come sei euro... sei euro? Sei euro? Sei euro! SEI EURO!
Ovviamente non li ho presi, ed ho raccontato a molti di questa mia mistica esperienza. A casa la piccolona arrivati ad un certo punto mi ha chiesto, sentendomi parlare con Cristian - mamma perchè continui a dire 6 euro...-
Naturalmente non ho coinvolto più di tanto la mia piccolona, ma rimango esterrefatta, sei euro è una cifra fuori di testa per un pacchetto di crackers, lo sarebbe per una scatola intera, ma per un unico piccolo pacchetto è davvero un furto. Sono sicura che il barista abbia ricaricato sul prezzo caricandoci la mano (giusto un pò), ma al di là di questo, ho potuto vedere da vicino come funziona il mondo dell'industria alimentare, la giostra dei bisogni costruiti a tavolino, l'economia della follia, dove il rispetto e la sensatezza naufragano tristemente. Gli uomini faticano sempre più a digerire e metabolizzare le porcherie che ci vengono propinate senza ritegno, ma che problema c'è? Inventiamoci subito una nuova fetta di mercato con i prodotti fatti apposta per loro (ancor più sofisticati). E facciamoglielo pagare salatisssssssssssimo ( 6 EURO).
No, non è questa la via: è necessario lavorare sulla consapevolezza, sul senso di vuoto, ricordarci che dobbiamo nutrirci e non soddisfare il principio del piacere. Che non è necessario abbuffarsi, che si può gustare, apprezzare, stare insieme agli altri, mangiare senza necessariamente rovinarsi la salute e distruggere il pianeta. Come dicevo questo incontro con i crackers mi è stato di molto aiuto, perchè ha rinforzato la mia motivazione ad ascoltare meglio i miei bisogni e le mie voglie. E alla fin fine non ho davvero voglia di nulla in particolare. 
Una cena preparata a base di cereali integrali, verdure e legumi, condite con spezie ed erbe profumate, diventa una tavola imbandita, variegata e colorata. Certo bisogna dedicare del tempo alla preparazione, avere un pò di fantasia, documentarsi un pò... (questo sito è illuminante)  non è come preparare un cibo precotto con una girata nella padella... ci vuole, amore, fantasia, creatività, dedizione... eh beh... tutte queste energie solo per nutrirsi e nutrire i propri cari? SOLO....? Sì, credo di voler dedicare tutte queste energie al nutrimento delle mie figlie... al mio...
Credo che anche per il cibo, come per ogni altra cosa, l'integralismo sia eccessivo, ma è necessario scegliere con cura e prevalenza.


Finito il periodo di disintossicazione, ovvero almeno 42 giorni, ci penserò: reintrodurrò dei cibi per vedere gli effetti che  faranno al mio benessere, ma in linea di massima, credo che questo sarà il modo prevalente in cui mi nutrirò. E nel frattempo sono ben lieta di risparmiare qualche animale, di non concorrere alle coltivazioni di foraggio che devastano il pianeta. Ma non voglio cadere nella rete degli sciacalli del Gluten free... non penso sia necessario.
Credo che si debba imparare di nuovo a gustare pienamente la bellezza del nutrimento, del cibarsi per onorare il nostro corpo: il tempio dell'essere!

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