...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







lunedì 30 maggio 2016

Ahi che dolore!

Sono ancora qui a parlare del mio dito e del taglio che mi sono fatta ieri.
Ripeto niente di grave o impegnativo, ma ha innescato talmente tante riflessioni che mi sembra sensato cercare di dipanarle un pochino e, magari, offrire spunti di pensiero per altre persone.

Uno dei punti salienti del mio meditare riguarda la globalità del sè. 
E'strabiliante prendere coscienza di come anche la più piccola parte del corpo coinvolta in un malessere, (anche se la mano destra ammetto sia molto sollecitata) porti risonanza in tutto il resto del corpo e in molteplici attività, quelle di routine, abitudinarie che "svolgiamo" regolarmente, come fossero azioni di supporto (come subordinate) ad altre azioni che scegliamo. 
Quindi è interessante notare come certe torsioni del busto inneschino una vibrazione dolente al dito indice, oppure accorgersi dell'impugnatura della penna, riprodurla adattata, sentire con il cuore che qualcosa in giro non va... E quindi un malessere semplice ci insegna a riconoscere profondamente il senso della vita (appreso e costituito nel primo settennio insieme al senso del tatto, l'equilibrio, il movimento e appunto il senso della vita - R.Steiner).
E insomma, in questa globalità di sè si muovono sinuosi i nostri corpi (fisico, eterico e astrale) ed è una bella danza se si riesce a sbirciarla come spettatori e godersene lo spettacolo, perchè ogni vita è un capolavoro e il modo di funzionare del sentire umano è divinamente Bello! E per un attimo perdere tutta questa armonia (un dito dolente ad esempio) offre la possibilità di accorgersene... e spero di conservarne il ricordo vivente (ovvero anche in assenza dello stimolo - il dolore appunto).

Quindi un secondo spunto di pensiero è proprio legato al dolore.
Niente come il dolore, (del corpo o dell'anima è uguale) porta consapevolezza di esserci, di essere viventi nel nostro destino. E' come se nel benessere un pò ci addormentassimo (almeno per me è così) e no, mi dico fermamente, no! Davvero voglio investire e coltivare la presenza a me stessa, la coscienza di me nel mondo anche (e soprattutto) nello stato di benessere. Che poi equivale alla capacità di lasciarsi incantare dal mondo, a qualunque età, in qualunque luogo.

Un altro spunto di riflessione è un elogio per la lentezza: 
e niente con un dito fuori uso sei impedita!
Affari semplici diventano complicati, come aprire le serrature, le bottiglie d'acqua, un pacchetto di patatine, ma con un pò di fantasia e pazienza (lentezza appunto) tutto si risolve semplicemente. Ci sono vicende un pò più complesse come sbucciare degli ortaggi o cucire... 
mannaggia proprio oggi la mia piccina si è presentata a casa con le ciabattine dell'asilo con la fame, completamente aperte davanti, mi ha guardato fiduciosa del fatto le avremmo riparate entro oggi ! Acc!
Sbucciare e cucire non si può e ringrazio di avere un amoremio versatile e capace! Soprattutto di capire che è importante per una bimba non essere delusa nelle sue aspettative... 
Insomma solo movimenti lenti e tranquilli e il mondo e il tempo si dilatano, è piacevole, meno nella corsa  si sentono e vivono sfumature diverse.

E ultimo spunto di riflessione, mi accorgo che penso tantissimo, incessantemente, ma non un pensiero razionale, un pò intuitivo, come se percepissi con la coda dell'occhio l'insieme delle situazioni che vivo mentre che le vivo. Sembra un gioco di parole, in realtà è come destreggiarsi tra testo e contesto. Capisco che è un modo d'essere, a volte è fruttuoso nelle relazioni con gli altri, in altre ti rende vulnerabile. 
A volte vorrei non sapere, altre non so l'evidente. Ma è bello riconoscersi in prima istanza, per essere consapevoli dei propri moti dell'anima ed essere indulgenti sulle proprie cadute ed esigenti dai propri talenti. 
E credo che questo sia il fondamento della presenza di cui dicevo prima, dell'esserci e ripeto quello che ho scritto ieri: faccio voto di Vastità. Grazie! 

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