...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







mercoledì 6 aprile 2016

Come fare per esserci sempre?

Vorrei dire infinite cose, raccontare mille pensieri e poi mi scontro con l'imponderabile, l'inenarrabile, l'ineluttabile.
Vorrei fermare e ponderare gli infiniti sguardi che ho incrociato, le anime che ho sentito... ma nella moltitudine di istanti immensi vissuti, queste anime sfumano veloci come foglie in una tempesta estiva, volteggiando lontano e remote.
 Cosa scegliere, cosa cogliere, cosa assaporare.
E come sempre non posso che rincorrere l'unica anima a cui vagamente posso accedere davvero:
la mia.
E mi rendo conto che, al di là di ogni mio vero sforzo, l'ego e il riflesso di se stessi, sono l'unica cosa che rende vero, alla fin fine, il mondo.
Cerco, davvero ci provo a non dimenticare mai la sincronicità, la continuità, la presenza... ma più cerco di farlo più il mondo intorno a me corre veloce.
E quindi mi soffermo su un punto qualsiasi (e guarda caso sarà il punto focale a cui aggrapparsi in questo fagocitante aprile).
L'Ascolto...
mi sembra che la chiave di questo periodo sia riconducibile all'ascolto.
Nella fretta di scappare tra un luogo e un altro, tra un contesto e un'altra vita, tra le me stessa, in questa corsa sfrenata, mi sono scorta più di una volta, mi sono vista interrompere gli altri che parlavano per sottolineare e (forse imporre) il mio di pensiero.
No sinceramente non mi sentivo di volermi affermare o imporre, semplicemente dovevo andare via, avevo l'illusione di sapere cosa avrebbe detto l'altro, una presunzione enorme, ma voglio scusarmi con me stessa (non era una mancanza di rispetto per gli individui che avevo di fronte), non sono le persone che sento di conoscere e anticipare, ma i ruoli, i formalismi, i copioni, gli stereotipi... esatto, tutto questo, ... nella corsa, nella vita, nell'intensità, non lo posso sopportare, non lo voglio ascoltare, non è giusto che occupi il mio preziosissimo tempo.
Però non posso decostentualizzarmi, non posso esimermi dai passaggi, dai dogmi, dalle regole, dalla buona creanza, perchè poi, nonostante il copione, quella che ho di fronte è sempre una persona, con un' anima, con un sentire, con un anelito, e anche se  vado oltre il formalismo dello stereotipo, in realtà non accolgo l'altro, passo sopra a una parte di relazione, ma come posso, come faccio?
Mi sembra impossibile esserci intensamente, integralmente, interamente in tutti i luoghi che attraverso.
A volte chiedo aiuto alle schiere celesti... datemi la forza, (interiore soprattutto) di tralasciare me stessa, l'inutile, la paura... datemi gli strumenti per essere dove conta davvero...
L'ascolto... il tema della mia vita e mi sembra sempre di contorcermi e di arrovellarmi nelle mie zone erronee di sempre, nei miei qualunquismi personali, nei miei punti deboli.
Mi sono trovata (o così mi sono sentita) a sovrastare l'altro con il mio pensiero, la mia parola, il mio esiste... e dire che vorrei andare proprio nella direzione inversa... eppure ogni incontro, ogni individuo è il nostro maestro e io... quanta strada devo fare ancora.
E tra le diverse vicende di questi giorni tempestosi, forse ciò che è più interessante sono sempre loro, le mie figlie. Oggi è successo un fatto semplice, un fastidioso contrattempo: nella normalissima goffaggine di una bimba di nove anni, entrando nella macchina, la Piccolona, ha preso dentro la mia chiavetta USB della macchina, disarticolandola letteralmente, dal luogo dove era serenamente e funzionalmente alloggiata. Non è poi così grave... ma è la mia chiavetta, ci sono archiviate molte parti di vita: documenti, musica, attimi, immagini, affettività... vederla inutilizzabile (forse definitivamente), ha subito attivato il mio divoratore interiore, il collerico furioso che si annida sempre pronto nel mio cuore. Indignata, arrabbiata, sconfortata ho avuto qualche vero momento di NON amore per la mia figliola. E' stato terribile, non la volevo lì, non avevo voglia di risparmiarla di tutto il mio sentire illogico, non VOLEVO proteggerla dal mio risentimento... e per un pò, più lucida che furiosa, l'ho respinta... lei era costernata, dispiaciuta e mi girava intorno senza sapere cosa fare, senza sapere come affrontarmi... Meno male che mi sono soffermata un attimo e l'ho vista... figlia mia, cuore mio, desiderio mio. Mi sono ingoiata il mio sentire e mi sono scusata, le ho chiesto perdono subito... le ho detto che è solo una cosa, che lo sapevo che era afflitta, le ho aperto le braccia e lei, amore mio, si è rifugiata nel petto (di quel mostro insensibile di prima) e ha pianto, ho sentito il suo petto battere forte, liberata da quel macigno che le stavo mettendo sopra. Mannaggia... grazie Ascolto che mi hai fermato, grazie di avermi dato la forza, in un tempo quasi utile, di fare marcia indietro e ricordarmi che lei mi ama... non tanto che io amo lei, che (insieme a sua sorella e a Cri) è tutta la mia vita... ricordarmi che LEI mi ama... e quanto è profondo e insensato il dolore che posso darle...
Ecco la furia è passata... ed è arrivata una stanchezza atavica... perchè perchè è così difficile andare direttamente nell'amore... l'unica cosa che conta al mondo l'amore... Ascolto... grazie al Cielo di avermi dato la luce per vedere quella piccola anima... di aver scacciato l'ombra... e qui torniamo a quanto dicevo prima... come fare per esserci sempre? (e in tempo?)

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