...curioso nel mondo!!!


...curioso nel mondo!!!

I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







martedì 12 marzo 2013

Nel blu



 Questo fine settimana, a discapito di ogni ragionevolezza (economica, organizzativa, materna), mi sono regalata tre ore di nutrimento interiore. Anche se non c’era Cri, impegnato nel corso a Milano, ho coinvolto la nonna (la mia cara Mami), la quale ci ha preparato un buon pranzetto (quasi atavico per me nei sapori) e si è occupata delle creature. Certo noi mamme ci facciamo mille scrupoli a lasciare i nostri figli ed è stato interessante guardare la micina piccola che con la mano tesa mi indicava la porta della casa della nonna dicendomi: “vai, vai da sola, vero? Ciao, ciao lasciaci IN PACE (conclude)”. Ah beh, queste sono soddisfazioni! Le mie bimbe adorano la nonna Emanuela, sabato c’era anche il loro amato cuginone e sanno che a casa sua “ci scappano” i famigerati cartoni animati che loro non guardano quasi mai. Quindi ho infilato le scale insieme a mia sorella Diana (che ho prontamente coinvolto in questa bella scappatella) baldanzosa e contenta. Beh non tanto baldanzosa, sabato mi ha attanagliato un mal di testa feroce per tutto il giorno, mi ha abbandonato (per fortuna) giusto in quelle poche ore che mi sono dedicata (mi dovrei domandare qualcosa?).
Come dicevo sono partita felice e in buona compagnia! Siamo arrivate in questo luogo”strambo”: siamo entrate dentro un cancello di un’enorme segheria ed ho trovato una specie di “villaggio” dove c’era un negozietto di fiori, diversi caseggiati di cui non si capiva bene l’attività e questo simpatico portone decorato (Grazia, la cara amica che mi ha invitato a questo bel corso si sbracciava accogliente davanti). 
Siamo entrate in un meraviglioso “Atelier di pittura” riscaldato da una gigantesca stufa. C’erano già un po’ di donne sedute intorno a grossi tavoloni. I materiali erano praticamente pronti: una tavoletta in legno e/o plexiglass come base dove fissare il foglio con scotch di carta, un’improvvisata tavolozza per i colori dove erano pronti dei simpatici sbuffi di colore ad olio in molte sfumature di blu ( da un chiaro azzurro fino ad arrivare ad un cupo blu notte), un pennello grosso, una pezzuola di cotone, una minuscola bacinella in vetro per l’olio di semi di lino per stemperare il colore. 
L’Atelier era bellissimo, prima di iniziare il lavoro ho potuto buttare qualche fugace occhiata alla miriade di materiali sparpagliati ovunque: strette assi adibite a mensole straripanti di meravigliosi barattoli di ogni forma e colore contenenti le più svariate pitture, tinture e tempere; grossi cassoni stracolmi di cartoncini, tele, posters e assi di legno si potevano trovare addossati in diversi punti delle pareti. 
Un muro intero era scaffalato e ricolmo di libri sul disegno, la pittura, il colore e i viaggi e, qui e là, si potevano vedere ninnoli e gadget di ogni genere, ricordi di viaggio, giochi di bambini, rompicapo, statuine in legno raffiguranti animali. Un altro scaffalone era ricolmo di vasi di ogni  forma e materiale (vetro, ferro, cestini, vecchie latte) e in ognuna di esse trovavano posto pennelli di ogni formato, spatole, matite colorate. In altri scaffali si potevano vedere  mini cassettiere contenenti diversi materiali come viti, chiodi, bulloni, staffette e lì vicino campeggiava un grosso martellone dall’aria pesante. Sui muri si potevano vedere quadri, poster e raffigurazioni naif, piccole cartoline fatte con materiale riciclato, molto fantasiose e decisamente particolari. 
Mentre facevo questa breve ricognizione la conduttrice dai profondi occhi azzurri fissava con intenzione i miei occhi, dandomi qualche indicazione per principianti sull’utilizzo dei colori ad olio (effettivamente non li avevo mai utilizzati). Quindi prima di incominciare il lavoro la conduttrice Alessia ha introdotto “il blu”: ha detto delle cose meravigliose, era musica per le mie orecchie. 
L’approccio sul colore in genere era meraviglioso.
 Ci ha spiegato dove incontriamo il blu, nel cielo terso, come tenebra (lo spazio) illuminato (dal sole, le stelle, la luna). 
È come osservare l’oscuro, il mistero ma irradiato, rischiarato dalla luce, la tenebra vivificata. 
In parallelo il blu corrisponde al colore del sentimento (del sentire) che ci porta nella nostra interiorità, nella riflessione di noi come separati dal mondo ma, contemporaneamente, tendiamo a ricongiungerci ad esso, sempre attraverso il movimento centripeto del blu che troviamo come una coppa dentro di noi, nelle nostre viscere, pronta ad accogliere il nostro e l’altrui sentire. Il blu contempla la separazione tra sé e il divino e, attraverso il nostro anelito al cielo, ci restituisce la nostra scintilla divina.
Sono rimasta estasiata ad ascoltare esempi concreti di questa correlazione profonda tra io e colori e in particolare mi ha colpito riconoscere che quanto più animali (e piante) sono semplici quanto più il colore è manifestato all’esterno, viceversa quanto più sono complesse le strutture dell’io tanto più il colore è rivolto all’interno. I fiori, la farfalla, gli insetti hanno, infatti, colori sgargianti e man mano sempre meno (i mammiferi hanno manti variopinti ma inferiore a pappagalli, uccelli e pesci). L’uomo ha una moltitudine di colori brillanti all’interno: verde della bile, rosso del sangue, blu dei nervi, bianco delle ossa.. etc) inoltre (questo lo aggiungo io) quante sfumature di colore hanno i sentimenti umani?
Dopo questa profondissima riflessione ci siamo compenetrate di blu, siamo diventate blu e abbiamo lavorato a due piccoli dipinti, cercando di fare esperienza del colore e non di creare a priori delle forme. È stato molto bello agire il colore, un po’ come ascoltare una musica. Il colore non è stato come mezzo per ottenere un risultato, ma proprio come elemento da godere. I dipinti erano tutti meravigliosi e sono uscita da questo incontro riempita da questa esperienza. Letizia ha una modalità espressiva e un approccio all’arte davvero bellissima e la ringrazio infinitamente. Non vedo l’ora di tornare al prossimo incontro.
madamigella primavera
Piena, con i miei disegni, sono tornata dalle mie bimbe… ho fatto appena in tempo a vederle scappare in un’altra stanza e scorgere i titoli di coda di un cartone animato che il mio nipotone stava cercando di spegnere senza farsi beccare… 
A Natale al mio bel nipote ho regalato un re dell’inverno in lana cardata per la sua cameretta e lui mi chiese se poteva avere tutte le stagioni… sabato gli ho portato madamigella primavera e lui era davvero felice… abbiamo salutato la Mami, abbiamo guardato un asinello che si strusciava sul muso della sua mamma e felici siamo andate a casa. 
Abbiamo comprato fiori di stagione variopinti, allestito il nostro tavolino delle stagioni con la tanto attesa primavera e goduto di ogni minuto di questo fantastico fine settimana.
Ho portato nel cuore il blu, sapendo che rappresenta la maternità, l’accoglienza, il sentire e spero di riuscire sempre ad entrare nel colore e portarne con me il beneficio estremo del sentire che porta gioia vera alla quotidianità di ognuno.

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