...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



La ricerca continua del filo conduttore del significante

mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







giovedì 26 maggio 2016

Sulla conciliazione...



Conciliazione, parola davvero di moda, la uso anch'io molto, perchè penso abbia un significato profondo, sensato e irrinunciabile.
Etimologicamente deriva dal latino concilium, ovvero unione o vincolo. Interessante!
Unire cosa, quale vincolo? 
Dipende ovviamente dal contesto in cui tale termine viene utilizzato, ad oggi, il suo maggior uso è legato alla conciliazione tra tempi di lavoro e tempi personali. 
Con il progredire del diritto dei lavoratori (sacrosanto), si cerca, laddove possibile e/o vi sia la volontà di farlo, di organizzare spazi e tempi di lavoro che lascino la possibilità agli individui di (appunto) conciliare la propria professionalità con le vicende della vita privata. 
Il primo pensiero che mi viene in mente, prepotente e insistente, è che già in partenza c'è qualcosa che non quadra, in teoria, nella realizzazione piena di un individuo, il lavoro non dovrebbe essere qualcosa a parte rispetto alla propria vita individuale. 
In altri termini, se ognuno facesse il lavoro che ama, sfruttando i propri talenti, godendo della propria attività, non ci sarebbe la necessità di conciliazione. 
E' vero che in prima istanza questi pensieri sono nati in relazione alle pari opportunità, pensate e spinte in relazione alla giusta emancipazione della donna (giusta perchè ognuno deve poter scegliere).
Quello che è interessante che tutto ciò è stato collegato ai compiti di cura (specificamente della donna? ci sarà un perchè? forse perchè ci viene meglio?credo proprio di sì). Insomma emanciparci dal nostro naturale talento mi sembra un fatto strano ... dall'altra parte (al suo opposto) le leggi, giustamente, tutelano e cercano di favorire le donne che devono (e vogliono) accudire i propri pargoli e non vogliono rinunciare alla professione. 
Ma ancora qualcosa non mi quadra, tornando al significato originario della parola, mi sembra che tutto ciò rimanga assai lontano dal concetto di unione (forse più vicino a vincolo, ma mi sembra quasi che le cure materne prendano una sfumatura simile ad una gabbia).
Non so, credo che nel concetto di unione si raccolga un pò tutto. 
Ero una ragazzina quando lessi il libro di Pirandello - uno, nessuno, centomila - rimasi molto colpita ( e per questo lo cito spesso), perchè credo che offra una pennellata sincera e colorita della realtà psichica di ogni individuo. 
Ognuno di noi incarna, rappresenta, abita centomila individualità, e forse anche di più, tante quante sono gli incontri con altre persone nella vita. 
Siamo tutti un pò liquidi e ci adattiamo molto alle persone che incontriamo, offrendo di noi sfumature diverse, parti di noi e aspetti vari a seconda dei contesti dove ci troviamo o le persone che ci troviamo di fronte.
Questo Uno che si frammenta in Centomila, rischia di diventare nessuno se non si fa uno sforzo di conciliazione di tutti i noi stessi... ecco cosa si intende per unione. E vincolo?  Vincolo perchè se non lo facciamo impazziamo ed è quello che sta succedendo oggi nel mondo.
E' indispensabile coltivare la conciliazione tra i nostri diversi io, cercando di vivere vite (personali, professionali, intime) il più soddisfacenti possibile. 
Non posso pensare di vivere una vita in salute e felice se faccio un lavoro che odio (anche se ho una vita privata felicissima). E' necessario conciliare le mie aspettative, i miei sogni, i miei bisogni, i miei talenti, i miei difetti, i miei affetti, i miei compiti, i miei diritti e i miei doveri, come persona, cittadina del mondo, amica, parente, collega.
La conciliazione non è con gli altri, ma con se stessi, dobbiamo essere noi a capire cosa tradisce noi stessi, cosa per noi è irrinunciabile, cosa ci imbruttisce ... in questi casi la conciliazione è impossibile (ecco il concetto di vincolo), la conciliazione vuole dare onore, forza e valore all'unione, alla contemporaneità di sè, in ogni frammento di vita... ed io mi sforzo e ci tento e la desidero e la promuovo e la cerco: la conciliazione... per me, per la mia famiglia, per chi mi sta intorno... e spero (almeno talvolta) di riuscirci.


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